L’incontro col Camilliano Padre Luigi Tezza
Quell’abbandono in Dio, affidarsi totalmente a Lui, come un bambino in braccio a sua madre, proprio quando tutte le strade per la sua totale consacrazione sembravano chiuse, portò il suo immancabile frutto.
Nel dicembre 1891, le suore di Nostra Signore del Cenacolo, residenti in Roma in Via della Stamperia 78, offrivano annualmente un corso di esercizi spirituali alle signore e signorine di lingua francese.
Mancando improvvisamente il predicatore ufficiale, le suore si rivolsero al camilliano Padre Luigi Tezza che aderì di buon grado.
Il direttore spirituale di Giuditta le passò quell’informazione e la giovane, pratica della lingua, senza indugio si associò al gruppo.
Alla fine del ritiro, Giuditta si presentò al confessionale del Padre Tezza per esprimergli tutta la sua pena, Raccontò la sua vita, la sua storia, i suoi insuccessi vocazionali, e a un tempo, manifestava ardentemente il proposito di consacrarsi, senza ben saper discernere in quale congregazione.
Il Padre l’ascoltò attentamente, e certamente ispirato da Dio, le confidò il suo progetto di istituire una Congregazione femminile, secondo lo spirito di San Camillo de Lellis. Se la sarebbe sentita lei di collaborare con lui per iniziare una tale opera? Giuditta ascoltò attentamente, prese tempo, pregò e alla fine s’abbandonò all’ispirazione dello Spirito, dichiarandosi a disposizione per quel progetto. Padre Tezza, aveva già contattato altre due giovani: Vittorina Panetta e Teresa Eliseo; con Giuditta furono le prime tre postulanti della nuova Congregazione.
Nascita della Congregazione
Ben presto il Padre Luigi Tezza, scopre in Giuditta la tempra della fondatrice. Sicura di sé; donna di preghiera e di sacrificio; obbediente e docile ai consigli; non gli fu difficile accoglierla come confondatrice della nuova opera.
Le tre giovani dietro consiglio del Padre, trovarono alloggio in via Merulana 141, vicino all’ospedale San Giovanni in Laterano: era il 15 gennaio del 1892.
Il due febbraio dello stesso anno, festa della Presentazione del Signore e memoria della conversione di San Camillo, il Superiore generale dei Camilliani, assistito da Padre Tezza, conferisce alle tre postulanti lo scapolare delle terziarie camilliane, fregiato della croce rossa. La celebrazione avvenne alla Maddalena, casa generalizia dei Camilliani, proprio nella stanza-infermieria, trasformata in cappella, dove morì San Camillo de Lellis.
E’ questo il giorno della nascita della Congregazione delle Figlie di San Camillo che ha come fondatori il camilliano Padre Luigi Tezza e la Madre Vannini.
Il 19 marzo Giuditta indossò l’abito religioso e prese il nome di Suor Maria Giuseppina.
Sviluppo e crescita
Ben presto la casa di via Merulana divenne stretta, per il numero delle vocazioni che in breve accorrevano. Così le Figlie di San Camillo, il 6 aprile 1892, presero un’abitazione più vasta in via Giusti, 15. A fine anno 1892, le religiose erano già quattordici.
Dopo un anno, il 19 marzo 1893, festa di San Giuseppe, Giuseppina Vannini pronunzia privatamente i quattro voti di povertà, castità, obbedienza e servizio agli infermi anche con pericolo della vita.
L’8 dicembre 1895, si consacra con i voti perpetui e viene eletta Superiora del nuovo Istituto; ufficio nel quale rimarrà sino alla morte.
Nell’aprile del 1900, il Padre Tezza viene inviato in Perù come Visitatore della casa camilliana di Lima. Non tornerà più in Europa.
Fu un sacrificio grande per lui che si rimise totalmente all’obbedienza, e la sua dirittura morale e spirituale gli aveva suggerito di chiederlo proprio come offerta per lo sviluppo della nuova famiglia camilliana femminile: Padre Luigi Tezza non era legato alle persone, ma unicamente a Dio, con lo zelo di portare anime a Dio. Ecco come si esprime concisamente e mirabilmente in una lettera inviata alla Madre Giuseppina Vannini: “Mille volte ho detto al Signore: staccatemi pure da queste care figlie anche per sempre, purché siano vostre, unicamente vostre”.
Ne emerge prepotentemente tutta la statura della sua santità.
Una fonte a cui attinse anche la Vannini; e i suoi scritti e i suoi “pensieri” rivelano lo spessore autentico e solido di tale santità.
Le relazioni tra i due confondatori e specialmente del Padre Tezza con molte delle sue Figlie, si stabilirono soltanto con la corrispondenza epistolare.
Dopo la partenza del Padre Luigi, il maggior peso della nuova Congregazione, cadde inevitabilmente su di lei, che, sperimentata a dolori e sofferenze, affrontò la situazione con coraggio e determinazione.
La Congregazione delle Figlie di San Camillo, si sviluppò in breve tempo sia con nuove fondazioni, sia nel numero delle religiose.
Vivente la Madre, furono aperte case in Italia, in Francia, in Belgio, e in America, a Buenos Aires.
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