Missione salute n. 1/2017 – di Mario Vanti
Camillo era molto devoto della passione del Signore. La vita e le sue opere di carità furono tutte ispirate dal Crocifisso. Invocava molto spesso anche l’aiuto degli Angeli santi, in particolare l’Arcangelo San Michele.
Nel 1580 Camillo ricevette in dono un Crocifisso che divenne il compagno inseparabile della sua vita. Questo Crocifisso – confidava poi – ha fondato la Religione dei Ministri degli Infermi. Staccando le braccia dalla croce, l’immagine divina l’aveva assicurato contro ogni difficoltà. Questo Crocifisso mi ha aiutato e consolato: e certo non ho meritate tante grazie mi ha fatte.
Padre mio, – dichiarava al padre Cicatelli – prima Dio e poi questa mia gamba impiagata hanno fondata questa Religione… siccome me n’è testimonio il Crocifisso. Perciò non passa ora del giorno che non mi ricordi del Crocifisso, e non ne invochi con gran fiducia l’aiuto, rifugiandomi nelle di lui santissime piaghe… in tutti i vostri bisogni e tentazioni – raccomandava ai suoi Religiosi – abbiate fissa nel cuore la passione del Signore, che vi libererà dal male.
A colloquio col Crocifisso
La sua preghiera era per ordinario un soave colloquio col Crocifisso, che portava sempre con sé. All’ospedale lo dava a baciare ai malati, per strada ai poveri. L’adoperava a convertire i peccatori, a confondere i nemici della fede, ad alimentare ogni momento la sua pietà. Desiderava che anche i suoi Religiosi portassero con sé il Crocifisso. Scrivendo a due di essi, inviati alla questua nelle Puglie, diceva: Vi mando due crocifissi, uno per ciascuno: portateli con voi.
Le invocazioni di Camillo al Crocifisso erano continue e ferventi. Nell’ultima infermità si fece dipingere un quadro, rappresentate il Crocifisso dalle cui piaghe sgorgava molto sangue. Signore mio crocifisso, – lo invocava con ardore – ti raccomando quest’anima mia, ricomprata dal tuo prezioso Sangue… quando starò per morire – ripeté al padre Mancini suo confessore – ricordatemi spesso il misericordioso Sangue di Gesù Cristo crocifisso; e queste parole replicatele spesso, benché vi sembri ch’io stia fuori di me.
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