O Signore,
quello che sta succedendo attorno a noi
ci rattrista e ci infonde paura.
Siamo tristi per le opportunità e le sicurezze perdute,
l’isolamento forzato, gli abbracci e i contatti trattenuti.
Siamo tristi per la solitudine degli anziani,
dei vedovi, delle persone sole e bisognose.
Siamo tristi per i medici e gli infermieri
che si ammalano nell’aiutare i contagiati.
Ci rattrista chi muore
senza poter godere della vicinanza dei propri cari
che non possono dire addio alle persone amate
o non le possono accompagnare
nel loro ultimo viaggio al cimitero.
Ma ancor di più, siamo attraversati dalla paura
per la presenza di un virus dal quale nessuno è immune,
che mortifica il nostro falso senso di controllo,
mette a repentaglio i contatti con i vicini,
avvolge di pericolo le cose che tocchiamo, talvolta l’aria che respiriamo.
Aiutaci, Signore, a trasformare la paura in:
riflessione sulla provvisorietà dei beni e delle certezze;
umiltà che contrasta con il nostro orgoglio e presunzione;
prudenza nel coltivare comportamenti per arginare il contagio;
collaborazione e responsabilità per tutelare la salute;
creatività per vivere in modo diverso e fecondo il tempo libero;
fratellanza per consolidare i nostri legami;
spiritualità per nutrirci di Te ed aprirci al mistero di ogni cosa.
Ci affidiamo a Te, Signore, per attraversare questo lungo tunnel, memori della tua promessa: “Non abbiate paura, io sono con voi sempre”.
Illumina i ricercatori e guidali a trovare l’antidoto per debellare questa minaccia; consola gli afflitti, rinvigorisci i buoni samaritani impegnati ad alleviare le fragilità del corpo e le inquietudini umane.
Fa’ che l’umanità possa uscire rinnovata da questa prova, più attenta alla reciprocità, più saggia nel custodire i valori essenziali e più unita a Te che sei la fonte dell’Amore.
Te lo chiediamo anche per l’intercessione di Maria, salute degli infermi e consolatrice degli afflitti, e dei santi della Carità, in particolare san Camillo de Lellis e san Giovanni di Dio patroni dei malati, degli operatori sanitari e degli ospedali. Amen
Arnaldo Pangrazzi m.i.
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