di p. Leo PESSINI
Quale la Profezia Camilliana oggi? Tra passato…presente…futuro Profezia… Tra la Samaritana e il Samaritano
‘I carismi non sono consegnati ad una istituzione o a un gruppo perché li custodisca; piuttosto si tratta di doni dello Spirito dati alle persone, integrate nel corpo ecclesiale attratti verso il centro che e Cristo’.
Papa Francesco
‘Di fatto attorno ad ogni famiglia religiosa, come anche alle Società di vita apostolica e agli stessi Istituti secolari, è presente una famiglia più grande, la “famiglia carismatica”, che comprende più Istituti che si riconoscono nel medesimo carisma, e soprattutto cristiani laici che si sentono chiamati, proprio nella loro condizione laicale, a partecipare della stessa realtà carismatica’.
Lettera apostolica del santo padre Francesco. A tutti i Consacrati, in occasione dell’anno della Vita Consacrata, III,1
‘Le Famiglie Carismatiche sono gruppi qualificati di riferimenti nella Chiesa. Ogni Famiglia Carismatica rende oggi attuale il dono del Spirito non nuovi metodi e nuove strategie. Non siamo mai da soli: i nostri Fondatori Fondatrici sono sempre con noi e ci guidano nel cammino dell’inesauribile fecondità della fede nel Signore Risorto, l’autentico dono da contemplare, da vivere e da testimoniare. (…) Auguriamo che le Famiglie Carismatiche possano esser testimonianza profetica della comunione, gioia e speranza al servizio del Regno di Dio’.
Documento della Associazione AMCG – Famiglie Carismatiche: in cammino verso la comunione. Famiglie carismatiche in dialogo. Pianificazione 2017-2020
A nome dei Ministri degli Infermi (Camilliani) offro il benvenuto a tutti i partecipanti a questo evento storico di carattere inter-congregazionale: il raduno della Famiglia Carismatica Camilliana, che riunisce tutte le espressioni originali, istituzionalizzate (religiosi e laici) che nel tempo si sono ispirate a San Camillo de Lellis, al suo carisma e alla sua spiritualità.
Siamo otto espressioni del carisma camilliano, così profondamente umano, evangelico, sempre molto attuale e soprattutto molto necessario nel mondo di oggi.
- Un ordine maschile: Ministri degli Infermi (Camilliani)
- Tre congregazioni femminili:
Figlie di San Camillo (beato Luigi Tezza e beata Giuseppina Vannini)
Ministre degli Infermi di San Camillo (Beata Maria Domenica Brun Barbantini)
Ancelle dell’Incarnazione (p. Primo Fiocchi)
- Tre istituti femminili secolari:
Missionarie degli Infermi – Cristo Speranza (Germana Summaruga)
Stella Maris (Guarulhos – SP – Brasile)
Kamillianischen Schwestern – Camillian Sisters (p. Calisto Vendrame e Heidi)
- Organizzazione laicale legata ai Camilliani
Famiglia Camilliana Laica (FCL)
Tutti noi che partecipiamo a questo incontro, siamo stati scelti per lo spinoso ministero evangelico ‘dell’esercizio e del servizio dell’autorità’ insieme ai nostri confratelli, come superiori generali, consultori e consigliere generali, presidenti delle nostre congregazioni, istituti e/o organizzazioni.
Ci ritroviamo attorno ad una domanda fondamentale relativa al futuro del carisma camilliano. Il tema di questo incontro è: Qual è la profezia camilliana oggi? Tra passato … presente … futuro. Profezia … tra il Samaritano e la Samaritana.
La parola centrale in questa tematica è profezia. Cosa intendiamo per profezia oggi?
Amedeo Cencini osserva: “La profezia non è solo né essenzialmente anticipazione del futuro, magari inedito e sorprendente, che si compirà nonostante tutto, perché dotato di una forza prodigiosa, più forte dei nostri calcoli. I profeti non svela necessariamente il futuro, ma la verità. Per questo la profezia è sempre anche provocazione, che si invita a leggere la storia con uno sguardo d’insieme della storia stessa, del passato e del presente, di certo suo snodi essenziali strategici. La profezia apre al futuro ma spiega anche il passato; è proiettata sul domani ma e fondato sulla memoria. E proprio grazie a questo radicamento nel passato correttamente inteso e scoperto nel suo senso più profondo, ci fa intuire la direzione da imprimere al futuro”[1].
Per molti dei nostri istituti, che celebreranno a breve le loro assemblee e/o capitoli generali, il contenuto di questo incontro costituirà certamente un prezioso sussidio per l’elaborazione dei lineamenta ed uno strumento di lavoro e di riflessione in vista di decisioni sul presente e sul futuro dei nostri istituti. Al di là di questo obiettivo fondamentale, per gli altri, sarà una preziosa esperienza di convivenza fraterna inter-congregazionale, nonché un forte momento di formazione permanente nel percorso della nostra vita consacrata.
Nella nostra costituzione e nelle disposizioni generali, troviamo l’incoraggiamento e l’invito a incontrare e stabilire ‘relazioni fraterne e di cooperazione’.
“Le nostre comunità coltivino rapporti di fraternità e di collaborazione con le congregazioni e gli istituti secolari che si ispirano al carisma camilliano” (DG 19).
“I nostri religiosi valorizzino la presenza e l’azione dei membri di altri istituti religiosi che svolgono il loro ministero nelle istituzioni sanitarie e socio-sanitarie, collaborando con loro nei progetti formativi e pastorali” (DG 20).
“Si promuova la mutua collaborazione fra noi e i laici – associati e non – per attività di cui si condividono le finalità e, in particolare, riguardanti il mondo della salute (DG 21).
“I nostri religiosi collaborino diligentemente e generosamente con il personale laico, mostrandosi aperti alla dimensione interdisciplinare (…), rispettando la loro competenza professionale, l’esperienza e la testimonianza personale quali fonti di ispirazione e di apprendimento (…), essendo loro di esempio anche sotto l’aspetto della professionalità” (DG 22).
Nel Progetto Camilliano per una vita fedele e creativa: sfide e opportunità (2014-2020) è detto:
“La Famiglia Camilliana Laica (FCL), opera propria del nostro Ordine, e come tale riconosciuta da tutti noi, è un segno vivo di collaborazione concreta con i laici (Progetto camilliano per una vita fedele e creativa: sfide e opportunità, 3.1).
“I laici sono una risorsa preziosa dal momento che possono intervenire con efficacia nei processi de rivitalizzazione dell’Ordine. La loro presenza non deve essere interpretata solo in chiave sostitutiva dei religiosi mancanti per età o per numero nelle varie funzioni di servizio nelle opere o nel ministero in genere, bensì è necessario ascoltare soprattutto il loro bisogno di accoglienza fraterna, di condivisione del carisma e della spiritualità. Le nostre comunità devono rimanere aperte affinché i laici possano offrire il loro contributo competente anche nei campi finora poco condivisi, come le comunicazioni sociali, la promozione vocazione, la formazione iniziale e permanente” (Progetto camilliano per una vita fedele e creativa: sfide e opportunità, 3.1).
[1] CENCINI Amedeo, Abbracciare il futuro con speranza. Il domani della vita consacrata. Milano, Paoline 2018, 22.
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