In copertina “Peru National Award – Milko Torres Ramirez”
Tratto da: M. Bizzotto, I valori e il cuore dell’uomo. Un incursione nella vita quotidiana, Ed. Camilliani.it, 2014 p.17
Del libro è disponibile sia la versione cartacea sia la versione digitale. Per maggiori informazioni clicca qui
La gioia è il sentimento socievole per eccellenza al pari dell’amore. È come la luce, tende ad espandersi, per questo è sempre alla ricerca d’un partner, unendosi al quale si raddoppia. Si oppone al piacere che chiude l’uomo in se stesso e fa di lui un egoista.
Quando penso alla gioia, sono portato a pensare a quel mondo di esseri, oggetti ed eventi, dal quale essa nasce. Ma penso soprattutto alle persone che la portano in cuore e la trasmettono agli altri. C’è la gioia perché ci sono uomini contenti. Ricordo l’immagine con la quale il vangelo presenta la figura di Battista. «Egli era un lampada che arde e risplende, e voi solo per un istante avete voluto allietarvi alla sua luce». Qui non è detto solo chi è Giovanni Battista, è detto anche cos’è la gioia, il sentimento che irradia dal volto d’una persona. È come la luce tenue e discreta della lampada, che dirada la tenebra ed emana calore.
Spesso l’anima soffoca sotto l’incubo di tristi presagi e gravi pensieri. Diventa arida e prova disgusto di tutto. Il mondo allora diventa muto e vuoto, non invia alcun messaggio, si fa freddo e scivola lontano. Ma ecco farsi avanti all’improvviso una persona gioviale, il cui sguardo è diretto alla ricerca dello sguardo altrui ed è subito luce, tutto s’illumina. Il volto parla e, se è come una lampada che espande calore, dice la parola vera che parte dal cuore e va al cuore. Arde e fa ardere, gioisce e fa gioire, dà senza timore di perdere qualcosa e senza la pretesa di avere. La sua comparsa prepara il momento cha apre l’anima e sveglia sentimenti di fiducia. È nell’incontro che la gioia trova il posto che è ad essa più congeniale. (…)
Mi domando: cosa direbbe la gioia se si dovesse farla parlare?
Questa domanda permette una sola risposta: direbbe la parola della lode. Chi loda è un essere contento. Il contrario della gioia non è il dolore come a volte si pensa. Ci sono persone che soffrono eppure dentro di loro regna la bonaccia. Hanno il cuore saldo che non si lascia travolgere dal trambusto della mischia. Il contrario della gioia è il contrario della lode: l’invettiva, il sarcasmo, il disprezzo, tutto ciò che di acido si agita in un animo corroso dal disgusto. Purtroppo la nostra storia è fatta anche di eventi che non consentono d’essere lieti perché difficilmente si lasciano riscattare dalla stessa gioia. Essi ci rubano quei momenti euforici di tripudio di cui la vita ci fa dono ad intervalli
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