Provincia italiana, dire il Vangelo oggi nel mondo della salute. Orientamenti
Lo scopo della missione della Chiesa nel mondo della salute è l’evangelizzazione. Con questa parola non ci riferiamo solo ad un aspetto dell’azione ecclesiale, ma a tutta la sua missione che esprime nell’annuncio della Parola, attua nei sacramenti e testimonia nella vita quella salvezza integrale che Gesù Cristo morto e risorto comunica agli uomini.
Nel vangelo, il comando di Cristo: “andate e curate” appare sempre unito all’”andate e ammaestrate” e all’”andate e battezzate”. Gesù non separa mai la sua attività terapeutica dalla proclamazione del Regno. “Curare i malati”, “annunciare il Regno”, integrare gli uomini e le donne nella comunità dei credenti, sono aspetti complementari dell’azione evangelizzatrice.
Nello svolgere il servizio pastorale, siamo chiamati a favorire una migliore osmosi tra annuncio, liturgia e servizio della carità. L’interazione di queste tre funzioni è così importante che senza le altre due, una funzione da sola rischia di perdere efficacia.
La parola, i gesti sacramentali, gli atteggiamenti e le opere caritative non sono separati tra di loro, bensì permangono in continua intercomunicazione. Infatti, ciò che si annuncia è il piano dell’amore di Dio per gli uomini; ciò che si celebra è l’amore del Signore per gli uomini, corpo spezzato, sangue versato; l’annuncio e la celebrazione sono in funzione dell’amore tra i fratelli.
Nell’infondere elementi evangelici nel tessuto del mondo sanitario, aiutiamo gli uomini a vivere in modo più umano la malattia e la salute, il dolore e la morte, il servizio, aprendo alla speranza che non delude le aspirazioni più profonde del cuore umano.
L’annuncio
Il vangelo, che siamo chiamati a comunicare, è parola ricca di significati: evoca nella vita degli uomini il dono della liberazione; manifesta il progetto di Dio; ne assicura la presenza e l’accompagnamento nella dell’esistenza; chiarisce e illumina agli uomini i sentieri da seguire, i principi da rispettare, le soluzioni giuste da prendere; è di singolare conforto nei momenti difficili della vita; porta ad espansione e compimento la persona; trascende la vita umana scoprendole gli orizzonti dell’eternità. Non è parola di uomo, ma di Dio. il suo contenuto essenziale è Gesù Cristo risuscitato. Il grande evento della risurrezione non è un fatto riservato solo al Cristo: è destinato a riproporsi al concludersi della vicenda umana di ciascuno. Nell’attesa della risurrezione, siamo invitati a confrontare il decorrere della vita con lo sbocco finale che essa assumerà, e, nel frattempo, a seguire una linea di condotta basata sulla fiducia, sulla speranza e sull’autenticità.
Nell’impegnarci ad annunciare la buona notizia nel mondo della salute, siamo consapevoli della “frattura tra vangelo e cultura” (EN20), tipica della società contemporanea, in particolare del mondo occidentale. “Il processo spirituale e morale anche di non poche credenti, ponendoli in atteggiamento di difesa, se non di rifiuto, verso la trascendenza e i valori spirituali e morali. Ne sono state investite alcune realtà tipiche del mondo sanitario: il concetto di vita, di salute e malattia, la presenza e la finalità del dolore nella vita umana, il significato della morte, il valore del servizio verso chi soffre.
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