«Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro» (Gv 20,1).
Il cuore della maddalena è un sepolcro, dove l’amato è presente come morto e assente come risorto. Solo quando si sente chiamata per nome, esce dal suo lutto per entrare nella vita piena: le lacrime sono il filtro attraverso cui vedere Cristo Risorto, ossia la Vita vera.
La storia di Maria Maddalena richiama a tutti una verità fondamentale: discepolo di Cristo è chi, nell’esperienza dell’umana debolezza, ha avuto l’umiltà di chiedergli aiuto, è stato da Lui guarito e si è messo a seguirlo da vicino, diventando testimone della potenza del suo amore misericordioso, più forte del peccato e della morte.
Questa donna ha dovuto affrontare il fallimento di tutte le sue speranze. Gesù, il suo amore non c’è più. E lei piange. È il momento del buio nella sua anima: del fallimento. Eppure, Maddalena continua a cercare! Il suo cuore ferito arde nella ricerca del Cristo. Lo ritrova e lo riconosce quando viene da Lui chiamata per nome (Gv 20,11-18). Anche noi, se cerchiamo il Signore con animo semplice e sincero, lo incontreremo, anzi sarà Lui stesso a venirci incontro; si farà riconoscere, ci chiamerà per nome, ci farà cioè entrare nell’intimità del suo amore.
Maria Maddalena vorrebbe riavere il suo Maestro come prima, ritenendo la croce un drammatico ricordo da dimenticare. Ormai però non c’è più posto per un rapporto con il Risorto che sia meramente umano. Per incontrarlo non bisogna tornare indietro, ma porsi in modo nuovo in relazione con Lui: bisogna andare avanti! Lo sottolinea san Bernardo: Gesù ci invita tutti a questa vita nuova, a questo passaggio… Noi non vedremo il Cristo voltandoci indietro.
L’incontro col Cristo risorto cambia in profondità Maria Maddalena che subito corre dagli Apostoli per annunziare il grande evento che ha cambiato la storia: «Ho visto il Signore»: Ecco: chi incontra Gesù risuscitato viene interiormente trasformato; non si può ‘vedere’ il Risorto senza ‘credere’ in lui. Preghiamolo affinché chiami ognuno di noi per nome e così ci converta, aprendoci alla ‘visione’ della fede. La fede nasce dall’incontro personale con Cristo risorto, e diventa slancio di coraggio e di libertà che fa gridare al mondo: Gesù è risorto e vive per sempre. È questa la missione dei discepoli del Signore di ogni epoca e anche di questo nostro tempo.
Poco importa se nel vangelo non è identificata con precisione: di lei conosciamo il suo struggente amore per il Maestro, il pianto dirotto al sepolcro, l’ansia dell’annuncio. Maria Maddalena è così diventata l’immagine della tenerezza di Dio, della sua infinita misericordia, di colui che fa di una prostituta la prima e la più credibile delle missionarie. Maddalena ci invita a lodare il Signore per la sua tenerezza, perché il Signore è così splendidamente diverso da quel fantasma che ne facciamo, da quel Dio severo e burbero che abita le nostre paure e il nostro inconscio… Nessuno è perduto, mai, di fronte a Dio. Sia lei, Maria Maddalena, discepola del compassionevole e del misericordioso, destinataria dello sguardo immensamente rispettoso e dolce del Signore, a renderci testimoni del Risorto, in questa giornata, così come ella fece, divenendo apostolorum apostola.
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