L’ultima volta che il cuore di San Camillo ha fatto visita nel nostro ospedale è stato 21 anni fa. I ricordi sono un po’ sbiaditi ma a memoria non si ricorda tanto calore e tanta partecipazione come nei giorni appena trascorsi.
Come un breve tempo di avvento, la settimana precedente all’arrivo, in ogni reparto e ambulatorio, come nella comunità delle suore e nella scuola infermieri si è vissuto un settenario di preghiera e di riflessione sugli scritti di San Camillo. L’opuscolo distribuito e utilizzato, conteneva brani tratti da “ordini et modi che si hanno da tenere nelli hospitali in servire li poveri infermi”. Le parole di San Camillo sempre così attuali prendevano forma nel quotidiano delle nostre corsie. “Allora chi sta arrivando? Colui che è il nostro modello nel servire!” …. Così l’attesa si riempiva di trepidazione gioiosa.
Il clou di questo settenario l’abbiamo vissuto nella testimonianza di Fr. Carlo Mangione venerdì 11 ottobre, nella proiezione del filmato “Pregate per me” il sabato e nella testimonianza del gruppo della Task Force dei Camilliani domenica pomeriggio.
Già domenica pomeriggio … giorno di vigilia … nell’aria si respirava l’arrivo del Padre. Ed infatti anche se in sordina, la reliquia del cuore ha fatto il suo timido ingresso in ospedale ma … silenzio! Domani è il gran giorno. Ma ditemi voi … si può tener nascosta una luce sotto il moggio? No! E così è stato: il cuore del nostro amato Padre ha avuto il suo primo tributo di amore.
Ma eccoci al giorno solenne: lunedì 14 ottobre (guardate la data 14 … non vi ricorda un altro 14 magari di luglio!? Che belle coincidenze).
Anche se il cuore era già in ospedale ha fatto ugualmente il suo solennissimo ingresso. Ad attenderlo giù all’entrata dell’Ospedale Vannini c’erano S.E. Mons Leuzzi, Vescovo incaricato per la Pastorale Sanitaria, Padre Renato Salvatore, Superiore Generale dei Ministri degli Infermi, alcuni sacerdoti, il cappellano dell’Ospedale P. Alberto Cargnelli e un diacono permanente, la Superiora Sr Romana Laureti, il Direttore Sanitario Dott.ssa Maura Moreschini e tutta la comunità ospedaliera e gli allievi in alta uniforme. Dalle finestre dell’ospedale e dei palazzi limitrofi assistevano quanti non potevano partecipare fisicamente. La preziosa reliquia è giunta nel nostro ospedale portata da un religioso camilliano e due Figlie di San Camillo, i quali l’hanno consegnata al Rev.mo Padre Generale Renato Salvatore che a sua volta l’ha simbolicamente affidata a Sua Ecc.za Mons Leuzzi. Ha avuto così inizio la solenne processione. Nella Cappella dell’ospedale il Cuore è stato intronizzato ed ha avuto luogo la Santa Messa presieduta da Mons Leuzzi al termine della quale la reliquia ha iniziato la sua “pellegrinatio” nei reparti. E quale reparto poteva visitare per primo? Quello più delicato : “la rianimazione”.
Così nel pomeriggio e la sera il Cuore ha fatto visita ai degenti dei reparti di UTIC e Cardiologia, Medicina Donne, Medicina Uomini e Ortopedia.
Martedì 15: di primo mattino il Cuore è stato portato nei poliambulatori di via arce e in Fisioterapia.
Questo giorno è stato particolarmente dedicato ai malati. In mattinata si è svolta una solennissima celebrazione eucaristica per impetrare dal Signore per intercessione di Maria Salus Infirmorum e di San Camillo la guarigione di quanti soffrono nel corpo e nello Spirito. In particolare sono stati presentati al Signore tutti i malati ricoverati nel nostro ospedale e anche tutti i malati delle parrocchie della nostra prefettura (XIV) i cui nomi erano stati raccolti le settimane precedenti.
A rendere più bello e solenne questo momento è stata la presenza di ben 4 sacerdoti P. Vincenzo Gallo che presiedeva la concelebrazione, Don Dario e Don Daniele del Seminario Maggiore e Don Mariko nuovo parroco di Santa Giulia Billard.
Nel corso della Santa Messa è stata somministrata l’unzione degli infermi secondo il significativo rito greco cattolico; sull’altare ardeva la lampada del buon Samaritano: vino e olio. I sacerdoti presenti hanno invocato la benedizione dell’olio contenuto nella lampada e attingendolo hanno unto i malati presenti.
[Il saluto di tutto il Vannini al Cuore di San Camillo che lascia l’ospedale]
Al termine della celebrazione eucaristica si è continuata la preghiera con il momento del Roveto ardente e l’esposizione del Santissimo Sacramento che come a Lourdes è passato benedicendo i presenti.
Nel pomeriggio la reliquia del Cuore di San Camillo ha visitato i reparti del Day Hospital, Ginecologia ostetricia, Chirurgia – Sala operatoria.
