Un’opera significativa: la statua di San Camillo in memoria dei caduti Covid19

A cura dei Religiosi Camilliani di Macchia di Monte Sant’Angelo
Parrocchia S. Maria della Libera.

Il 25 maggio 2021 è stata solennemente inaugurata e benedetta una statua di San Camillo de Lellis (1550-1614), santo patrono del mondo ospedaliero e della sanità militare.

La statua è collocata presso Piazza del Popolo nella Frazione Macchia-Marina del comune di Monte Sant’Angelo (FG). L’opera, realizzata in finto bronzo, è stata scolpita dallo scultore slovacco Peter Porazik, laureatosi presso l’Accademia delle Belle Arti di Bratislava e direttore del Laboratorio Porazik in Mandello del Lario (LC).

Il San Camillo di Porazik è soprattutto un monumento ai caduti Covid19  voluto dalla Parrocchia S. Maria della Libera in Macchia, retta dai Religiosi Camilliani, unitamente all’Amministrazione Comunale di Monte Sant’Angelo, a cui la Frazione appartiene.

Il significato dell’opera

San Camillo è rappresentato con le maniche rimboccate, mentre solleva al suo cuore l’ammalato dalle sembianze cristiche: è un vero “abbracciare la sofferenza”, rimando a quegli abbracci negati in tutto il tempo pandemico; è scalzo, sia per ricordare che l’uomo di Dio si toglie i calzari quando è alla Sua presenza, sia per ricordare i pellegrini che a piedi nudi salivano la montagna di Monte Sant’Angelo, per visitare la Grotta dell’Arcangelo Michele. L’ammalato ha una mano stigmatizzata appoggiata sulla croce rossa dell’abito, unico elemento colorato dell’opera che è color bronzo. La mano alla croce è l’evidente richiamo al Crocifisso. L’altra mano, non stigmatizzata, è tenuta in grembo e vede reggere la mascherina anticovid. La figura che Camillo abbraccia è dunque mistica: è al tempo stesso il Cristo e il malato, in particolare l’affetto da Covid19. Lo sguardo di Camillo è deciso e compartecipe della sofferenza di cui si è caricato. San Camillo rappresenta qui l’intero mondo sanitario che non ha rinunciato a staccarsi dal curare i malati nel tempo funesto della pandemia. La figura è stata posta con le spalle alla strada: il santo viene dalla strada, l’ha ormai lasciata, traendo dal caos colui che è nel bisogno, e si reca verso la montagna dove si trova la chiesa parrocchiale e l’abitato, sembrando quasi quel samaritano evangelico che dopo essersi preso cura del malcapitato vuole ora consegnare il malato alla comunità umana perché continui a prendersene  cura.

Il 25 maggio: i Martiri della Carità

Si è scelto di collocare la statua di San Camillo per i caduti covid, non a caso il 25 maggio. In questo giorno, nel lontano 1550, Camillo de Lellis venne al mondo a Bucchianico in provincia di Chieti. I Religiosi Camilliani hanno poi scelto questa data per commemorare i Martiri della Carità, ovvero tutti quei confratelli che dai tempi di San Camillo in poi hanno dato la vita servendo i malati contagiosi nelle varie epidemie che si sono susseguite nella storia europea e mondiale, in virtù del quarto voto religiosi che Camillo volle per l’Ordine da lui fondato: voto che ai tempi di era servire i malati anche se appestati e che oggi viene tradotto attraverso il servizio a tutti gli infermi anche a rischio della propria vita.

La Comunità Camilliana di Macchia intende commemorare ogni 25 maggio tali “Martiri” di ieri e di oggi attraverso una Celebrazione eucaristica presso il monumento camilliano ai caduti Covid19.

San Camillo e il Gargano

Tra il 1574 e il 1575, Camillo de Lellis, venticinquenne, giunse sul Gargano nella città di Manfredonia. Era giunto ancora speranzoso di intraprendere nuove battaglie imbarcandosi per la Dalmazia: era infatti un soldato di ventura. Il vizio del gioco lo condusse sul lastrico e si mise a chiedere l’elemosina fuori la chiesa di San Domenico a Manfredonia: da questo momento la sua vita iniziò a cambiare. Riportiamo in elenco le tappe di Camillo sul Gargano e in Puglia:

