Dal 14 al 16 giugno 2024 un gruppo di circa quaranta persone, di cui i Camilliani, le Figlie di san Camillo, le Ministre degli Infermi, la Famiglia Camilliana Laica e giovani provenienti dal Lazio, dall’Abruzzo, dalla Puglia, dalla Campania, dalla Basilicata e dalla Sicilia, si è recato nei luoghi di conversione di san Camillo, San Giovanni Rotondo e Manfredonia, per vivere dei momenti spirituali attraverso un cammino di 25 km. Il gruppo ha visto anche la presenza di Padre Gianfranco Lunardon, Vicario Generale dei Camilliani, padre Baby Ellickal, Consultore Generale per la formazione, suor Laura Cortese, Vicaria Generale delle Figlie di San Camillo, fratel Carlo Mangione, Superiore Provinciale della Provincia Siculo-Napoletana.
Questa è stata la seconda edizione, poiché già un anno fa si era ripercorso il cammino di andata di san Camillo dal convento dei Cappuccini di Manfredonia verso la Valle dell’Inferno. Quest’anno si è voluto proporre il percorso di ritorno dalla Valle dell’Inferno, dove san Camillo dice “Non più mondo, non più mondo”, verso Manfredonia sui gradini della chiesa di san Domenico, dove tutto inizia e dove è necessario ritornare per fare memoria dell’amore che Dio ha versato nel cuore di san Camillo.
La marcia di quest’anno ha avuto per tema il seguente titolo: “Ho creduto all’amore”. L’anno scorso si è meditato sul sogno di san Camillo che egli ha dovuto convertire nel sogno di Dio per lui, passando da luoghi di certezza e di luce, attraversando sentieri oscuri e tenebrosi di paura e incertezza, fino ad arrivare a luoghi nuovi che non ti aspettavi e che ti immergono nello stupore e nella gioia di una vita che è tutta da riscoprire. Quest’anno proprio a partire dal riconoscimento di un progetto di Dio nella vita di san Camillo era necessario volgere lo sguardo a un amore che adesso non si può tenere per sé, ma che mette in moto tutta la propria esistenza per testimoniarlo.
Il percorso è stato accompagnato da sei catechesi: l’amore contro ogni speranza, l’amore che perdona, l’amore si fa dono, l’amore ferito, l’amore si fa annuncio, l’amore memoriale. Queste catechesi hanno portato a riflettere sul credere all’amore di Dio che sempre va oltre ogni ferita che perdona e che, quando ne si fa esperienza, diventa memoriale e testimonianza.
Con animo grato i partecipanti alla marcia hanno concluso il loro cammino celebrando domenica 16 giugno l’Eucarestia nella Grotta di San Michele Arcangelo, di cui san Camillo era devoto. Che il Signore benedica queste iniziative di preghiera e di fraternità e susciti in molte anime il desiderio di seguirlo sule orme del Gigante della Carità.
p. Salvatore Giuseppe Camillo Pontillo MI
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