«Il nostro Ordine formato per sua indole di religiosi chierici e di religiosi laici, chiamati da San Camillo padri e fratelli, ha per scopo il servizio completo del malato nella globalità del suo essere» (Costituzione art. 43).
Cari Confratelli,
vi saluto con fraternità e gratitudine, sperando che questa mia lettera vi trovi in pace e salute!
Desidero condividere con voi, brevemente, alcune suggestioni sul nostro ministero camilliano e sulle attività in corso che mantengono incandescente lo spirito camilliano del nostro impegno sia a livello centrale dell’Ordine che nelle diverse province, delegazioni e missioni.
Nel corso delle visite pastorali, insieme ai consultori, ho potuto sperimentare come l’impegno di tutti i confratelli camilliani e dei loro collaboratori sia costante e generi intense esperienze ministeriali di prossimità verso i poveri e di cura a favore dei malati: tale testimonianza suscita credibilità e stima verso il carisma di misericordia che Dio, per intercessione di san Camillo, ancora oggi, affida alla nostra responsabilità, individuale e comunitaria, come consacrati.
Con i consultori generali, a turno, ho già visitato tutti i paesi dell’America Latina, tranne il Brasile, dove vivono e operano i camilliani. In Africa ho già avuto l’opportunità di incontrare i religiosi e le comunità camilliane in Madagascar, Tanzania, in Uganda e in Benin-Togo. Nel continente europeo, ho reso alcune visite ai camilliani in Germania, Ungheria, Olanda, Francia, Irlanda, Austria, Georgia, Armenia e in alcune comunità delle tre province camilliani in Italia. In Asia, insieme con due consultori, abbiamo incontrato i confratelli della giovane delegazione in Indonesia. Anche i consultori generali, singolarmente, hanno incontrato religiosi e comunità in diverse province, delegazioni e missioni, per eventi specifici, attinenti al loro settore di competenza, all’interno del governo generale dell’Ordine.
In generale, il nostro ministero è vissuto positivamente nelle province e nelle delegazioni. Questo attaccamento ‘identitario’ al carisma camilliano è ad ascrivere allo sforzo e all’impegno di ognuno di voi, e alla concreta e fraterna collaborazione tra le province. Ho potuto constatare l’importanza della presenza del ministero camilliano là dove il nostro impegno si mostra, in modo semplice e quotidiano, accanto ai malati, nel ‘tocco’ condiviso con la fragilità, nella piccolo tratto di strada condiviso con i più bisognosi. Nelle diverse latitudini e con le sfumature proprie di diverse culture, attraverso le cappellanie, gli ospedali e le strutture sociali, i malati sono accolti, assistiti e curati con amore e competenza. Le nostre opere godono di buona credibilità presso le autorità ecclesiastiche e civili, e soprattutto presso il ‘popolo’ che quotidianamente affida a noi la sua speranza di guarigione o di consolazione. Allo stesso tempo, desideriamo approfondire la discussione sulle ‘opere nostre’, ossia le grandi strutture sanitarie o assistenziali presenti in alcune province. È fondamentale discernere la dimensione della credibilità testimoniale ad-extra e ad-intra della comunità religiosa e della sostenibilità economica di queste strutture, con una prospettiva orientata al futuro.
Tanti religiosi sono inseriti dinamicamente nella pastorale della salute delle conferenze episcopali nazionali e nella vita diocesana, assumono anche ruoli importanti. In alcuni paesi, attraverso i centri camilliani di formazione pastorale e la loro offerta di convegni e corsi specialistici, è possibile interagire in modo molto pervasivo, con il tessuto della sanità e del volontariato.
Nei contesti dove la fede cattolica è espressione minoritaria, tra le grandi tradizioni spirituali e religiose, i nostri confratelli hanno guadagnato credibilità proprio attraverso la qualità del servizio e la gratuità della misericordia verso i malati.
Con molta creatività ogni giorno interpretate e attualizzate al meglio il senso vero del nostro carisma in contesti non sempre facili.
La collaborazione e la promozione della spiritualità della Famiglia Camilliana Laica, unite all’animazione di gruppi di volontari, dei fedeli nelle parrocchie e rettorie affidate alle nostre cure pastorali, rappresenta un ulteriore segno dei tempi che si appella a noi, consacrati camilliani.