Alle 21.00, presso la parrocchia di San Luca Evangelista, sede della XIV prefettura, si è svolta la veglia di preghiera presieduta dal Sua Ecc.za Mons. Marciante, vescovo ausiliare del settore est di Roma. Dopo la proclamazione del Vangelo di Matteo 25, Sua Eccellenza ha tenuto una riflessione. Sono seguite tre testimonianze: Fabrizio ha raccontato la sua esperienza con i diversamente abili, Sr. Gemma ha messo in risalto l’importanza di stare vicino al morente, Lucio ha donato la sua esperienza di infermiere. Al termine i presenti si sono accostati alla reliquia del Cuore di San Camillo.
Mercoledì 16: questo giorno ha racchiuso diverse ricorrenze. Il Cuore del Padre ha fatto festa per la Figlia : la Beata Vannini; i due hanno reso solenne la chiusura del centenario di questa casa oggi ospedale Vannini, fucina delle cento braccia che tanto San Camillo desiderava.
Di primo mattino la reliquia ha fatto tappa al laboratorio analisi, al poliambulatorio Padre Tezza e all’ambulatorio di endoscopia.
Alle 10.30 ha avuto inizio la solenne concelebrazione Eucaristica per la Festa della Beata Giuseppina Vannini, presieduta dal Rev.mo Padre Renato Salvatore e concelebrata da mons. Andrea Manto responsabile dell’ufficio di pastorale Sanitaria, da P. Alberto Cargnelli cappellano dell’Ospedale e da P. Francesco Bamonte religioso dei servi del Cuore Immacolato di Maria. Animava il coro degli studenti della scuola Padre Tezza diretti dall’infermiere Lucio D’amico autore dei canti dedicati a San Camillo e alla Beata Vannini. A questa celebrazione era presente anche la Rev.ma Madre Generale delle Figlie di San Camillo Suor Laura Biondo.
Al termine la reliquia del Cuore di San Camillo ha fatto tappa alla scuola infermieri Padre Tezza, accolta con grande affetto da tutti gli studenti. Fr. Carlo Mangione ha posto loro alcune riflessioni su San Camillo.
Nel pomeriggio il cuore di San Camillo ha continuato la suo peregrinatio nei reparti di Medicina d’urgenza, Pronto Soccorso, OBI.
Giovedì 17: ultimo giorno.
Il Cuore di San Camillo è stato accolto da quanti lavorano nel servizio della cucina. Abbiamo ricordato come San Camillo, quando era maestro di casa al San Giacomo poneva particolare attenzione a cosa mangiavano gli infermi.
Verso metà mattinata c’è stata la tanto attesa “liturgia di Trapianto di cuore”. Possiamo dire che questo momento di preghiera è stato il culmine di tutti questi giorno. La partecipazione è stata straordinaria. Una cosa mai vista.
A guidare questo momento di preghiera è stato P. Renzo Campetella che, avendo svolto l’attività di infermiere ha saputo illuminare, sulla scia di san Camillo, come deve essere un buon operatore sanitario. Il momento clou di questa celebrazione lo si è vissuto quando ad uno ad uno i presenti si inginocchiavano d’innanzi alla reliquia del Cuore di San Camillo e P. Renzo imponeva loro le mani. Ecco il trapianto di cuore: chiedere a San Camillo un rinnovato spirito di carità nel servizio a chi soffre.
Una processione di suore, operatori sanitari si è accostata alla reliquia… sembrava non finisse mai. Possiamo dire con certezza che quanti quel giorno erano presenti in ospedale sono venuti a chiedere grazie a San Camillo.
Nel primo pomeriggio il cuore di san Camillo ha fatto un ultima tappa in tre servizi dell’ospedale: forse i più nascosti ma anche essi molto preziosi: il CUP, la direzione Amministrativa e la direzione Sanitaria.
Alle 16.30 abbiamo affidato questa visita del Cuore di San Camillo a Maria Santissima con la recita di un rosario particolare, meditando i misteri dei malati: cinque guarigioni fatte da Gesù. Padre Hubert Goudjinou, Consultore dei Ministri degli infermi, ha concluso queste indimenticabili giornate regalandoci una bellissima testimonianza.
Al termine il cuore di San Camillo era pronto per far ritorno alla sua dimora: la Chiesa della Maddalena. Un inaspettato, ultimo tributo ha voluto dare tutta la comunità ospedaliera. All’ingresso dell’ospedale, attorno alla macchina che avrebbe portato a casa la preziosa reliquia, una festosa e numerosa folla la salutava con grande affetto. Dai tetti dell’ospedale scendevano palloncini a forma di cuore. Sembrava che non lo si volesse lasciare andare. La macchina è stata accompagnata fin fuori il cancello dall’ospedale sventolando foulard giallo bianchi con lo stemma camilliano e bloccando via di acqua bullicante.
Che vuoto… la presenza del Padre si è sentita fortissima in questi giorni. È stato con noi nelle nostre corsie a suggerci: più cuore in quelle mani. Sì! Padre, il tuo cuore sarà pur materialmente lontano, ma tu, come Elia donaci il tuo spirito affinchè possiamo servire con amore il nostro prossimo sofferente.
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