Il 14 luglio scorso a Bucchianico, patria di S. Camillo, abbiamo inaugurato l’anno centenario della Sua morte e, contemporaneamente, ciò avveniva in tutte le comunità camilliane sparse nel mondo. Le iniziative realizzate sono tante e tante altre ancora saranno portate a compimento, sia nelle singole comunità, sia per iniziativa della Consulta Generale.
A tutti, e in modo particolare agli incaricati per l’animazione delle celebrazioni – a livello di Province, Vice Province, delegazioni e singole comunità – rivolgo l’invito di andare avanti con immutato entusiasmo e con grande fiducia e audacia; tenendo ben presente che il nostro carisma e la nostra spiritualità sono e restano un grande tesoro, anche se contenuto in vasi di creta che sono le nostre persone, le nostre fragilità e la nostra non sempre generosa corrispondenza.
Il centenario è inoltre un’occasione preziosa per Rimotivare La Nostra Vocazione di Camilliani. Mi permetto di suggerire quanto segue:
- CONTINUARE A MOBILITARE con coraggio energie, fantasia, attitudini umane e spirituali per esprimere tutta la nostra passione per la vita, specialmente quella più fragile, anche se i momenti che viviamo sono particolarmente tristi ma, come per contrasto, ci offrono l’occasione di vivere il Vangelo nella fede che lo Spirito ci sostiene, nella speranza che non viene meno, nella carità che è chiamata a diventare più creativa, e senza la quale tutto il resto è “bronzo che risuona o cembalo che tintinna” (1 Cor 13,1).
- COMPIERE GESTI che facciano brillare un carisma che mantiene ancor oggi tutta la sua forza e un’immagine dell’Ordine che non ha perso la sua bellezza ma che è stata solo appannata. A tale riguardo ho l’impressione che S. Camillo e i camilliani non siano conosciuti quanto meriterebbero e l’anno che stiamo vivendo può offrirci l’occasione di dare maggiore visibilità alla grande Famiglia di San Camillo, narrando ciò che facciamo,specialmente attraverso i mass media, sia quelli di ispirazione cristiana che quelli laici.
- FAR NASCERE, in quest’anno centenario, in ogni parte del mondo in cui siamo presenti come camilliani, un segno tangibile e concreto, “un supplemento di carità” a favore dei poveri e dei malati più soli, delle persone abbandonate. L’invito costante e pressante di Papa Francesco di raggiungere le periferie esistenziali dell’uomo, non può lasciarci indifferenti. È quello che Camillo ha fatto nel suo tempo in una quotidianità ordinaria e feriale ma eroica, prendendosi cura delle persone più fragili nell’interezza dei loro bisogni, fratelli e padri insieme. È questa l’eredità che San Camillo ci ha lasciato ed è con questa eredità che dobbiamo confrontarci per esaminare e continuamente rivedere il nostro cammino nell’oggi della storia e della chiesa.
L’augurio che rivolgo a tutti, all’inizio di questo nuovo anno – in modo speciale ai responsabili locali del IV centenario – è di continuare il cammino con coraggio, con entusiasmo e con gioia.
Nell’incontro che ho avuto il 16 dicembre scorso con Papa Francesco, le sue parole mi hanno riscaldato il cuore: “andate avanti, con coraggio, con speranza, io vi seguo molto attraverso la Sacra Congregazione che sta facendoun buon lavoro con voi”. Queste parole sono d’incoraggiamento per tutti noi.
Se viviamo l’anno giubilare in questo modo e con questi sentimenti, il 14 luglio 2014 non segnerà la fine dell’anno giubilare, ma la continuazione di una vita camilliana giubilare permanente, di una gioia di essere camilliani che non viene meno.
Fratel Carlo Mangione
Referente della Consulta per attività IV Centenario
In occasione del raduno dei Superiori Maggiori e dei delegati, che si terrà dal 12 al 15 gennaio prossimo, sarà consegnato il calendario delle attività per le celebrazioni del centenario programmate da Gennaio a Luglio 2014.
[Leggi la rassegna stampa delle attività per il IV Centenario]
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