Dalla Prefazione di Enrico Parolari, prete e psicoterapeuta del libro di Pierpaolo Valli – Il paese delle lacrime. Come accompagnare il lutto
Il guscio del lutto si pare se qualcuno si fa vicino
Il lutto, come un guscio, si apre se c’è questo qualcuno che si fa prossimo dando cosi spazio ai sentimenti, alle emozioni, alla parola, al grido, al pianto. Niente è più prezioso di un vero ascolto affinché il lutto possa trovare il suo spazio per essere espresso: solo così si può esprimere e sentire di più, ma insieme si allenta il nodo del dolore si apre la via del ricordo.
Bisogna quindi superare la resistenza di chiamare o scrivere e mettersi in contatto con le persone che hanno perso persone care. Il lutto non è facile da accogliere in profondità anche per chi si avvicina e ascolta. La rabbia, il dolore e il senso di desolazione fanno paura e toccano anche la nostra paura e la nostra angoscia dinanzi alla morte. Proprio per questo chi ascolta rischia di ricorrere a formule, laiche o religiose, che si appellano al destino o alla volontà di Dio. Sono formule che sembrerebbero spiegare, ma in realtà sono vuote, sono nostre vie di fuga e di difesa, a volte inconsciamente offensive, sia rispetto alle persone che rispetto a Dio, e lasciano ancor più soli coloro che stanno già soffrendo: servono solo a uscire dall’imbarazzo e chiudere il discorso senza coinvolgersi.
Uno strumento prezioso per accompagnare il lutto
Il testo che presentiamo nasce non solo dallo studio, dalla ricerca e dal dialogo con diverse competenze professionali, ma soprattutto dall’ascolto personale e dalla elaborazione di gruppo con chi ha subito perdite irrevocabili. L’autore conduce e orienta il lettore dentro le dinamiche e i nodi del lutto in modo chiaro e sintetico, con padronanza e chiarezza. L’originalità dell’approccio, che rende questo agile testo uno strumento prezioso per chi accompagna nel lutto, sta in quattro caratteristiche fondamentali:
– la dialettica tra ricordare e dimenticare, come prospettiva antropologica fondamentale per comprendere l’esperienza del lutto;
– l’attenzione al linguaggio di chi soffre la perdita e di chi accompagna, dai luoghi comuni alle parole he guariscono;
– l’integrazione della prospettiva psicologica e spirituale, per comprendere e accompagnare nella trasformazione della ferita;
– la pedagogia attenta ai passi, ai gesti, ai percorsi per una persona e per una comunità.
Sono sentieri che possono aprire la strada alla rilettura della propria esperienza di lutto, al confronto di equipe, alla revisione del proprio stile di accompagnamento e alla preparazione di percorsi di accompagnamento e di formazione. Ringrazio Pierpaolo Valli che ha percorso questi impervi sentieri e ci ha donato il frutto della sua ricerca appassionata con tante persone.
Enrico Parolari
Prete e psicoterapeuta, direttore della rivista Tredimensioni.
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