“San Camillo de Lellis. Da soldato di ventura a riformatore dell’assistenza infermieristica”. È il titolo della tesi di laurea in Infermieristica dedicata al Gigante della carità, che ha vinto la borsa di studio conferita dall’Università Tor Vergata di Roma, in collaborazione con l’Ordine dei Ministri degli Infermi.
Vincitrice è la dott.essa Antonella Palombo, di 34 anni, che aveva già conseguito una laurea analoga negli Stati Uniti, e nel 2010 è rientrata in Italia per esercitare qui la professione. Non essendo il suo titolo riconosciuto nel nostro Paese, ha dovuto ricominciare il percorso universitario con la laurea triennale, che ha ottenuto brillantemente lo scorso 12 maggio. Alla seduta di laurea – come componenti della commissione esaminatrice per il conferimento della borsa di studio – erano presenti anche i Camilliani padre Paolo Guarise, padre Eugenio Sapori e fratel Carlo Mangione.
Il traguardo della laurea segue di poco quello della maternità, visto che da appena 5 mesi Antonella è mamma della piccola Lea Maria. “Ho fatto lo sprint finale del mio corso di studi con mia figlia in braccio”, scherza.
“L’idea di questo lavoro è nata lo scorso febbraio – racconta – quando ho letto il bando per una borsa di studio alla migliore tesi che si fosse occupata di San Camillo. Confesso che non conoscevo questo Santo, ma, visto che ho sempre avuto interesse per l’aspetto storiografico della professione (che in Italia non è molto considerato), ho deciso subito di partecipare. Ho parlato quindi con il direttore del mio corso di laurea e lui mi ha suggerito di rivolgermi a quelli che sarebbero diventati i miei relatori: il prof. Ercole Vellone e la prof.essa di Julie Fairman, che insegna alla Penn State University in Pennsylvania ed un’esperta di Storia del nursing”.
Considerata la sua padronanza della lingua inglese, Antonella decide subito di realizzare la tesi in due lingue (italiano e inglese). Il suo lavoro inizia consultando il sito internet dell’Ordine e il materiale cartaceo disponibile sull’argomento (anche presso l’archivio dei Camilliani).
“Con mio grande stupore – osserva – mi sono resa conto che già nel Seicento, seppur in maniera primitiva, San Camillo aveva realizzato una serie di innovazioni della professione infermieristica che di solito gli storici considerano nate due-tre secoli dopo. E se la nascita dell’infermieristica moderna viene attribuita tradizionalmente alla ´signora della lampada´ Florence Nightingale, vissuta tra fine dell’800 e l’inizio del 900, di fatto il pioniere di questa professione è senza dubbio San Camillo de Lellis”.
Per dimostrarlo Antonella elenca alcune delle idee concepite dal Santo abruzzese: il campanellino per chiamare gli infermieri in ospedale, l’igiene scrupolosa delle corsie, l’attenzione all’alimentazione dei degenti, la modalità di rifacimento del letto occupato dal malato, il prototipo della moderna barella.
La tesi è divisa in quattro capitoli: il primo è dedicato al periodo storico in cui operò il Santo, il secondo alla sua vita, il terzo alla storia dell’Ordine dei Ministri degli Infermi, il quarto alle riforme avviate da San Camillo.
“Non è stato facile reperire il materiale – racconta Antonella – perché, a parte i testi dell’archivio camilliano – a livello laico esiste un vero e proprio ´buco storiografico´ su questa figura, che andrebbe senza dubbio valorizzata. E questo non solo in Italia, ma anche oltreoceano, come mi auguro adesso di fare con l’aiuto della mia relatrice statunitense”.
Nell’ultima pagina della sua tesi di laurea, l’autrice ringrazia (tra gli altri) “i Camilliani che le hanno dato l’opportunità di conoscere il vero pioniere dell’infermieristica italiana”. “Scoprirlo per me è stata un’autentica folgorazione”, puntualizza Antonella.
La neodottoressa – che in America è stata per anni caposala di un reparto geriatrico – ha già iniziato a lavorare in una società che si occupa di assistenza domiciliare ai malati, e nel prossimo anno accademico comincerà il corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche per completare il suo percorso di studi. Il suo scopo è quello di approfondire anche nella prossima tesi di laurea la figura di San Camillo, in particolare le riforme da lui compiute a livello infermieristico.
Ad Antonella vanno i nostri migliori auguri per il prestigioso risultato conseguito, e per il proseguimento della sua attività.
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