E’ stata una visita a lungo attesa quello che p. Leocir Pessini ha reso ai Camilliani a Maumere, isola di Flores, in Indonesia e che era originariamente prevista nella prima settimana di novembre. La prima missione camilliana a Maumere è stata inaugurata nel 2009.
Il viaggio di p. Leocir verso l’Indonesia è stato un po’ tormentato: è rimasto bloccato per tre volte, prima a Roma, poi a Doha e a Denpasar a causa dell’eruzione del vulcano Lombok a Bali. P. Leo lo ha descritto come il viaggio più lungo che lui abbia mai fatto in vita sua. La visita è stata preceduta dalla presenza di p. Aris Miranda, Consultore generale dell’Ordine che è arrivato in Indonesia il 26 ottobre e ha visitato le due comunità di formazione di Ruteng e Maumere.
Leocir e p. Aris avevano poi calendarizzato la visita ai confratelli camilliani di Sydney – Australia – ma a causa di questa circostanza inevitabile, la visita è stata rinviata a tempo da determinarsi.
Il primo approccio dei Camilliani in Indonesia risale al 1996. Questo è stato provocato dalla curiosità e dall’entusiasmo di p. Luigi Galvani e di p. Giovanni Rizzi che hanno incontrato alcuni sacerdoti e missionari indonesiani nelle Filippine. Erano stupiti dalla crescita progressiva e continua delle vocazioni cristiano-cattoliche in un paese che registra la più grande presenza musulmana del mondo. Pochi anni dopo, i Camilliani hanno cominciato ad ammettere i primi candidati indonesiani alla vita di consacrazione, inviandoli poi nelle Filippine per la loro formazione religiosa. Dopo un decennio di formazione religiosa, i primi quattro religiosi locali sono tornati in Indonesia con p. Luigi Galvani e hanno cominciato a coltivare e a formare nuovi candidati a Maumere. Nel 2009, la delegazione indonesiana ha aperto un nuovo seminario, che può ospitare 50 seminaristi. Attualmente, ci sono 19 aspiranti che vivono nella nuova comunità dell’aspirantato a Ruteng, inaugurato proprio lo scorso agosto. I 28 postulanti fanno comunità nel seminario di Maumere e studiano presso la scuola di filosofia e teologia di Ledalero.
Durante la visita, oltre ad offrire la possibilità per un colloquio personale per ogni religioso, p. Leocir ha offerto un’interessante introduzione alla tematica delle cure palliative ai seminaristi: un argomento abbastanza nuovo nella loro esperienza. P. Aris, invece, ha proposto diverse conferenze sulla vocazione camilliana agli aspiranti e tre incontri sul ministero camilliano ai postulanti. Questi colloqui hanno provocato la curiosità e la riflessione per la maggior parte di loro, interpellandoli sulle grandi sfide che hanno incontrato nel loro apostolato in ospedale e nella comunità civile e religiosa. Ci si è avvalsi di una buona traduzione simultanea dall’inglese alla lingua Bahasa. Uno dei momenti salienti di questa visita è stato la consegna delle crocette rosse e il dono della Bibbia ai 19 nuovi aspiranti.
Questa visita fraterna ha lasciato un’ottima ed appassionata impressione sia in p. Leo che in p. Aris. Si è notato con stupore e riconoscenza il progresso della missione, nonostante le sue difficoltà iniziali e le continue sfide da affrontare in particolare in termini di risorse umane ed economiche. In un arco di 5 anni, la delegazione camilliana sta mostrando grandi segni di progresso e sempre nuove opportunità specialmente in termini di promozione ed animazione vocazionale. P. Leocir, durante il suo discorso ai seminaristi, li ha incoraggiati con un’affermazione di grande stima verso di loro: “Voi siete molto preziosi per l’Ordine, perché portate in voi la speranza della nostra missione nel mondo della salute”! Un’altra cosa sorprendente è il forte rapporto fraterno e di sostegno con i religiosi delle altre congregazioni religiose nonché con la diocesi di Maumere. In realtà, i Camilliani sono anche responsabili di un programma speciale della diocesi per la lotta contro la malaria ed animano il programma pastorale sanitario come cappellani in un ospedale pubblico.
Durante la celebrazione di congedo, la sera del 15 novembre, i seminaristi hanno mostrato tutta la creatività della cultura propria della loro terra, esprimendo la propria ammirazione e gratitudine per la visita. Si sono sentiti molto sostenuti ed incoraggiati da parte del Consiglio Generale dell’Ordine. P. Leocir è il secondo Superiore generale che ha visitato questa delegazione dal 2009. In cambio, sia p. Leo che Aris hanno proposto una canzone nella propria lingua madre in segno di gratitudine per l’accoglienza ricevuta. P. Leocir, poco prima di cantare la sua canzone, ha condiviso questa sua emozione: “Io sono molto provocato e contagiato dalla gioia che ho vissuto e sperimentato in queste giornate e quindi vorrei offrire una canzone per voi, una canzone che ho composto quanto ero un teenager”!
Entrambi dovrebbero ritornare a Roma il 18 novembre p.v.
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