NEWSLETTER 73 // GENNAIO 2021
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA XXIX GIORNATA MONDIALE DEL MALATO (11 febbraio 2021)
Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli (Mt 23,8).
La relazione di fiducia alla base della cura dei malati
La celebrazione della XXIX Giornata Mondiale del Malato, che ricorre l’11 febbraio 2021, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, è momento propizio per riservare una speciale attenzione alle persone malate e a coloro che le assistono, sia nei luoghi deputati alla cura sia in seno alle famiglie e alle comunità. Il pensiero va in particolare a quanti, in tutto il mondo, patiscono gli effetti della pandemia del coronavirus. A tutti, specialmente ai più poveri ed emarginati, esprimo la mia spirituale vicinanza, assicurando la sollecitudine e l’affetto della Chiesa.
Il tema di questa Giornata si ispira al brano evangelico in cui Gesù critica l’ipocrisia di coloro che dicono ma non fanno (cfr Mt23,1-12). Quando si riduce la fede a sterili esercizi verbali, senza coinvolgersi nella storia e nelle necessità dell’altro, allora viene meno la coerenza tra il credo professato e il vissuto reale. Il rischio è grave; per questo Gesù usa espressioni forti, per mettere in guardia dal pericolo di scivolare nell’idolatria di sé stessi, e afferma: «Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli» (v. 8).
La critica che Gesù rivolge a coloro che «dicono e non fanno» (v. 3) è salutare sempre e per tutti, perché nessuno è immune dal male dell’ipocrisia, un male molto grave, che produce l’effetto di impedirci di fiorire come figli dell’unico Padre, chiamati a vivere una fraternità universale.
Davanti alla condizione di bisogno del fratello e della sorella, Gesù offre un modello di comportamento del tutto opposto all’ipocrisia. Propone di fermarsi, ascoltare, stabilire una relazione diretta e personale con l’altro, sentire empatia e commozione per lui o per lei, lasciarsi coinvolgere dalla sua sofferenza fino a farsene carico nel servizio (cfr Lc 10,30-35). CONTINUA A LEGGERE QUI.
Scarica qui i materiali per l’animazione della prossima Giornata Mondiale del Malato
Manifesto
Locandina
Cartolina
Scheda Pastorale
Scheda Liturgica
Scheda animazione parrocchiale
2 febbraio 2021: XXV giornata mondiale di preghiera per la Vita Consacrata
Lettera della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (CIVCSVA) indirizzato a tutti i consacrati e le consacrate in occasione del prossimo 2 febbraio.
Martedì 2 febbraio 2020 alle ore 17,30 Celebrazione Eucaristica presieduta dal Santo Padre Papa Francesco – Basilica papale di San Pietro
La celebrazione verrà trasmessa in diretta dal CTV – Centro televisivo Vaticano.
LETTERA DEL DICASTERO PER LA VITA CONSACRATA PER IL 2 FEBBRAIO 2021
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DELEGAZIONE CAMILLIANA DEGLI STATI UNTI D’AMERICA
UNA STORIA LUNGA 100 ANNI
Nel 2021 la delegazione camilliana in Stati Uniti celebrerà il centenario dell’arrivo dei primi camilliani in questa nazione.
Il primo camilliano a mettere piede in territorio statunitense fu p. Michael Mueller: il 17 settembre 1921, dopo un lungo viaggio iniziato in Germania, approdò a New York. P. Michael era stato inviato in America per esaminare il terreno che era stato donato alla comunità in Winsconsin. Si rese subito conto che il luogo scelto non era adatto alla costruzione di un ospedale. Si decise di iniziare la costruzione della nuova comunità a Milwaukee. Nel 1932 i camilliani inaugurarono l’ospedale St. Camillus a Wauwatosa.
Nel 1935 venne costruito il primo noviziato e nel 1942 una scuola per coinvolgere ancora di più la comunità americana. P. Mueller ei suoi compagni tedeschi riuscirono a mantenere la presenza camilliana fino agli anni ’60.
