Antico ospedale (ora centro congressi) nei pressi di Città del Vaticano, a Roma, adiacente al moderno Ospedale di Santo Spirito, che ne prosegue la tradizione. Fu istituito nel 1198 da papa Innocenzo III nel sito dove in antichità risiedeva la “Schola dei Sassoni”. Trasferitisi dalle Botteghe Oscure, Padre Camillo e Compagni cominciarono a frequentare quotidianamente l’ospedale, che diventerà la “palestra” della Nova Caritatis Schola, come definì papa Benedetto XIV l’Ordine Camilliano nel 1746.
La presenza di San Camillo
Camillo frequenta assiduamente l’Ospedale Santo Spirito in Saxia per ben 29 anni. Fra gli episodi più significativi di tale frequentazione vi è quello della notte di Natale del 1598: un’alluvione fra le più memorabili e disastrose colpisce Roma, in particolare la zona dell’Ospedale Santo Spirito. Su una delle colonne in mattone del porticato esterno, all’inizio di via Borgo S. Spirito, esiste ancora la lapide che segna il livello raggiunto all’epoca dalle acque limacciose del fiume. Durante tutta quella tragica notte, Camillo non fa altro che portare in salvo i poveri infermi caricandoli sulle proprie spalle, non curandosi del fatto che l’acqua gli arrivi alle ginocchia. È significativo come a distanza di oltre cento anni Pierre Subleyras (1699-1749) abbia ritratto questo drammatico evento in una grande tela, oggi conservata al Museo di Roma di Palazzo Braschi.
Quello che è rimasto
Purtroppo non esiste targa o lapide che ricordi la lunga presenza e grande opera di Camillo de Lellis in questi luoghi, nonostante nel grazioso, piccolo e antico porticato interno si inseguano tutt’intorno lapidi dedicate alle persone importanti che lo hanno frequentato. Scomparso il bassorilievo dedicato a San Camillo che dall’Ospedale della Consolazione fu qui trasportato quando venne chiuso nel 1930 e collocato all’ingresso del reparto di chirurgia, in compagnia di quello dedicato a S. Luigi Gonzaga, ora sistemato all’entrata del Day Hospital, che morì servendo gli ammalati nell’epidemia mortale del 1591, durante la quale anche cinque Religiosi Camilliani sacrificarono la propria vita. I due Monumenti della Carità, quello dedicato a San Camillo in pietra piperina, l’altro in marmo di Carrara, sono stati spostati durante le ristrutturazioni in vista del Grande Giubileo del 2000. L’elogio scritto nella lapide in latino recitava: “A San Camillo de Lellis, patrono dei morenti, che la vita santamente immolò servendo i malati, spettacolo agli angeli e luminare agli uomini, questo ricordo l’Ospedale, nel primo anniversario della sua restaurazione, 1822, pone e consacra”.
Da vedere
Complesso Monumentale Santo Spirito in Saxia: l’antico edificio dell’ex Ospedale Santo Spirito ospita oggi un centro congressi, sede di eventi, concerti, esposizioni, etc. Attualmente è chiuso per restauri a tempo indeterminato
Corsia Sistina: voluta fortemente da Sisto IV dopo le devastazioni, i saccheggi e gli incendi, è l’edificio principale dell’ospedale. Sormontata da una torre ottagonale, la corsia è un’immensa aula lunga 120m e larga 12m, divisa in due sezioni distinte da un tiburio, che mette in contatto le due sale, ed è diviso in due ordini: all’esterno si possono ammirare delle finestre bifore e trifore attribuite all’architetto parmense Giovanni Pietro Ghirlanducci, mentre all’interno sono presenti nicchie a conchiglia contenenti statue degli Apostoli e sottarchi a botte, a cassettoni che ne suggeriscono l’attribuzione all’artista Giovannino de’ Dolci. Al centro del tiburio si erge un altare, che dovrebbe essere l’unica opera romana realizzata dal Palladio.
Nei dintorni
Piazza San Pietro: la celeberrima piazza, notevole esempio di architettura ed urbanistica barocca, è dedicata all’omonimo Santo ed è quotidiano punto d’incontro per migliaia di fedeli cattolici provenienti da tutto il mondo. Lo spazio della piazza è formata da due parti: la prima a forma di trapezio rovescio il cui lato maggiore corrisponde alla facciata con specifiche motivazioni prospettiche; la seconda, più grande, di forma ovale con l’obelisco Vaticano al centro. I due grandi spazi sono unificati da un imponente colonnato architravato. Davanti alla piazza vera e propria troviamo un altro spazio che funge da vestibolo (Piazza Rusticucci, oggi piazza Pio XII) e su cui sbocca la novecentesca Via della Conciliazione.
Castel Sant’Angelo: detto anche Mausoleo di Adriano, è collegato allo Stato del Vaticano attraverso il corridoio fortificato del “passetto”. Il castello è stato radicalmente modificato più volte in epoca medioevale e rinascimentale, è situato sulla sponda destra del Tevere, di fronte al pons Aelius (attuale ponte Sant’Angelo) a poca distanza del Vaticano, nel rione di Borgo.
Dall’Ospedale Santo Spirito in Saxia si prosegue per le Carceri di Tor di Nona: continuare a piedi su Borgo Santo Spirito, attraversare Ponte Pio e proseguire lungo il fiume fino a Lungotevere Tor di Nona all’altezza di Castel Sant’angelo (700 m).
Come arrivare
Dalla Stazione Termini prendere la linea metro A, scendere alla fermata Ottaviano e proseguire a piedi.
Dalla Stazione Tiburtina prendere la linea metro B, scendere alla fermata Termini e prendere la linea metro A, scendere alla fermata Ottaviano e proseguire a piedi.
Metro A, scendere alla fermata Ottaviano e proseguire a piedi (1100 m): proseguire su via Ottaviano in direzione San Pietro, poi a sinistra su via della Conciliazione e infine a destra su via Scossacavalli atac.roma.it
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