11 Febbraio 2012,
la Giornata Mondiale del Malato a Cremona.
Inaugurato, dopo la ristrutturazione, il nuovo reparto di Radiologia presso la Casa di Cura San Camillo
di Padre Roberto Corghi M.I., Superiore della Casa di Cura
Quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale del Malato, alla Casa di Cura San Camillo di Cremona si sono realizzate due importanti iniziative, collegate e successive l’una all’altra: l’inaugurazione della nuova Radiologia (10 febb) e la celebrazione della Giornata stessa (11 febb). In apparenza solo una felice coincidenza ma in realtà un unico avvenimento con un preciso significato: provvedere all’assistenza del malato coniugando l’impegno per una sua cura qualificata e competente all’attenzione per la dimensione umana e spirituale della sua persona. “Diligenza e Carità” direbbe san Camillo, oggi come allora, esortando a coltivare i due aspetti del suo carisma che voleva non fossero mai disgiunti. Eccone una breve descrizione.
Inaugurazione della nuova Radiologia
Secondo un programma predisposto dalla Fondazione Opera San Camillo, alla presenza di Autorità civili e religiose, Personale Casa di Cura, Comunità religiosa e Collaboratori, il dr. Marchi Leonardo (Direttore UOL) ha presentato i motivi della ristrutturazione del nuovo reparto di Radiologia, i tempi della sua realizzazione, le caratteristiche tecniche delle nuove apparecchiature e altri progetti all’orizzonte. Il vicesindaco di Cremona, geom. Carlo Malvezzi, ha rievocato alcuni tra i religiosi camilliani che hanno contribuito alla crescita della sanità cremonese, la lunga e fruttuosa collaborazione tra la Città e la Casa di Cura, ed il ricordo affettuoso ancora vivo nella popolazione del Beato Padre Rebuschini. Il dr. Gilberto Compagnoni, direttore generale ASL di Cremona, ha sottolineato l’incidenza dei nuovi servizi radiologici nel rispondere alle necessità dell’utenza dell’intera provincia, riducendo in modo significativo il ricorso ai servizi extra-regione. Mons Dante Lafranconi, Vescovo della Città, ha espresso la sua soddisfazione per l’attività dei Camilliani ed ha indicato nell’assistenza umana e cristiana un prezioso patrimonio per la stessa sanità. Il Vescovo, poi, accompagnato dai presenti, si è recato nei nuovi ambienti per la benedizione degli operatori del settore e dei loro ambienti di lavoro.
Giornata Mondiale del Malato
Con il pensiero rivolto alla Vergine di Lourdes e sulla traccia degli anni passati, anche la Giornata Mondiale del Malato ha avuto risonanza nei reparti di degenza e nella Chiesa frequentata dalla popolazione. Alle sante messe è stato presentato il messaggio del Santo Padre e le indicazioni generali dei Vescovi italiani per una rinnovata evangelizzazione della sofferenza umana e della malattia, nel contesto culturale dell’assistenza sanitaria d’oggi. Il tema era stato affrontato ed approfondito anche in due incontri promossi dal Consiglio diocesano per la Pastorale della salute. Va ricordata, infine, la presentazione della Giornata Mondiale del Malato tenuta da P. Aldo Magni ai Volontari della Casa di Cura dell’Associazione “Amare e Donare” e le riflessioni raccolte dai messaggi annuali del Santo Padre e dal magistero ecclesiale.
I messaggi della Giornata Mondiale del Malato riletti dal gruppo di volontariato camilliano
Associazione “Amare e Donare” di Cremona
La XXma Giornata Mondiale del Malato che abbiamo celebrato è la tappa di un cammino lungo il quale, mentre si ravviva la dedizione verso i malati, allo stesso tempo cresce la consapevolezza che il futuro della società e della stessa nuova evangelizzazione dipende dalle risposte che si danno oggi al mistero della fragilità e del dolore umano. Per l’occasione, i Volontari della Clinica San Camillo hanno sintetizzato i messaggi ventennali della Giornata in sette punti dai quali muovere per una “nuova cultura della vita” nella sanità d’oggi.
1) Ogni persona è un dono all’umanità e un suo membro, indipendentemente dall’età, sesso, condizioni di salute o cultura. Ne deriva che la sua vita va accolta e promossa come valore universale e diritto inalienabile in ogni suo momento, dal concepimento al termine naturale. Ogni legislazione ha in questo fine la sua ragione d’essere.
2) Il livello di civiltà della cultura di un popolo si misura in particolare sulla solidarietà con cui provvede ai suoi membri più indigenti o sofferenti e dalle risorse umane, economiche e scientifiche che dedica ad essi.
3) La medicina e la cultura sanitaria sono luoghi dove si compiono scelte etiche decisive per la dignità della persona umana, il rispetto della sua vita, la sicurezza nella comunità civile ed il futuro della stessa umanità.
4) La dignità di ogni malato, il lenimento del dolore, la competenza e la riservatezza di chi lo cura, il rispetto della fede religiosa, l’adeguamento delle legislazioni all’etica, sono valori universali che definiscono l’arte medica dalla sua nascita, come testimonia il giuramento di Ippocrate. Rispettarli è assicurare il progresso della medicina e promuovere il suo contributo all’edificazione della civiltà umana; sopprimerli è ferire la medicina stessa e regredire nel grado di civiltà della cultura e della convivenza sociale.
5) L’ospedale e le strutture sanitarie sono luoghi di altissima umanità. Fa parte della loro missione coniugare la ricerca del progresso scientifico ai valori del cuore, della mente e dello spirito.
6) L’operatore sanitario cristiano compie la sua professione “con diligenza e carità”; svolge il suo servizio al malato come alla persona stessa di Gesù; promuove l’evangelizzazione del mondo della salute testimoniando la visione cristiana dell’uomo, della vita e del dolore umano.
7) La sofferenza, pur rimanendo un’esperienza oscura e dolorosa, può svelare una misteriosa fecondità: promuovere il benessere dell’uomo come una sua auspicabile condizione di vita anziché come il suo fine, provocare i sani alla solidarietà, sprigionare amore, sollecitare alla fede in Dio, suscitare e alimentare la preghiera, sostenere la speranza nella vita aprendola alla sua dimensione spirituale ed eterna. Questi stessi valori concorrono a definire il dovere della solidarietà sociale ed il senso ultimo della vita umana.
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