Intervento P. Renato Salvatore

XIII Assemblea Generale Ordinaria dei Vescovi
La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana

Pubblichiamo per intero l’intervento di P. Renato Salvatore alla Sesta Congregazione Generale tenutasi giovedì 11 ottobre scorso

Il mio intervento verte sull’attenzione ai malati e la pastorale della salute quali parti integranti dell’evangelizzazione.

La missione evangelizzatrice consiste essenzialmente nell’annuncio e nella testimonianza di Gesù Cristo quale suprema risposta agli interrogativi e ai bisogni più profondi e, a volte, più lancinanti dell’umanità.
Lui ci ha dato questo comandamento: “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (GV 15, 12), ossia amate sempre e tutti senza limitazioni, anzi fino al dono della vita. Questo ha fatto ed insegnato Gesù. Infatti ci ha tanto amati da dare la sua vita per noi. Quindi, anche noi, la Chiesa tutta, dobbiamo metterci al totale servizio degli altri affinché in loro la gioia e la vita del Signore risorto siano piene.

Noi cristiani dovremmo essere additati come persone alquanto particolari a motivo del modo di relazionarci tra di noi e con gli altri: vale a dire, con un amore incondizionato verso tutti, senza respingere nessuno, qualunque sia il suo modo di pensare e di agire; pronti a perdonare settanta volte sette, anche porgendo l’altra guancia. Persone, noi appartenenti alla Chiesa, che condanniamo il male e le strutture di peccato che lo promuovono; però distinguiamo accuratamente il peccato dal peccatore, lottando con tutte le energie contro il male, e offrendo al peccatore tutto l’aiuto possibile affinché non viva soggiogato dal peccato.

Ciò che la Chiesa insegna e ciò che essa fa dovrebbe rappresentare per l’uomo di oggi l’attualizzazione del Regno di Dio che Gesù è venuto ad instaurare su questa terra. È soprattutto la nostra personale e comunitaria esperienza di Dio trasmessa con la prossimità amorevole e solidale – in particolare verso gli ultimi – a favorire l’accoglienza dell’annuncio del Vangelo. L’eventuale poca credibilità del messaggero costituisce per i lontani una barriera spesso non facile da superare per incontrare la persona del Signore.

Noi consacrati siamo chiamati alla nuova evangelizzazione in comunione con la Chiesa e con l’apertura al mondo intero, vivendo il nostro specifico carisma in una radicale sequela di Gesù povero, casto e obbediente; e rivolgendoci in modo speciale ai poveri, agli ultimi, agli esclusi. Alla luce del carisma del mio Ordine, ritengo che l’attenzione ai malati sia essenziale nella missione evangelizzatrice della Chiesa per fedeltà a Gesù “che andava attorno per tutte le città e i villaggi… predicando la buona novella del Regno e curando ogni malattia e ogni infermità” (Mt 9, 35). Lui volle che i suoi discepoli facessero lo stesso e perciò “li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi” (Lc 9, 2).

Ha affermato il Beato Giovanni Paolo II: “La Chiesa… è tenuta a cercare l’incontro con l’uomo in modo particolare sulla via della sua sofferenza” (Salvifici doloris 3). La Chiesa è una comunità di persone “sanate” dal Signore e in tal modo può diventare una comunità “sanante”. Questo fu l’intento di Gesù fin dall’inizio quando “chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità” (Mt 10, 1).
Cristo, medico delle anime e dei corpi, offre la salute/salvezza all’uomo nella globalità delle sue dimensioni: corpo, psiche e spirito. Infatti, Lui “è venuto a guarire l’uomo tutto intero, anima e corpo” (CCC 1503). La comunità cristiana è chiamata a perpetuare questa azione salvifica del Signore mediante l’annuncio della Parola, la celebrazione dei sacramenti e la testimonianza della carità, che – occorre non dimenticare – appartiene all’essenza della Chiesa (cfr Deus caritas est 22).

Concludendo, gradirei che il testo sinodale evidenziasse quanto segue:
“La consapevolezza che il servizio ai malati e ai sofferenti è «parte integrante della missione della Chiesa»  rende urgente incorporare nel progetto evangelizzatore la promozione della salute e l’impegno per alleviare la sofferenza e la cura degli infermi, in ossequio al comando di Cristo, il cui agire connette strettamente il compito di evangelizzazione e la guarigione dei malati ” (CEI, COMMISSIONE EPISCOPALE PER IL SERVIZIO DELLA CARITÀ E LA SALUTE, «Predicate il Vangelo e curate i malati». La comunità cristiana e la pastorale della salute, Nota pastorale, 2006, n. 2).

Note:
1) GIOVANNI PAOLO II, motu proprio Dolentium hominum, 11 febbraio 1985, 1: AAS 77 (1985), 457.
2) Tra i numerosi passi evangelici che descrivono l’attenzione di Gesù e degli apostoli nei confronti dei malati, ricordiamo Mt 10,1; Mc 6,3; Lc 9,1-6; 10,9; At 2,42; 3,6; 5,12; 6,8; 8,5-6; 9,34.40; 1Cor 12,9; 12,28-30; Gc 5,13-14.