Nel 1964 iniziarono i lavori per l’ampliamento dell’ospedale St. Camillus.
Negli anni ’80 la crisi che colpì molte comunità religiose, soprattutto a livello vocazionale, non risparmiò la comunità camilliana negli U.S.A. che, solo grazie all’arrivo di alcuni religiosi italiani, riuscì a sopravvivere.
Col passare del tempo la comunità è diventata un sano mix di religiosi provenienti da tutto il mondo. Oggi i camilliani statunitensi includono membri provenienti dal Brasile, Italia, Nigeria, India, Vietnam, Filippine e Stati Uniti. Mentre le nazionalità dei camilliani sono cambiate nel corso degli anni, l’impegno di tutti questi religiosi è rimasto lo stesso.
La comunità camilliana negli Stati Uniti fin dalla sua nascita fornisce cure compassionevoli e amorevoli a tutte le persone.
LE IMMAGINI DEI FESTEGGIAMENTI
I 100 anni della Delegazione camilliana degli Stati Unti d’America – GALLERIA FOTOGRAFICA
DELEGAZIONE IN COLOMBIA-ECUADOR
Immagini della professione temporanea dei confratelli neo professi Melco Albeiro Hortúa, Jesús Aníbal Semanate e Franco José Miranda (6 gennaio 2021, cappella di San José – Casa Betania – Bogotà).
DELEGAZIONE IN UGANDA
Il 28 dicembre 2020, in Uganda sono stati ordinati sacerdoti i confratelli camilliani Owakubariho Peter e Tusabe Bernard. I migliori auguri!
‘SALUTE & SVILUPPO” – prospettive per il futuro
La storia delle missioni camilliane è ormai una storia secolare. I religiosi dell’Ordine nel suo primo secolo di vita, il XVII secolo, erano impegnati soprattutto in Italia dove non mancavano situazioni drammatiche con le ripetute epidemie e pestilenze in cui i camilliani diedero spesso testimonianza di eroica carità. Una fra tutte la celebre peste a Milano del 1630, di manzoniana memoria, dove morirono “martiri della carità” oltre 25 religiosi, ma anche all’estero i camilliani venivano chiamati a portare soccorso ai feriti nelle numerose e sanguinose guerre che imperversavano in tutta l’Europa (campagna di Ungheria nel 1595, nella guerra dei Trent’anni nel 1627, in Spagna e in Portogallo). Non a torto i crociferi camilliani sono stati riconosciuti come i precursori della Croce Rossa Internazionale.
Interventi nei paesi lontani in una forma più stabile iniziarono a partire dal 1710 con le prime fondazioni dell’America Latina a Lima in Perù cui seguirono centri in Bolivia, Equador, Colombia, Cile, Messico. A partire dalla fine del settecento, in pochi decenni, prima per le leggi autonomistiche di Giuseppe II poi per le radicali soppressioni napoleoniche l’Ordine camilliano parve giungere all’estinzione. Passata la bufera napoleonica lentamente l’Ordine si riprese e ricominciarono anche le partenze per le nuove missioni. Nel 1867 i primi camilliani, guidati dal padre Stanislao Carcereri partirono per il Sudan al fianco del padre, oggi santo, Daniele Comboni. Purtroppo quella prima spedizione ebbe vita breve e bisognerà aspettare quasi un secolo per vedere nuove spedizioni missionarie in Africa e negli altri continenti. Ad oggi i missionari camilliani sono presenti in numerosi paesi di tutti e cinque i continenti (Italia, Francia, Spagna, Austria, Germania, Irlanda, Georgia, Armenia, Brasile, Argentina, Cile, Perù, Colombia, Ecuador, Messico, America del Nord, Burkina Faso, Benin, Repubblica Centroafricana, Costa d’Avorio, Kenya, Uganda, Tanzania, Haiti, India, Filippine, Taiwan, Vietnam, Tailandia, Indonesia, Pakistan). CONTINUA A LEGGERE QUI.
