L’Ospedale Redemptoris Mater sorge sulla piana di Ashotsk a 2.000 metri di altitudine. È stato costruito dalla Caritas Italiana nel 1991 e donato dal Papa Giovanni Paolo II al popolo armeno. La gestione dell’ospedale è stata affidata, sin dagli inizi, ai camilliani. Con una disponibilità di 100 posti letto, esso è al centro di un sistema sanitario che copre 22 villaggi con ambulatori collegati all’ospedale. La popolazione del distretto sanitario è di circa 15.000 persone.
All’ospedale giungono pazienti anche dalla vicina Georgia e da ogni parte dell’Armenia. È l’unico ospedale regolarmente funzionante che offre un’assistenza qualificata e gratuita. Nell’ospedale ci sono quattro reparti: medicina, chirurgia, maternità e pediatria. Un pediatra è assunto solo per fare servizio nei villaggi. Medici italiani si recano all’Ospedale Redemptoris Mater per tenere corsi di aggiornamento ai medici e agli infermieri che vi lavorano. La zona d’intervento del progetto è quella che è stata maggiormente colpita dal terremoto del 7 dicembre 1988 che ha provocato oltre 25.000 vittime. Il terremoto rase al suolo la cittadina di Spitak (20.000 abitanti), distrusse interamente la città di Giumry (360.000 abitanti) ed altri centri abitati e devastò 400 villaggi.
Leggi le interviste rilasciate da p. Mario Cuccarollo, camilliano che guida la struttura del Ospedale Redemptoris Mater fin dalle sue origini.
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