Da anni i rotocalchi televisivi e i titoli dei giornali ripetono a oltranza che viviamo nel villaggio globale. Il proverbio “tutto il mondo è paese” è diventato popolare. Oggi più che mai questo dato si è rivelato vero: ce ne siamo accorti in maniera brusca e nel contempo inquietante. Un piccolo coronavirus si è incoronato a egemone del mondo, ha contagiato centinaia di Paesi provocando migliaia di morti e spingendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare lo stato di pandemia globale. Un nemico invisibile è entrato nella vita di tante persone, cambiando le abitudini, seminando il panico e, a volte, con la morte di una persona cara, stravolgendo l’intera esistenza.
Sembra quasi che la pandemia di COVID-19 abbia messo nell’oblio secoli di storia umana fatta di vicinanza, scambio reciproco e solidarietà espressa con i sentimenti incarnati nei gesti quotidiani. Sembra che i preannunci fantascientifici, che parlano di anni di “affetti asettici”, contatti virtuali e collaborazioni a distanza, possano avverarsi davvero. Sembra che niente sarà come prima!
In questo tempo, così difficile, le caratteristiche che ci rendono unici, perché umani, diventano preziose, cercate e apprezzate. Ci siamo resi conto che il conforto, l’ascolto e il calore umano diventano risorse importanti, al pari di medicine e di approcci terapeutici, in grado di far fiorire la speranza e infondere il coraggio di andare avanti, nonostante le difficoltà.
Il libro vuole far conoscere il counseling esercitato in forma dialogica come approccio relazionale, terapeutico e ricco d’umanità, che si è dimostrato essere una valida risposta al bisogno manifestato da tanti, quello di parlare con qualcuno, di poter raccontare il proprio vissuto e affidare le proprie preoccupazioni, incertezze e ansie in cerca di comprensione e aiuto. La presenza umana e competente, l’accoglienza e l’ascolto, per tanti hanno significato una vera “terapia anti-Covid”.
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