Il 25 maggio, anniversario della nascita di San Camillo, i Camilliani ricordano i loro “martiri della carità”: religiosi, padri, fratelli, studenti, novizi, che, dalla nascita dell’Ordine fino ad oggi, hanno portato a termine fino al sacrificio estremo il quarto voto di assistere gli ammalati anche a costo della vita. Sono circa 300 i martiri camilliani, morti a causa di pestilenze e malattie contagiose in circostanze diverse.
In prossimità di questa giornata della memoria, vogliamo ricordare la lettera che nel 1994 l’allora Segretario di Stato vaticano, Cardinale Angelo Sodano, inviò al superiore generale dei Camilliani per esprimere l’apprezzamento suo e di Papa Giovanni Paolo II verso questa iniziativa.
“È importante – si legge nella lettera – che anche nella Chiesa di oggi continui a rifulgere in tutto il suo splendore il carisma camilliano”. Questi fratelli defunti “hanno tracciato un cammino che, oltre a costituire un motivo di gloria per codesto benemerito Istituto, offre anche una eloquentissima testimonianza di autentico ministero al servizio della salute corporale e della salvezza spirituale dell’uomo”.
Il cardinale invita anche a celebrare la Giornata “senza ridurla ad un semplice momento rievocativo”, ma “attingendo dal ricordo di questi fratelli un rinnovato entusiasmo che animi, ogni giorno dell’anno, un ministero esposto ai rischi previsti o imprevedibili dell’assistenza a chi soffre”.
Leggi qui il testo completo della lettera.
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