“Oggi è un giorno di grande gioia per noi! La felice coincidenza di iniziare il nuovo governo dell’Ordine mentre si celebra il IV centenario della morte del nostro fondatore San Camillo de Lellis, ci spinge ad andare avanti con coraggio, passione e speranza”. Ha esordito così il neo Superiore generale dell’Ordine dei Ministri degli Infermi (Camilliani), padre Leocir Pessini, davanti ai giornalisti convocati nella casa generalizia dell’Ordine per una conferenza stampa, nella mattinata del 14 luglio.
Il nuovo Superiore, originario del Brasile ma di origini italiane (come testimoniato dalla doppia cittadinanza italo-brasiliana), ha presentato ai rappresentanti della stampa il vicario generale padre Laurent Zoungrana, originario del Burkina Faso, e gli altri tre consultori che lo affiancheranno nel suo lavoro: l’italiano padre Gianfranco Lunardon, il filippino padre Aris Miranda e lo spagnolo fratel Josè Ignacio Santaolalla Sàez.
“Il nostro Ordine è diffuso in 40 Paesi del mondo – ha proseguito padre Pessini – e quindi è normale che si eleggano rappresentanti di tutti i continenti. Europa, Africa, Asia e America latina: l’internazionalità dei Camilliani è espressa in questi volti, pronti ad affrontare nei sei anni di mandato le impegnative sfide che riguardano il mondo della salute”.
Rispondendo ad una domanda sui recenti fatti di ordine penale che hanno riguardato l’ex Superiore, padre Pessini ha sottolineato con forza che si è trattato di “una crisi del governo centrale, non dell’Ordine nel suo complesso, che però ha certamente sofferto ed è desideroso di ripartire”.
Guardando al futuro, si è parlato della necessità di “implementare il progetto camilliano, sia all’interno (rivitalizzazione dell’Ordine e delle opere sanitarie, promozione vocazionale, missioni) sia all’esterno (servizio ai più bisognosi – anziani, ammalati, portatori di handicap – nel mondo della salute).
Il nuovo Superiore arriva a Roma forte della sua esperienza nella Provincia brasiliana dell’Ordine, dove i Camilliani sono presenti da 92 anni e gestiscono un network di 56 ospedali, con 23000 collaboratori e 6000 posti letto, oltre ad un’università sui temi sanitari frequentata da migliaia di studenti. “In Brasile mi trovavo benissimo – ha confessato Pessini – ma i confratelli mi hanno chiamato a svolgere questo compito impegnativo e non posso che onorare la loro scelta”.
Alla domanda di una giornalista che chiedeva dell’impegno camilliano in Asia (dove il Papa sarà in visita il mese prossimo), padre Pessini ha risposto dando la parola a due confratelli missionari in Indonesia e a Taiwan, fratel Luigi Galvani e fratel Felice Chech, che hanno descritto le opere attive in quelle zone: ospedali, scuole per infermieri, centri per disabili fisici e mentali, case di riposo per anziani, scuole, seminari. Ha preso poi la parola il filippino padre Aris Miranda, coordinatore della Camillian Task force, che aiuta le vittime di disastri in tutto il mondo.
Infine il vicario padre Laurent Zoungrana ha ricordato la presenza nel continente africano, dove un numero crescente di giovani sta abbracciando il carisma camilliano. Non a caso è africano l’unico vescovo dell’Ordine, monsignor Prosper Kontiebo, che guida la giovanissima diocesi di Tenkodogo in Burkina Faso, 700000 abitanti e appena il 13% di cattolici. Qui il messaggio di San Camillo viene testimoniato fra i poveri e i diseredati, fra cui molti malati di mente per cui sono stati creati appositi centri di cura.
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