in copertina: formella con la partenza della Maddalena per la Provenza
Il medico legale Philippe Charlier si è basato su tecniche di ricostruzione medico-legale per restituire un volto alla peccatrice pentita.
È un volto fine e mediterraneo, una signora di mezza età, bella, con degli zigomi pronunciati e i capelli scuri. Questa Maria Maddalena, così come l’ha rivelata il professor Philippe Charlier l’8 settembre, in occasione del settimo congresso internazionale di patografia, corrisponde all’immagine che la tradizione ha estratto dai Vangeli.
Per realizzare questa ricostruzione, il professore ha coordinato una decina di ricercatori dell’università di Versailles. Si sono basati su una reliquia venerata nella basilica di Sainte Marie Madeleine de Saint Maximin-la-sainte-Baume (Var). Si tratterebbe del cranio della santa, incastonato in un reliquiario. Secondo una tradizione, messa per iscritto nel XIII secolo dal cronachista italiano Jacopo da Varagine, la donna sarebbe fuggita dalle persecuzioni in Palestina per arrivare fino in Provenza. Sarebbe stata accompagnata da diversi discepoli, tra i quali Lazzaro, e avrebbe predicato a Marsiglia, prima di ritirarsi per vivere da eremita in una grotta.
Il cranio non è uscito dal suo reliquiario, ma è stato fotografato 400 volte, perché i ricercatori fossero in grado di farne una ricostruzione tridimensionale. In seguito hanno aggiunto, sulla superficie delle ossa, gli spessori dei muscoli, dei tessuti adiposi, cioè della massa grassa, e della pelle corrispondenti a una anatomia standard. «Come se avessimo fatto una ricostruzione del viso di uno scheletro X ritrovato in un bosco», spiega il medico Philippe Charlier.
Non è la prima volta che quest’ultimo applica la medicina legale ai grandi nomi della storia. È estremamente difficile affermare l’autenticità della reliquia. Non è come per altre figure storiche, per esempio del XVII secolo, di cui abbiamo ritratti, genealogie e così via… Ma una serie di nuovi esami, specialmente dei capelli della santa, potrebbero fare luce sulla questione. Faranno un test del DNA e lo incroceranno con un esame al Carbonio 14, e questo dovrebbe determinare se la datazione e origine etnica sono compatibili coi dati evangelici.
Basilica di Santa Maddalena a Saint Maximin
Santa Maria Maddalena, secondo la tradizione popolare, è morta nella vicina cittadina di Saint-Maximin dove, per custodire le preziose reliquie, è stata costruita la grandiosa Basilica (incompiuta), definita ‘Il terzo sepolcro della cristianità’, dopo Gerusalemme e Roma.
Cacciata da Gerusalemme causa la persecuzione dei primi cristiani, Maria di Magdala detta la Maddalena, con il fratello Lazzaro, la sorella Marta e alcuni compagni, s’insediò nel sud della Francia prendendo parte all’evangelizzazione della Provenza.
Maria Maddalena si ritirò in una grotta-eremo nel massiccio roccioso provenzale che prese il nome di Sainte-Baune.
Morì nel villaggio ai piedi del gruppo montuoso, tra le braccia di Massimino vescovo di Aix en Provence, villaggio che prese il nome di Saint-Maximin in onore del vescovo divenuto santo.
Le reliquie della Maddalena vennero gelosamente conservate in un sarcofago in un piccolo tempietto.
Per proteggerle dalle frequenti incursioni saracene nella Provenza, vennero nascoste attorno al 710 e per un lungo periodo vennero dimenticate e se ne persero le tracce.
Si narra che nel 1279 furono riscoperte da Carlo II d’Angiò, conte di Provenza e futuro re di Sicilia. Egli stesso, supportato da Papa Bonifacio VIII, volle edificare una basilica quale degno scrigno dei resti della Santa. La costruzione della basilica iniziò nel 1295, come pure l’edificazione dell’attiguo convento. Le preziose reliquie vennero affidate ai padri Domenicani che occuparono il convento fino al 1957.
La basilica dedicata a Maria di Magdala sorge sopra i resti di un sito religioso merovingio. Nella cripta si trova la preziosa teca contenente il cranio della Santa. Dal 1295 al 1316 furono costruiti l’abside e le prime cinque arcate della navata.
I lavori ripresero nel 1404, poi sospesi ripresero nuovamente dal 1508 al 1532 completando altre quattro arcate, realizzando quello che tutt’ora vediamo, ma lasciando incompiuta la facciata centrale con ancora a vista i mattoni di innesto di quello che doveva essere un portale monumentale racchiuso da una grande torre, forse campanaria.
La basilica è imponente ed è l’unico esempio gotico della Provenza. Lunga 73 metri, larga 28 metri e alta 37 metri, è monumento nazionale dal 1840. Si tratta di una delle più importanti basiliche di Francia.
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