CADIS
Scarica qui il nuovo numero di Crossover, bollettino d’informazione della nostra Fondazione CADIS.
In questo numero parleremo di:
Il Carisma Camilliano di fronte alle sfide della Pandemia da COVID-19
Cosa ci insegnano i martiri della carità?
Pedagogia della Risposta Resiliente al Covid-19 proveniente dalle Periferie
Il programma ‘Emergenza COVID-19’
DELEGAZIONE IN INDONESIA
Maumere (Agenzia Fides) – “In un contesto mondiale aggravato dalla pandemia del Coronavirus, nell’isola di Flores non mancano notizie positive. Nei prossimi mesi infatti sono in programma nuove ordinazioni sacerdotali, che si andranno ad aggiungere a quelle recenti di 20 Missionari Verbiti, 3 dell’Istituto dei Padri Vocazionisti e 1 Stimmatino”, scrive all’Agenzia Fides Padre Luigi Galvani, missionario Camilliano presente sull’isola da oltre 10 anni. A Flores si contano numerose vocazioni sacerdotali e religiose: “Sono tanti gli Istituti maschili e femminili che hanno realizzato i loro seminari e case religiose. Abbiamo il Seminario filosofico e teologico più grande della Chiesa cattolica nel mondo, dei Missionari Verbiti, con oltre mille e duecento studenti che Papa Giovanni Paolo II ha visitato nel 1989″ ricorda p. Galvani. CONTINUA QUI
TESTIMONIANZE COVID-19
RTTR – Intervista di p. Davide Negrini (Camilliano cappellano ospedaliero)
Un padre in corsia, da solo, a dare supporto agli ammalati. Questa è la storia di p. Davide Negrini che durante i giorni più bui della fase uno della pandemia si è fatto carico del supporto spirituale di pazienti e personale sanitario dell’Ospedale Santa Chiara di Trento (Italia).
Natale 2020: Gesù la Speranza che non delude
Nel mese di dicembre 2019 vedevamo il problema del covid19 molto lontano da noi e speravamo che restasse confinato alla regione di Wuhan in Cina perché rapidamente sconfitto. Ci sentivamo ancora rassicurati dalle dichiarazioni istituzionali sul fatto che il virus non avrebbe mai potuto superare le nostre frontiere quando, nel mese di febbraio 2020, abbiamo appreso con sorpresa che il virus si era insediato a casa nostra. In poco tempo, la bomba scoppiata a Codogno ha fatto cadere tutte le nostre certezze e improvvisamente il nostro bel paese si è trovato ad essere duramente colpito da questo maledetto visus. Città dopo città, paese dopo paese, il covid-19 si è diffuso nel mondo e ad oggi tutto il pianeta continua a fare i conti con questa pandemia molto insidiosa. Ci siamo ritrovati tutti impreparati. La paura si è giustamente impadronita delle nostre vite, la rabbia per le troppe vittime innocenti ci attanaglia, il succedersi dei DCPM, dei lockdown, degli sconfinamenti e quant’altro ci mantiene in un clima di incertezza e di precarietà. La pesante crisi socio-economica innescata dall’emergenza sanitaria ha abbattuto i pochissimi argini ancora esistenti e resistenti del nostro welfare e del quieto vivere. Le nostre antiche certezze scientifiche si sono rivelate fragili di fronte alle domande sulle origini di questo virus e sulle terapie per sconfiggerlo. CONTINUA QUI
Quei funerali non celebrati
Da Missione Salute N.5/2020 pp.14-15
Le morti di solitudine e le teorie di bare senza nessuno a vegliarle, cui la pandemia ci ha costretto ad assistere, hanno intaccato il tratto più caratteristico del nostro essere umani: la pietà per i morti. Tutta la civiltà si fonda su questa pietas e l’esserne stati privati ci impone, come singole e come collettività, una seria riflessione per decidere come sarà il mondo di domani.
