Di fronte all’inedito dell’epidemia da Coronavirus, sentiamo di non avere parole adeguate per dar voce al nostro vissuto. Spaesati da un incubo divenuto realtà, si è tentati di attraversare questi giorni come tra parentesi, da anestetizzati, in attesa che tutto passi.
Eppure questo può essere un tempo propizio: ha dentro di sé parole che aspettano di essere riconosciute e assunte con responsabilità. Sono parole che riguardano la nostra umanità: finitezza, cura, legami, ascolto, distanza, prossimità, desiderio, dedizione. “È questa l’ora in cui realmente possiamo reimparare tante cose”, ci dice il cardinale e poeta José Tolentino Mendonça in queste intense pagine. Esse ci additano, con fiducia e coraggio, “il potere della speranza, la prima preghiera globale del XXI secolo”.
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