Il 13 maggio u.s., papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante il miracolo, attribuito all’intercessione della Beata Giuseppina Vannini. Con tale evento inizia il percorso verso la canonizzazione della Beata, celebrata a Roma il 13 ottobre.
Tale informazione ha recato gioia, oltre che nelle Figlie di san Camillo, anche nelle case religiose dei Ministri degli infermi (Camilliani); di tale avvenimento ne ha usufruito anche la comunità di Milano che, oltre alla Casa di cura gestisce l’attività pastorale nel Santuario San Camillo dove, all’altare del Santo fanno da corona i quadri con l’immagine dei nostri beati (p. Rebuschini, p. Tezza, sr. Brun Barbanitini e sr. Giuseppina Vannini)
La Vannini è, oggi, la prima santa camilliana e questa canonizzazione ricorda ancora una volta l’importanza e la radicalità del carisma del N.S.P. Camillo attento alle sofferenze del corpo da curare con cuore materno. Madre Vannini – e con Lei, oggi, anche le Sue Figlie – incarnano questa attenzione.
Nel nostro santuario, in preparazione a tale festa, ci siamo preparati con un triduo solenne recitando il santo Rosario meditato, seguito dalla celebrazione eucaristica presieduta da p. Aldo Magni m.i. – rettore del Santuario – e con tre diverse riflessioni su “La preghiera al Crocifisso”, “Eucaristia e servizio ai malati”, “Amore al Cuore di Gesù” tenendo in considerazione la vita, il pensiero e le opere di Madre Vannini. In questi giorni era esposto in maniera molto opportuna il quadro con una preziosa reliquia della Madre.
È stato bello per noi ripercorrere temi di spiritualità camilliana che ci riconducono alle nostre origini per rinvigorirci e dare impulso ad un certo entusiasmo.
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