Il bagaglio di tormento e di dolore che ha accompagno e ancora contraddistingue la pandemia da Covid19 ha trovato un’espressione emblematica nella solitudine nella quale l’ospedalizzazione, indispensabile, ha impedito anche ai familiari di salutare, un’ultima volta, i loro cari. Questa pandemia, gestita a livello sanitario per il necessario contenimento dei contagi, ha reso quella solitudine – privata del conforto di un addio accompagnato da una carezza – forse ancora più amara della morte.
L’altro addio perduto è stato per chi è rimasto. Il non aver potuto stare vicino al familiare fino all’ultimo, il non averlo onorato un’ultima volta, il non aver potuto dirgli addio ci ha sconvolti. Abbiamo così imparato a conoscere l’agonia e la morte in solitudine, ad abituarci persino. I morti sono diventati numeri nella conta del bollettino snocciolato ogni sera, in diretta televisiva. La morte è diventata seriale, solitaria, pura contabilità, questione di statistica fredda, senza nomi, volti e storie, che si è scrutata ansiosamente nell’attesa di tornare alla normalità. CONTINUA A LEGGERE.
VATICAN NEWS Giornata del malato: la cura cristiana è la terapia della prossimità
È la vicinanza alla persona sofferente uno dei volti della carità. Fratel Carlo Mangione, religioso camilliano, si sofferma sul messaggio per la Giornata mondiale che ricorre l’11 febbraio: Papa Francesco ci ricorda che percorrere un cammino di santificazione significa anche stare accanto al fratello malato
COSE NUOVE
Angelo Brusco – Counseling pastorale. Prospettive e applicazioni pratiche
Come vivere? Come vivere una vita più felice, più sensata, più libera? Questi e altri simili interrogativi sorgono spesso nelle persone, soprattutto nei momenti di difficoltà o di crisi riguardanti i vari settori dell’esistere – da quello fisico a quello emotivo, da quello sociale a quello spirituale – motivandole a chiedere aiuto. Il counseling pastorale è una delle modalità di risposta a tali richieste di aiuto che emergono nell’ambito della famiglia, del lavoro, delle istituzioni educative sanitarie, della comunità ecclesiale.
Mario Spinelli – Nicola D’Onofrio. Molto più di un sorriso
Breve ma intensa la vita di Nicola d’Onofrio, religioso Camilliano ucciso da un male incurabile a 21 anni e proclamato Venerabile da papa Francesco nel 2018. Nato nel 1943 da genitori contadini e sinceramente cristiani in un Abruzzo sconvolto dalla guerra, si scopre prestissimo chiamato al sacerdozio, alla vita religiosa e al servizio dei malati nell’Ordine di S. Camillo, originario del suo stesso territorio.
La biografia del beato p. Luigi Tezza, a fumetti!
Il Beato Luigi Tezza a fumetti
Hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto: Suzette Dinis-Burtin Responsabile Editions du Signe; Michel Tritscher rappresentante per i fumetti; Mariano Valsesia illustratore incaricato della realizzazione del fumetto; sceneggiatura Marisa Patarino.
Dal blog: Con cuore di Madre
FAMIGLIA CAMILLIANA LAICA – PERÙ
In Perù attualmente si teme una seconda ondata, per questo motivo si continua a tenere isolate le persone più vulnerabile e a rispettare le regole di confinamento domiciliare. La pandemia ha messo in evidenza la nostra fragilità, debolezza e vulnerabilità, ci ha “tagliato le ali “, non potendo più raggiungere i malati e i sofferenti. Abbiamo trovato rifugio nel Signore e nella nostra comunità camilliana.
