26 settembre 1923 salita la cielo del Beato Luigi Tezza, l’apostolo di Lima
Di Angelo Brusco in Camillianum – Libri di storia e spiritualità camilliana – Vari, N.1, 2002, pp. 93-109
Analizzando LA BIOGRAFIA DI Luigi Tezza, religioso camilliano che Giovanni Paolo II ha elevato all’onore degli altari il 4 novembre 2001, si rimane colpiti dalla varietà delle vicende e dalla molteplicità dei compiti che l’hanno caratterizzata. Dei suoi 82 anni di vita, infatti, 40 li trascorse in Italia, 19 in Francia e 23 in Perù. Durante questo lungo arco di tempo, egli fu educatore, responsabile di comunità, fondatore d’un istituto religioso –le Figlie di San Camillo – impegnato nell’assistenza dei malati, direttore d’anime e riformatore
L’elemento unificatore
Qual è stato il filo che ha tenuto insieme un’esistenza così complessa? La risposta a quest’interrogativo emerge facilmente da un esame anche superficiale del percorso esistenziale compiuto dal Tezza, e può essere sintetizzata in una breve espressione che contiene il nucleo del carisma dell’Ordine dei Ministri degli Infermi, fondato da San Camillo de Lellis alla fine del secolo XVI; l’amore misericordioso verso gli ammalti e la promozione della salute.
È su questo elemento unificatore della vita del nuovo Beato che si centreranno le riflessioni del presente articolo.
Nato a Conegliano (Treviso) il 1 novembre 1842, all’età di 15 anni il Tezza entrò nel seminario camilliano di Santa Maria del Paradiso a Verona.
Ordinato sacerdote nel 1864, trascorse i primi anni del suo ministero presbiterale nelle città scaligera e a Roma, impegnato soprattutto nella formazione dei candidati alla vita consacrata e sacerdotale.
Inviato in Francia, nel 1871, contribuì in maniera determinante allo sviluppo di quella fondazione, iniziata due anni prima. Durante il suo mandato di superiore provinciale, la provincia camilliana francese si estese dalla diocesi di Autun a Lione, Lille, Cannes, Théoule-sur.Mer, Tournai (Belgio).
Nel 1889 il Tezza venne eletto Vicario, Procuratore e Consigliere generale dell’Ordine camilliano. Durante il periodo romano, durato fino al 1898, egli abbinò alle sue responsabilità di Vicario generale un’intensa attività pastorale e fondò la Congregazione delle Figlie di San Camillo.
Terminato il suo mandato di Consigliere generale, nel 1898 il Tezza tornò in Francia solo per un breve periodo, perché due anni dopo fu chiamato ad andare in Perù in qualità di visitatore generale della comunità camilliana di Lima.
Nella capitale peruviana i camilliani, presenti da poco più di due secoli, avevano intessuto una storia ricca di luci e di ombre. Sempre fedeli al carisma camilliano erano dedicati con grande ardore al servizio dei malati gravi e moribondi, impegnandosi anche a livello accademico nell’università cittadina. Purtroppo le travagliate vicende politiche del continente sudamericano e il distacco da Roma, voluta dalla monarchia spagnola, non mancarono di suscitare numerose crisi e un cero degrado nell’osservanza della vita religiosa.
Quando nel 1897, la fondazione peruviana si unì nuovamente a Roma era necessaria la presenza e l’azione di qualcuno che indicasse i passi da compiere per il ritorno ad uno stile di vita conforme alle esigenze religiose. Il padre Tezza fu scelto per questa missione.
Nello svolgere questo compito egli mise a frutto le ricche doti della sua personalità, che la lunga esperienza di formazione e di governo avevano affinato, armonizzando felicemente dolcezza e fermezza, comprensione e confronto. Il progetto di riforma ebbe esito felice, riportando la comunità camilliana al suo primitivo spirito.
Nella capitale peruviana il Tezza terminò il suo pellegrinaggio terreno. Morì in concetto di santità il 26 settembre 1923.
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