  • Manfredonia, chiesa di San Domenico: Camillo vi giunge il 30 novembre 1574 insieme all’amico Tiberio da Siena. Entrambi disperati si mettono a chiedere l’elemosina. Antonio Nicastri, nobile del posto, gli propone di lavorare per lui nella costruzione del convento cappuccino di S. Maria della Vittoria, cosa che Camillo inizialmente rifiuta per seguire Tiberio a Barletta. Messosi in cammino viene a sapere che non vi è possibilità di imbarcarsi, per cui torna indietro verso Manfredonia.
  • Manfredonia, convento Santa Maria della Vittoria (oggi, chiesa Santa Maria dell’Umiltà al Cimitero): Camillo vi giunge il 1 dicembre 1574 accompagnato dal Nicastri. A malincuore accetta di fare il garzone. Da qui, il 1 febbraio 1575, viene inviato dal guardiano p. Francesco da Modica a Castel San Giovanni (oggi San Giovanni Rotondo) per portare ai frati di lì, viveri e vettovaglie. Qui incontra p. Angelo che lo aiuta a riflettere sulla sua vita. Tornerà a Manfredonia il giorno dopo totalmente cambiato e si fermerà fino all’estate quando lascerà la Puglia per un iniziale momento di noviziato presso i Cappuccini di Trivento in Molise.
  • San Giovanni Rotondo (chiamata all’epoca Castel San Giovanni). Camillo vi giunge nel pomeriggio tardo del 1 febbraio 1575. In qualità di garzone dei frati di Manfredonia ha portato vivande per i frati di San Giovanni. Qui, il guardiano p. Angelo lo aiuta a riflettere sulla sua vita, facendogli notare la sua tristezza dovuta alla mancanza di una relazione con Dio e della necessità di combattere le tentazioni. Passa la notte nella cella n.5, secoli dopo voluta e occupata da Padre Pio da Pietrelcina. Lascia San Giovanni il giorno dopo, dopo aver ascoltato la Messa della Candelora.
  • Valle dell’Inferno: è il luogo intermedio fra Manfredonia e San Giovanni Rotondo e Camillo vi passò tra l’1 e il 2 febbraio 1575. Si tratta di una valle all’interno dell’attuale Parco Nazionale del Gargano. Vi sono due storie legate al nome: “dell’Inferno” o perché il vento, passando nel canyon, produceva ululati spettrali tali da spaventare i pastori, o perché Camillo de Lellis, al suo ritorno, ebbe la visione dell’Inferno e ne fu terrorizzato tale da convertirsi per sempre a Dio. Qui infatti, egli pronunziò le famose parole: Non più mondo, non più mondo! Te solo Signore voglio servire! Dammi tempo per riparare ai miei peccati!
  • Monte Sant’Angelo: non abbiamo notizie certe sul passaggio di San Camillo presso il santuario dell’Arcangelo Michele. È probabile che si sia recato in pellegrinaggio dopo la sua conversione, in segno di gratitudine a quell’Arcangelo verso cui ha sempre nutrito una speciale devozione. Il suo pellegrinare alla Celeste Basilica di San Michele resta comunque assai probabile, dato il luogo altamente importante nella cristianità medievale e postmedievale. Nel Comune di Monte Sant’Angelo, in frazione Macchia, dal 2004 operano i Religiosi Camilliani, fortemente inseriti nella vita pastorale del territorio.
  • Torremagiore (FG), dopo il periodo di noviziato in Molise, Camillo fu trasferito come novizio a Torremaggiore, non lontano da San Severo. La piaga alla gamba si inasprì e fu qui, dopo due soli mesi di noviziato, che i superiori cappuccini lo congedarono ritenendolo non idoneo alla vita francescana. Da Torremaggiore Camillo raggiunse Roma, desideroso di farsi curare la gamba piagata: era il 23 ottobre 1575. A Roma divenne l’apostolo dei sofferenti.

Opere artistiche sul Gargano dedicate a San Camillo:

  1. San Camillo e il Crocifisso, statua in bronzo posta nel cortile del Cimitero di Manfredonia
  2. San Camillo solleva sulle spalle il malato, statua in bronzo nel cortile dell’Ospedale civile di Manfredonia
  3. La vita di San Camillo, portone in bronzo della Parrocchia San Camillo in Manfredonia
  4. San Camillo anziano, vetrata artistica presso la Parrocchia San Camillo in Manfredonia
  5. San Camillo e il malato una cosa sola, statua lignea presso la Parrocchia San Camillo in Manfredonia
  6. San Camillo, opera su tela presso la Parrocchia Sant’Onofrio a San Giovanni Rotondo
  7. San Camillo, mosaico presso il Santuario S. Maria delle Grazie in San Giovanni Rotondo
  8. San Camillo e il malato, statua presso la cappella maggiore dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza in San Giovanni Rotondo
  9. Ara votiva di San Camillo, Valle dell’Inferno
  10. San Camillo e il malato covid, statua-monumento in Monte Sant’Angelo, località Macchia

 

Preghiera a San Camillo del Gargano:

O glorioso San Camillo che sei passato in questi luoghi da giovane, ti affidiamo tutti i nostri giovani.
In queste terre hai conosciuto l’amore di Dio: ti  preghiamo per i lontani dalla fede e per coloro che non hanno ancora conosciuto questo grande Amore.
Qui hai saputo deciderti per la vita consacrata: ti affidiamo tutti i Religiosi e ti chiediamo di intercedere per nuove vocazioni.
Hai fatto delle tue piaghe un’occasione di un nuovo percorso: intercedi per i sofferenti perché sappiano trasformare le loro prove in momenti di crescita.

Per Cristo nostro Signore. Amen.