FAMIGLIA CAMILLIANA LAICA – AUSTRALIA
Alla fine del 2019 in diverse aree dell’Australia si sono verificati una serie di inondazioni alle quali sono seguiti una serie di incendi. All’inizio del 2020 si è aggiunto il virus Covid-19 che ha colpito molte persone. Il governo australiano si è subito attivato per gestire la pandemia chiudendo le frontiere, le scuole, le case di cura, chiese, negozi, ristoranti, uffici e ponendo in quarantena le persone provenienti da altri territori o Stati.
PROVINCIA THAILANDESE
Natale 2020 in Thailandia: dal pomeriggio del 16 dicembre fino al pomeriggio del 17 dicembre tutti i religiosi della provincia tailandese si sono riuniti per festeggiare, anticipatamente assieme, il Santo Natale e rinnovando i voti religiosi.
DELEGAZIONE IN KENYA – KARUNGU
Il giorno 8 dicembre 2020, la delegazione camilliana in Kenya ha accolto tra i suoi religiosi un nuovo confratello. Si tratta di GAKUNGA KIARIE DAVID che ha emesso i voti religiosi solenni il giorno dell’Immacolata, come ha fatto S. Camillo con i suoi primi compagni.
La professione religiosa, che ha avuto luogo presso il Seminario S. Camillo di Nairobi, è stata accolta dal Superiore Delegato p. Dominic Mwanzia.
Il confratello Kiarie – come viene comunemente chiamato – presta servizio pastorale presso la cappellania ospedaliera di St. Mary Mission Hospital di Elementaita, nella diocesi di Nakuru.
Con l’edizione di quest’anno della Newsletter “Milome” vi portiamo le principali attività e progetti che sono stati avviati e realizzati al St. Camillus Mission Hospital di Karungu. Nell’esercitare la nobile vocazione del nostro Fondatore San Camillo de Lellis, siamo sempre chiamati ad accompagnare coloro che sono vulnerabili nei momenti di oscurità e in tutte le circostanze della sofferenza umana. SCARICA QUI
PROVINCIA DEL BRASILE
I confratelli della provincia camilliana del Brasile condividono la notizia dell’ordinazione diaconale del religioso camilliano Damião José do Nascimento.
La celebrazione è avvenuta, sabato 12 dicembre 2020, nella parrocchia camilliana del ‘Santíssimo Sacramento da Eucaristia‘ in Cachoeiro de Itapemirim (ES).
DELEGAZIONE A TAIWAN
Il 13 e il 14 dicembre padre Giuseppe Didonè ha incontrato il vice presidente della Repubblica cinese a Makung (isole Pascadores). Durante la visita si è parlato anche dell’apertura di un nuovo ospedale.
Il 28 dicembre l’arcivescovo di Taipei ha visitato la parrocchia camilliana di Nan Ao ed ha celebrato la santa messa nel reparto geriatrico dell’ospedale. Durante la funzione tre degenti sono stati battezzati.
Dal 14 novembre, mons. John Lee Juo-wang, 54 anni, è il nuovo vescovo di Tainan, una delle 7 diocesi di Taiwan, nella zona sud-ovest dell’isola. . Alla cerimonia hanno partecipato P.Didone e P.Matteo Kao.
