di p. Luigi Galvani
In occasione del decimo anniversario (2009-2019) della nascita della delegazione camilliana in Indonesia, la reliquia del cuore di San Camillo è arrivata nella nostra terra per celebrare questo evento storico. Dopo due lunghi mesi trascorsi nelle comunità camilliane delle Filippine (febbraio e marzo 2019), la reliquia del cuore di San Camillo è arrivata a Jakarta il 2 aprile 2019 ed è rimasta nel paese indonesiano fino al 30 aprile 2019 facendo tappa in tre diverse diocesi: Ruteng, Maumere e Jakarta.
Il 4 aprile 2019 la reliquia è stata trasferita nella diocesi di Ruteng, dove i camilliani hanno una comunità di formazione con venti aspiranti. Nei dodici giorni trascorsi, la reliquia è stata esposta in diverse parrocchie e ospedali. Molte persone hanno pregato di fronte al cuore di San Camillo, altre hanno sperimentato il potere di guarigione delle loro preghiere elevate a Dio attraverso l’intercessione del santo patrono degli ammalati. Altri ancora hanno trascorso ore in venerazione.
Il 13 aprile la reliquia è stata trasferita, secondo il programma, alla diocesi di Maumere dove si trova la più grande comunità camilliana con 40 seminaristi, 6 novizi e 15 religiosi. La gente di Maumere era davvero entusiasta nel vedere, per la prima volta, il cuore del Patrono degli infermi, del personale sanitario e degli ospedali. In effetti, molte persone sono andate all’aeroporto per accogliere la preziosa reliquia creando una fila lunga quasi 10 km. È stato organizzato un corteo per accompagnare la reliquia dall’aeroporto alla comunità di formazione camilliana di Nita. Alle porte del seminario, i seminaristi hanno accolto con grande gioia, con danze tradizionali come segno di onore e venerazione verso il loro Fondatore.
Un messaggio di benvenuto è stato consegnato dal delegato camilliano, p. Luigi Galvani, che ha espresso la felicità per l’avvento del prezioso dono atteso in Indonesia da oltre 400 anni. La presenza della reliquia di San Camillo nella diocesi di Maumere è stata una benedizione per tutti, ma soprattutto per i malati. Le persone erano entusiaste di vedere e di pregare davanti al cuore di San Camillo. I luoghi che hanno avuto il privilegio di ospitare la reliquia sono stati: la cattedrale di Maumere, l’ospedale di santa Elisabetta di Lela, l’ospedale di San Gabriele di Kewapante e l’ospedale generale di Maumere. Nel corso del pellegrinaggio due parrocchie sono state quasi “invase” da centinaia di persone che volevano vedere l’amorevole “cuore” del Santo ed avere la possibilità di pregare per i loro bisogni spirituali, fisici e, forse, materiali.
Toccanti sono stati i momenti negli ospedali quando la “reliquia del Santo” veniva accompagnata davanti al letto di ogni paziente. In quei brevi incontri, lacrime di gioia cadevano dagli occhi di molti malati. Il “cuore grande” del Santo sembrava dare loro nuova fiducia e speranza di vita.
La domenica di Pasqua, 21 aprile 2019, alle 17:00, nella cappella del Seminario Camillus, è stata celebrata una Santa Messa, presieduta dal Vescovo di Maumere, mons. Ewaldus Sedu, Pr. Innumerevoli le persone presenti che volevano avere l’ultima opportunità di incontrarsi e pregare davanti al “Cuore” di San Camillo de Lellis.
Nel suo messaggio, alla fine della cerimonia, il vescovo Ewaldus Sedu ha detto: “a nome del popolo fedele della diocesi di Maumere vorrei ringraziare i camilliani per aver portato la reliquia del Cuore di San Camillo nella diocesi di Maumere. Possa la presenza di questa reliquia ispirare molte più persone nella nostra diocesi”. Il 22 aprile 2019 la reliquia è stata trasportata a Giacarta dove è rimasta per più di una settimana visitando due grandi ospedali cattolici e due parrocchie. Anche lì c’erano molte persone, specialmente ammalati, che passavano il tempo in preghiera davanti al prezioso “Cuore”.
È stato toccante ricevere le osservazioni di alcuni medici e infermieri che per la prima volta hanno ascoltato la vita e il lavoro di San Camillo. La presenza del “suo cuore”, hanno detto, ci fa sentire innamorati del suo carisma e della sua spiritualità, che vedeva negli ammalati la presenza di Gesù stesso. Ora, hanno aggiunto, comprendiamo meglio che la nostra professione medica può diventare una “missione” ogni volta che siamo vicini e serviamo i malati.
In verità, i santi possono ancora sconvolgere e fare cose meravigliose in ogni momento e luogo. Come San Camillo che ha toccato così tanti cuori durante la sua prima visita in Indonesia, avvenuta 400 anni dopo la sua morte a Roma. Per questo, molti hanno espresso il desiderio di far tornare presto in Indonesia l’amorevole cuore di San Camillo.
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