Franco-bollo: un bollo applicato su una lettera per rendere franco, ossia libero da spesa, colui che la riceve!
Nell’era ad alta digitalizzazione e della comunicazione praticamente istantanea attraverso il web e le e-mail, forse un po’ tutti abbiamo perso il fascino e la poesia di prendere carta bianca e calamaio con cui imprimere – con la personalità che traspare dalla nostra grafia – i nostri pensieri e le nostre emozioni, chiuderli in una busta, su cui scrivere – immaginandolo visivamente – il destinatario delle nostre confidenze, ansie, gioie o paure, e poi stampigliare con un po’ di saliva un francobollo su quella lettera! A questo francobollo, abbiamo affidato il compito di far volare il nostro messaggio e di portarlo a destinazione, magari il prima possibile! E poi attendere con pazienza, ansia, trepidazione la risposta, che di solito si annunciava ancora attraverso una busta con un francobollo, che spesso ci raccontava ancora prima di aprire la lettera, di paesi, situazioni, eventi, fatti, memorie …
Francobolli che ci hanno appassionato nel collezionarlo, quando soprattutto ce ne mancava uno solo, magari, per completare la serie!
Il francobollo è come una piccola fantasia visibile che accompagna il nostro pensiero custodito segretamente dentro la busta ben sigillata.
In questa prospettiva possiamo interpretare anche l’emissione filatelica in occasione del IV Centenario della morte di San Camillo (1614-2014) da parte del Sovrano militare ordine ospedaliero di san Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta (SMOM) (emissione il 26 maggio 2014); delle Poste Italiane (emissione il 14 luglio 2014) e il 28 agosto 2014 delle Poste dello Stato della Città del Vaticano.
L’iniziativa del Sovrano militare ordine ospedaliero di san Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta realizza così la sua 462esima emissione filatelica. Il francobollo raffigura San Camillo che assiste un malato e il logo del IV centenario camilliano, per un totale di novemila serie complete.
Il sapore bizantino, caratterizza invece l’omaggio delle Poste Italiane all’abruzzese san Camillo de Lellis nel quarto centenario della nascita al cielo. Non vi è, insomma, l’effetto immaginetta avuto con la carta valore emessa, il 26 maggio per lo stesso scopo, dallo SMOM. Il 70-centesimi autoadesivo firmato dalle poste italiane, emesso il 14 luglio, giorno in cui abbiamo celebrato solennemente la conclusione dell’anno giubilare, richiama il patrono di ammalati, infermieri ed ospedali utilizzando l’icona “San Camillo nell’atto di confortare un infermo”, per l’occasione rielaborata dal centro filatelico dell’Istituto poligrafico e zecca dello stato. L’opera, realizzata dal pittore Amiran Goglidze, è ubicata nel poliambulatorio “Redemptor hominis” di Tbilisi, in Georgia.
Il 28 agosto, anche l’ufficio filatelico dello Stato della Città del Vaticano ha emesso un francobollo dedicato al IV Centenario della morte di San Camillo.
L’Ufficio celebra con un’emissione filatelica il fondatore dell’Ordine dei Ministri degli Infermi, San Camillo de Lellis (1550-1614). Papa Francesco nell’Angelus del 14 luglio 2013 lo ha ricordato con le seguenti parole: «il Samaritano è colui che imita la misericordia di Dio, la misericordia verso chi ha bisogno … un uomo che ha vissuto pienamente questo Vangelo è San Camillo de Lellis, patrono dei malati e degli operatori sanitari» invitando non solo i suoi figli spirituali ma anche medici ed infermieri ad essere come lui, ad «essere animati dallo stesso spirito».
Il Santo Padre ha fatto memoria di San Camillo anche all’Angelus del 13 luglio 2014 con un augurio caloroso:
“Saluto con grande affetto tutti i figli e le figlie spirituali di San Camillo de Lellis, del quale domani ricorre il 400esimo anniversario della morte. Invito la famiglia camilliana, al culmine di questo anno giubilare, ad essere segno del Signore Gesù che, come il buon Samaritano, si china sulle ferite del corpo e dello spirito dell’umanità sofferente, versando l’olio della consolazione e il vino della speranza. A voi convenuti qui in piazza San Pietro, come pure agli operatori sanitari che prestano servizio nei vostri ospedali e case di cura, auguro di crescere sempre più nel carisma di carità, alimentato dal contatto quotidiano con i malati. E per favore non dimenticate di pregare per me!”.
Il francobollo raffigura il quadro intitolato “San Camillo fra gli appestati”, custodito nel museo dell’Ordine in piazza della Maddalena a Roma.
Attribuito al pittore Sebastiano Conca, il dipinto è ambientato a Roma, e ritrae San Camillo nell’atto di dar da mangiare agli appestati insieme ad altri religiosi Camilliani, con il Colosseo sullo sfondo e, in alto, un gruppo di angeli in gloria.
In poche pennellate è condensato il senso del quarto voto religioso professato da noi religiosi Camilliani, che ci impegniamo ad “assistere agli infermi, ancorché appestati, anche a costo della vita”.
L’auspicio è che questo piccolo “bollo” possa far sorgere qualche buon proposito di carità samaritana, a qualche uomo o donna che lo avrà tra le mani mentre lo stampiglia con la saliva sulla busta o in prossimità delle sempre più rare cassette per le lettere, mentre ricontrolla, con puntiglio, la correttezza dell’indirizzo del destinatario.
Un piccolo “bollo” per inviare e spedire verso mete a noi ignote, il carisma di Camillo!
Gianfranco Lunardon
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