Di p. Alfredo M. Tortorella
Presso l’Edificio 15 del Policlinico Universitario “Federico II” di Napoli, martedì 16 giugno, per iniziativa del professore di Oculistica dott. Paolo Lepre, si è tenuta una lezione speciale agli studenti specializzandi di questa nobile branca medica: una lezione di … Africa!
Munito di powerpoint, il prof. Lepre ha offerto una vera testimonianza di esperienza missionaria in Benin fatta con l’Associazione Konou Konou Africa Onlus sorta all’interno dello stesso II Policlinico di Napoli, la cui sezione Oculistica ha poi lanciato il progetto VediAMO insieme, mirato soprattutto alla cura della cataratta o del glaucoma, o di ambedue insieme. Patologie, queste, che se non prese per tempo portano alla cecità totale, non solo persone adulte o anziane, ma anche bambini e ragazzi. Il prof. Lepre è stato coordinato nella sua opera dagli specializzandi dott. Stefano Schiemer e dott.ssa Mariantonia Ferrara, e dall’infermiere Flaviano de Lucia. L’equipe partita da Napoli ha eseguito più di 80 interventi chirurgici oculari e più di 350 visite ambulatoriali perlopiù nell’ospedale “La Croix” di Zinvié dei Religiosi Camilliani e nel centro di Gbemontin di Zagnanado retto da suor Julia Aguiar, religiosa spagnola famosa per la sua cura dell’Ulcera del Buruli.
La “lezione” del prof. Lepre è diventata ben presto un ricordo personale della gente incontrata e delle storie vissute. Un ricordo quasi visibile a tutti gli ascoltatori grazie ad “immagini” superiori alle foto del powerpoint perché scaturenti dal cuore di chi ha donato e al tempo stesso ha ricevuto un dono dall’esperienza di missione: dal ricordo dell’infermiere Benoit che “si arrangiava” anche come anestesista dai modi dolci e profondamente commoventi, al giovane di 32 anni colpito da glaucoma ad ambedue gli occhi e giunto in ospedale con un bastone bianco per orientarsi, che sarà gettato via subito dopo l’operazione per la vista riacquistata.
Ma ciò che ha colpito di questa “lezione” tenuta in un pomeriggio ordinario, in un’aula come tante dell’ospedale universitario partenopeo, non è tanto l’ascolto della narrazione di quanto fatto in Africa o le immagini proiettate sul telo bianco: foto esotiche che ritraevano i nativi nei loro costumi vivaci e immagini più forti per un occhio profano alle stanze operatorie… Ciò che ha colpito è che vi sia ancora, in ambiti come quello accademico, chi ricorda che la cura medica non è solo questione di “scienza”, ma anche di “coscienza”: apprendere per dare gratuitamente, imparare per curare di vero cuore. Sensibilizzare alla solidarietà le nuove leve mediche è stato l’autentico intento di questa speciale “lezione”.
Papa Paolo VI affermava, come notoriamente sappiamo, di un mondo moderno bisognoso di testimoni più che di maestri: i veri docenti, i veri insegnanti e trasmettitori di un sapere sono quelli che effettivamente – così come avvenuto all’Oculistica del II Policlinico – parlano della bellezza di un incontro e della ricchezza di un dono fatto.
L’auspicio è che l’attrazione generi nuovi testimoni-insegnanti e sempre più numerosi medici solidali!
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