A.Casera, Beato Luigi Tezza. Apostolo dell’amore di Dio, Velar, Gorle (BG), 2016
Conegliano Veneto (Treviso), 1 novembre 1841 – Lima, Perù, 26 settembre 1923
Sacerdote nel 1864, va a Roma come maestro dei novizi, e a 31 anni è in Francia. Lì diventa superiore della comunità, fonda altre case e centri di cura, moltiplica l’attività dell’Ordine, crea la Provincia camilliana di Francia.E progetta una storica novità: affiancare ai Camilliani una congregazione femminile. Ma nel 1880 viene espulso dalla Francia perché straniero, a causa del conflitto fra Terza Repubblica e Chiesa di Roma, con soppressioni di istituti e cacciate di religiosi. Ma le opere camilliane per i malati restano: le dirige lui, tornato in Francia da clandestino. Nel 1889 è a Roma, eletto vicario e procuratore generale dell’Ordine. Riprende quel suo progetto di congregazione femminile, trovando chi all’impresa dedicherà tutta la vita: è la romana Giuditta Vannini (madre Giuseppina, beatificata nel 1994). Con lei, padre Tezza fonda nel 1892 la congregazione delle Figlie di San Camillo e ne scrive gli statuti. Si parte da una cinquantina di donne, che nel 2002 sono un migliaio, in 17 Paesi.Nel 1895 arriva un altro colpo: il suo tratto familiare con le religiose gli procura insinuazioni calunniose. Lui rifiuta di difendersi e lascia tutti gli incarichi presso la comunità femminile: “Le opere di Dio devono essere cementate e fortificate dal sacrificio”.Poi, quando l’Ordine ha un problema in Perú (porre fine a un lungo dissidio con i Camilliani locali), è ancora a lui che si ricorre. Padre Tezza arriva in Perú con padre Angelo Ferroni nel giugno 1900 e normalizza la situazione in due mesi. Ma, al momento di ripartire, l’arcivescovo di Lima gli chiede di fermarsi ancora un po’. E lui si ferma per 23 anni. Fino alla morte.
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