Sono state regalate all’ospedale San Camillo di Taiwan 7 carrozzine speciali da parte dell’associazione Ilan lion
Come ogni anno abbiamo volute ringraziare tutti I notri collaborate organizzando una serie di eventi
Iniziano i pasti di fine anno, come consuetudine cinese, patrocinata dalle diverse Istituzioni camilliane, per ringraziare i dipendenti del contributo dello scorso anno
A Kaoshiung si è tenuto un evento per raccogliere fondi per il nuovo ospedale di Makung. Padre Didonè ha partecipato come rappresentante dell’Ordine
di p. Felice Ruffini, Camilliano
L’«Anno di San Giuseppe» indetto da Papa Francesco ha innescato una ricerca di documenti che dessero argomentazioni per una degna Celebrazione e studio, stando a quanto Papa Francesco sollecita nella Lettera Apostolica “Patris Corde“: «Lo scopo di questa Lettera Apostolica è quello di accrescere l’amore verso questo grande Santo, per essere spinti a implorare la sua
intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio. Infatti, la specifica missione dei Santi è non solo quella di concedere miracoli e grazie, ma di intercedere per noi davanti a Dio, come fecero Abramo e Mosè, come fa Gesù, «unico mediatore» (1 Tm 2,5), che presso Dio Padre è il nostro «avvocato» (1 Gv 2,1), «sempre vivo per intercedere in [nostro] favore» (Eb 7,25; cfr Rm 8,34). Gesù ha detto: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29), ed essi a loro volta sono esempi di vita da imitare. San Paolo ha esplicitamente esortato: «Diventate miei imitatori!» (1 Cor 4,16). San Giuseppe lo dice attraverso il suo eloquente silenzio.»
Radio Vaticana – San Giuseppe, riscoprire il suo ruolo di ‘patrono della Buona morte’ 08/01/2021
Intervista rilasciata da p. Gianfranco Lunardon sulla figura di San Giuseppe e il suo ruolo di ‘patrono della Buona morte’.
DIOCESI DI ROMA – PASTORALE DELLA SALUTE
Da Gennaio l’Ufficio di Pastorale della Salute propone, per il secondo anno, alcuni incontri formativi. Continueranno ad essere on-line e aperti a tutti.
RETTORIA DELLA MADDALENA
Tecnologie moderne e competenze antiche per il restauro ed il consolidamento dell’altare di “San Nicola” nella chiesa camilliana della “Maddalena” a Roma. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che stanno rendendo possibile questo ulteriore intervento di conservazione di un patrimonio di grande bellezza: il F.E.C. (fondo gli edifici di culto), la sovrintendenza per i beni artistici ed architettonici di Roma e l’esperto restauratore dott. Marco Borioni! Grazie a tutti!!
DEFUNTI
«Ecco, ora svaniscono. I volti e i luoghi, con quella parte di noi che, come poteva, li amava, per rinnovarsi, trasfigurati, in un’altra trama!» (T.S. Eliot)
I confratelli camilliani della Provincia Nord Italiana, comunicano il decesso di p. GIUSEPPE ‘Beppino’ TAUFER (nascita: 23 settembre 1950; professione religiosa: 24 settembre 1967; ordinazione sacerdotale: 15 ottobre 1978).
La morte è avvenuta il 7 gennaio 2021, presso la casa di cura ‘S. Camillo’ di Cremona. NECROLOGIO.
Il giorno 31 dicembre 2020, è deceduta Sr. Celsa Bonato, nella Casa Provinciale delle Figlie di San Camillo, in India, dove stava fin dall’inizio della fondazione della missione nel 1972. Aveva 94 anni, dei quali 61 di vita religiosa. È stata maestra attenta, delicata e sensibile nella formazione di molte generazioni di giovani indiane nella vita religiosa camilliana.
PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
Dalla LETTERA APOSTOLICA ‘PATRIS CORDE’ DEL SANTO PADRE FRANCESCO
IN OCCASIONE DEL 150° ANNIVERSARIO DELLA DICHIARAZIONE DI SAN GIUSEPPE
QUALE PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE (8 dicembre 2020)
Non resta che implorare da San Giuseppe la grazia delle grazie: la nostra conversione.
A lui rivolgiamo la nostra preghiera:
Salve, custode del Redentore,
e sposo della Vergine Maria.
A te Dio affidò il suo Figlio;
in te Maria ripose la sua fiducia;
con te Cristo diventò uomo.
O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi,
e guidaci nel cammino della vita.
Ottienici grazia, misericordia e coraggio,
e difendici da ogni male. Amen!
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