In tale prospettiva, il prossimo giubileo, espressione gioiosa e riconoscente per i 450 anni dalla conversione di Camillo de Lellis, nostro Fondatore (dal 2 febbraio 2025 – al 8 dicembre 2025) sarà una occasione provvidenziale per implementare il variegato ministero che già viviamo e per discernere e progettare nuovi ambiti, ricchi di speranza, per il nostro impegno di consacrazione.
I diversi momenti celebrativi mirano proprio a questo obiettivo – tra eredità carismatica, impegno nell’attualità e speranza per il futuro – rispetto al quale vi invito tutti a coinvolgervi! La commissione centrale ha predisposto il programma giubilare generale e lo ha già inviato a tutte le provincie e delegazioni: sono previsti soli quattro appuntamenti celebrativi, condivisi con tutti i membri della Famiglia Carismatica Camilliana (FCC). Mi auguro che tutti voi, viviate con intensità l’appuntamento con il giubileo e partecipiate numerosi alle celebrazioni in programma. I diversi istituti e comunità religiose, espressioni della FCC, che sono presenti nelle province e delegazioni potranno organizzare in loco altre manifestazioni e appuntamenti giubilari.
Il segretariato generale per il ministero, sempre in collaborazione con i membri della FCC sta finalizzando la programmazione e i dettagli tecnici, per l’apertura a Roma del Centro Studi Camilliani (CSC). Come definito dall’ultimo Capitolo Generale dell’Ordine (maggio 2022) questa istituzione avrà il compito di coordinare i diversi Centri camilliani di pastorale nel mondo, di promuovere la cultura camilliana in tutti i modi possibili, di preservare e di mantenere vivo nella Chiesa e nel contesto culturale e sociale post-moderno, il patrimonio materiale, immateriale e culturale dell’ex Camillianum (il ‘marchio’, la biblioteca, l’archivio, la riflessione e le pubblicazioni accademiche, etc.), di creare una sinergia collaborativa tra i vari istituti religiosi della FCC per sostenere la ricerca e la pubblicazione di articoli scientifici, su tutte tematiche attinenti al mondo della salute.
Per attivare e pubblicare, con continuità, una rivista scientifica espressione del Centro Studi Camilliani e per valorizzare le numerose competenze intellettuali di religiosi e religiose camilliani, abbiamo già avviato una raccolta di dati e di disponibilità personali, di diversi confratelli e consorelle che, nelle province e delegazioni, hanno già acquisito competenze specialistiche nel mondo della salute e della sanità. Chiederemo ai consiglieri provinciali e di delegazione di attivarsi per completare la raccolta dati, secondo il format digitale che il segretario per il ministero sta predisponendo.
Il CSC avrà sede nei locali dell’ex Camillianum. Essendo quei spazi ampi e spaziosi anche la ONG Salute & Sviluppo e la Fondazione CADIS trasferiranno la loro sede operativa e le loro attività per nell’ex Camillianum, così da costituire insieme al CSC un unico polo ministeriale, operativo, accademico e di riflessione camilliana.
Sotto il coordinamento di p. Médard Aboué, consultore per il ministero, sono già stati attivati alcuni segretariati regionali per il ministero: in Asia, in Africa francofona, e in Europa. Continuano, poi, gli incontri di p. Médard al fine di completare l’organigramma dei segretariati per il ministero nelle aree geografiche dell’Ordine.
Continua il cammino di ‘sinodalità camilliana’ attraverso il periodico incontro dei superiori generali e i rispettivi consigli degli istituti religiosi, soprattutto femminili, che si ispirano al carisma camilliano e che condividono con noi storia e impegno di ministero. Tali incontri sono preziosi anche per finalizzare una serie di iniziative congiunte che intendiamo portare a termine entro la fine del presente sessennio.
Cari confratelli, nonostante le difficoltà di ogni genere del nostro tempo e del contesto specifico di vita di ognuno, ovunque ci troviamo, continuiamo ad assumere ogni servizio nel mondo della salute, per l’edificazione del Regno di Dio e la promozione dell’uomo. Allo stesso modo faccio appello ad un discernimento evangelico di fronte alle sfide importanti già definite dal nostro Piano strategico 2023-2028. Invito nuovamente le province e le delegazioni e ogni religioso a farne, insieme ai nostri testi essenziali, un vero strumento di partecipazione e di edificazione della nostra comune vocazione di servizio ai malati.
Possa la grazia del Signore suscitare in noi maggior generosità e disponibilità per un impegno camilliano sempre più efficace, entusiasta e creativo.
Maria, Regina dei ministro degli infermi, continui a proteggere i nostri passi.
p. Pedro Tramontin MI
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