p. Arnaldo Pangrazzi, m.i.
“La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi “ (Cicerone)
Ci sono momenti, Signore, in cui ci sentiamo confusi, smarriti, lacerati;
situazioni quando sentiamo che il mondo ci è crollato addosso,
quando gli eventi sconvolgono le nostre credenze.
In questi giorni un ospite impercettibile è entrato nella nostra casa
sgretolando il nostro progetto di futuro,
seminando angoscia dentro di noi e attorno a noi.
Tutto ci appare assurdo, incomprensibile, inaccettabile!
Siamo sgomenti dinanzi al tanto potere di un nemico invisibile,
la disarmante fragilità della scienza, la nostra frustrante impotenza!
Siamo sconcertati per l’incapacità di contrastare un male
che ha cancellato in un attimo il nostro caro.
Uno tsunami se lo è portato via straziando il nostro cuore e i nostri sogni.
Tutto è così inverosimile; tutto è stato così fulmineo e inarrestabile!
Siamo rammaricati per non aver potuto stargli vicino,
stringergli la mano e pronunciare parole che avrebbero fatto bene a lui e a noi.
Un virus minuscolo e maledetto ha reclamato obbedienza alla sua legge….
anche nel lutto siamo impediti dall’ abbracciare i nostri figli e nipoti:
tutto è sospeso; siamo costretti a convivere con i vuoti rumorosi e le assenze strazianti.
In mezzo alla tempesta che ci ha travolto cerchiamo un senso a quanto accaduto…
in qualche modo, siamo più consapevoli che:
tutto è dono prima che diritto,
tutto è provvisorio prima che sicuro,
tutto è mortale prima che eterno,
tutto è amore pima che dolore.
Accogli la nostra afflizione e turbamento
mentre preghiamo per il nostro caro
nell’attesa di ritrovarci un giorno insieme. Amen
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