L’annosa questione della paternità della croce rossa

di Luciana Mellone

 

Jean Henry Dunant.

Jean Henry Dunant.

Durante gli anni trascorsi ad occuparmi dell’archivio storico dei Camilliani, molto spesso mi è stata rivolta questa domanda ossia, a chi attribuire la prima idea di una organizzazione internazionale ai feriti di guerra che poi sfociò con l’istituzione della Croce Rossa alla convenzione di Ginevra nel 1864.

Che esista una documentazione che attribuisca tale paternità ai camilliani si può dedurre da fatti storici.

Sulla scorta degli scritti del compianto Padre Mario Vanti, storico dell’Ordine, è possibile tracciare un breve quadro storico di quegli anni.

Il 24 giugno 1859, 2° guerra di indipendenza italiana, una delle battaglie più sanguinose del 1800 si consumò sulle colline a sud del Lago di Garda, a San Martino e Solferino. Trecentomila soldati di tre eserciti (Francese, Sardo-Piemontese e Austriaco) si scontrano lasciando sul terreno circa centomila fra morti, feriti e dispersi. A pochi chilometri da Solferino si trova il paese di Castiglione delle Stiviere, dove è certo che operassero i camilliani, anime generose ed eroiche che di loro iniziativa, e con vero spirito di carità cristiana, sacerdoti e fedeli, sotto la guida di Don Lorenzo Barzizza, si prodigarono all’assistenza e al soccorso dei feriti.

Pioniere dell’idea di una organizzazione per l’assistenza ai feriti di guerra sembrerebbe essere stato un giovane svizzero, Jean Henry Dunant.

Egli si trovò coinvolto nella terribile carneficina, aggravato dall’ “inesistenza” della sanità militare, e descrisse il tutto mirabilmente nel suo testo fondamentale: “Un Souvenir de Solferino” dove troviamo la “più profonda ed umana esecrazione della guerra”. Dall’orribile spettacolo nacque in Dunant l’idea di creare una squadra di infermieri volontari preparati la cui opera potesse dare un apporto fondamentale alla sanità militare: la Croce Rossa.

Dietro questa rivendicazione del Simbolo della Croce Rossa, non possiamo dimenticare, da parte degli italiani, la figura del Dott. Ferdinando Palasciano che aveva sostenuto l’idea della neutralità dei feriti, curando anche i nemici, per la qual cosa pagò con il carcere e la persecuzione.

Ma il nome più autorevole resta quello del Dunant che maggiormente s’impegno più a fondo nell’attività di assistenza ai feriti

Henry Dunant a Solferino 1859.

Henry Dunant a Solferino 1859.

Anche il segno distintivo del personale sanitario degli eserciti, nonché degli ospedali e delle ambulanze merita qualche menzione.

Alla luce dei fatti esposti, storicamente accertati, niente di più facile fu per il Dunant trarre ispirazione dal simbolo della Croce Rossa che già campeggiava sui petti dei Camilliani da oltre tre secoli, quella insegna efficace che Camillo prese per sé e i suoi compagni, rappresentava il rosso del Sangue di Cristo e del sangue dei confratelli che ne accettavano il programma di azione e di sacrificio. Simbolo nel 1586 ebbe ufficialmente l’autorizzazione del Papa Sisto V.

Ma l’importanza non è tanto nel simbolo, quanto nell’unità d’intenti che accomunarono ed accomunano la Croce Rossa con l’Ordine dei Camilliani nel nome della carità cristiana.

 RASSEGNA STAMPA

In copertina “Papa Sisto V concede l’autorizzazione a utilizzare la croce rossa come segno distintivo dell’Ordine”. L’opera si trova all’interno della Casa Generalizia ed è attribuito alla scuola del Sebastiano Conca.