Dal sito Salute e Sviluppo
Prosegue l’impegno di Salute e Sviluppo in Burkina Faso nel settore della sicurezza alimentare. Il 1 aprile 2017 ha preso il via un progetto triennale cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
La zona di intervento è Bagré, nella provincia di Boulgou, Regione Centro-Est del Burkina, che presenta un forte potenziale produttivo purtroppo frenato dall’assenza di competenze tecniche locali e da una carenza di infrastrutture e servizi agricoli.
Questo sottosviluppo del settore agricolo ha determinato una situazione di insicurezza alimentare e una conseguente forte emigrazione soprattutto giovanile verso le aree urbane alla ricerca di impiego e migliori opportunità di vita.
In questo contesto, il progetto ha dunque l’obiettivo di favorire lo sviluppo rurale dell’area attraverso un’agricoltura sostenibile e la valorizzazione dei produttori locali.
Salute e Sviluppo e il partner locale ONG SAPHE intendono dare un decisivo impulso alla promozione di una coltivazione cerealicola moderna e a più alte rese produttive, grazie al potenziamento di un’unità agricola pilota, con l’installazione di innovativi impianti di irrigazione, associati a tecniche di coltivazione efficienti e sostenibili.
Questi primi mesi di progetto hanno già visto l’esecuzione dei lavori di sistemazione dei terreni e una prima significativa coltivazione cerealicola (mais e riso) su circa 35 ettari.
L’imminente costruzione di magazzini per lo stoccaggio di cereali e ortaggi consentirà ai produttori locali di stoccare in sicurezza e di aumentare la disponibilità di prodotti agricoli per la popolazione locale, garantendo un più forte legame con il mercato.
L’iniziativa è caratterizzata anche da una componente di formazione agricola per accrescere le competenze locali, contribuendo allo sviluppo economico e sociale dell’area, e da una serie di attività didattiche e prove sperimentali di campo per lo sviluppo di protocolli di coltivazione e miglioramento delle rese produttive, con il coinvolgimento di studenti dell’Università San Tommaso d’Aquino di Ouagadougou e ricercatori italiani dell’ENEA.
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