Come guidare la “complessità” in uno stile di servizio
La prima giornata della conferenza internazionale dei responsabili della Camillian Disaster Service che vede partecipare 57 persone provenienti da 15 paesi, è stata segnata da un lungo momento di riflessione e ritiro sul tema del servire nella responsabilità (servant leadership). La domanda che ha guidato la riflessione di Padre Joseph Banchong (Salesiano) si è articolata sul tema “come si può vivere la leadership in uno stile di servizio”.
Dopo una carrellata su alcuni stili di leadership (boss, democratico, lassez fair) arriva a riflettere sulle teorie degli anni 70 promosse da Greenleaf negli Stati Uniti. Il concetto centrale è che se vuoi essere un buon manager ti devi mettere al servizio, valorizzando e lavorando su una sorta di “naturale” predisposizione al servizio. Una riflessione articolata che ha tentato di mettere in parallelo la riflessione di Greenleaf e quella evangelica.
Sostenere la vita, generare energia, assicurare crescita e mantenerla sono le fasi della servant leadership. La riflessione ha visto alternarsi momenti di discussione assembleare con esperienze di meditazione personale. Il messaggio centrale della riflessione possiamo riassumerlo cosi: il buon leader deve essere una persona capace di essere al servizio. In altre parole il leader capace di sentirsi al servizio è di supporto, consapevole, capace di costruire futuro, abile nel vedere ciò che accadrà, promuove accompagnamento e si impegna a far crescere le persone, costruendo comunità in uno stile di animazione. Coltiva una cultura della fiducia. Lo stile di leadership promuove altri leaders. Incoraggia e cerca di “vendere” invece di dire. Cerca di convincere non di manipolare. Prova a mettere al centro non sé stesso, ma il noi. La parte finale della riflessione è stata dedicata alla figura di Re Rama IX. Monarca della Thailandia morto recentemente dopo 70 anni di regno vissuto con uno stile di servizio.
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