Pellegrinaggio giubilare alla Casa generalizia dell’Ordine per un gruppo di volontari e ospiti dell’Opera San Camillo di Predappio, struttura residenziale per malati psichiatrici gestita dai Camilliani.

L’iniziativa si inserisce nel quarto centenario della morte di San Camillo, come giusto omaggio al fondatore dell’Ordine, e occasione preziosa per conoscerne la storia e le opere.

“Un’esperienza positiva di cui siamo molto soddisfatti”, racconta padre Marco Causarano che, insieme al superiore della comunità padre Riccardo Ratti, ha accompagnato gli ospiti a Roma, coadiuvato da alcuni volontari e amici della struttura e da una suora Orsolina.

“Siamo partiti martedì da Predappio, mercoledì abbiamo partecipato all’udienza generale di Papa Francesco e rientreremo giovedì sera”, ha aggiunto padre Marco. “Per noi è un risultato importante perché per la prima volta da parecchi anni riusciamo a portare in giro i nostri ospiti per più di un giorno, con tutte le difficoltà del caso. E quale destinazione migliore della casa generalizia dei Camilliani? Qui si respira forte il carisma del nostro fondatore, che noi cerchiamo umilmente di mettere in pratica spendendoci per i più bisognosi”.

I pellegrini hanno partecipato ad una celebrazione eucaristica nella chiesa della Maddalena, dove si sono intrattenuti in preghiera davanti al crocifisso che parlò a San Camillo. Subito dopo si sono sposati nelle sale del museo dedicato al Santo, e in particolare nel Cubiculum, dove San Camillo morì il 14 luglio 1614.

San Camillo è molto conosciuto a Predappio, grazie soprattutto al lavoro dell’Opera, struttura nata nel 1950 su iniziativa dei Camilliani per accogliere bambini affetti da tubercolosi provenienti da tutta Italia, e poi riconvertita, dopo la legge Basaglia, in centro di accoglienza residenziale per persone con problemi psichiatrici. Dopo il pellegrinaggio a Roma, nel mese di settembre gli ospiti del centro visiteranno Bucchianico, per concludere in bellezza l’intenso anno giubilare in ricordo di San Camillo.

L’augurio è che anche altre comunità – non solo italiane – possano intensificare i pellegrinaggi giubilari alla Casa generalizia dei Camilliani, per rinnovare la propria devozione al “Gigante della carità” nel IV centenario dalla morte.

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