3 Aprile 2018, Aula Magna del Camillianum
“La questione sociale è questione morale”, così inizia l’enciclica Populorum progressio del Beato Paolo VI, documento che rimane ancora attuale nella sua analisi: «Il mondo è malato. Il suo male risiede meno nella dilapidazione delle risorse o nel loro accaparramento da parte di alcuni che nella mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli» (n. 66).
Anche oggi, dopo 50 anni, il criterio generale del bene comune, che dovrebbe guidare ogni convivenza sociale, fatica ad affermarsi e ad esercitare il suo influsso. Da ciò derivano il rinnegamento di alcuni valori quali l’unità e la solidarietà, le forme inaccettabili di gestione politica, caratterizzate dal ricorso alla slealtà e alla menzogna, lo sperpero del denaro pubblico per il tornaconto di pochi e con intenti clientelari, l’uso di mezzi equivoci o illeciti per conquistare, mantenere e aumentare, ad ogni costo, il potere. La realtà dell’interdipendenza stenta a trasformarsi in solidarietà, siamo di fronte ad una spinta verso la frammentazione, indice di varie forme di egoismo personale e sociale. C’è un’enorme frattura che divide il mondo di oggi: quella che separa l’1 per cento ricco dal restante 99 per cento. Un baratro nelle cui profondità si annidano le cause di molti fenomeni politici e sociali che agitano il presente.
Il Seminario interdisciplinare pone l’attenzione su due questioni: la disuguaglianza non è una calamità fuori dalle nostre responsabilità, ma è il risultato delle nostre scelte politiche ed economiche che dobbiamo riorientare a partire dalla tutela del bene comune; la gestione della cura della salute, che è bene comune e relazionale, può aiutare a prospettare nuove piste di solidarietà e condivisione.
Coordinamento: Prof.ssa Palma Sgreccia, Preside del Camillianum
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