Newsletter N20 – Il mondo camilliano visto da Roma… e Roma vista dal mondo

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PICCOLE MANI D’ARTISTA PER COSTRUIRE UNA PORTA SANTA MOLTO PARTICOLARE: LA PORTA SANTA DELLA SPERANZA ALL’OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESÙ

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La porta santa della speranza all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù

Non tutti sanno che la Porta Santa di san Pietro ha una “gemella” all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Non è stata realizzata dal maestro toscano Vico Conforti come quella aperta da papa Francesco per il Giubileo della Misericordia e non è andata in mondovisione l’8 dicembre 2015, ma sulla formella in basso sono scritti i nomi di tutti i piccoli artisti che con entusiasmo e applicazione hanno prestato la propria opera.

I pazienti dell’ospedale del papa sul Gianicolo – a Roma – la Porta della Speranza l’hanno costruita con le proprie mani sotto la guida degli insegnanti della scuola in ospedale. Per diversi giorni gli spazi della scuola si sono trasformati in laboratori creativi dove i bambini ricoverati in oncoematologia e negli altri reparti hanno sbalzato il rame delle formelle che riproducono scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Gli insegnanti hanno realizzato la struttura che le racchiude e che adesso cattura riflessi di luce accanto all’entrata della cappella dell’ospedale. La funzione più importante della scuola vissuta in ospedale non è tanto di recuperare le ore di studio perdute per la cure ospedaliere ma di ritrovare quella rete di relazioni interrotta bruscamente dall’ingresso in ospedale, di recuperare un tessuto relazionale di vita e di speranza. Il senso della Porta della Speranza è dare una visione del futuro che contribuendo al benessere psico-fisico generale aiuta anche l’aspetto terapeutico.

Genitori e bambini che percorrono il corridoio fino alla cappella si fermano ad ammirare la Porta della Speranza, sfiorando con la mano i rilievi delle formelle. In molti lasciano un pensiero nel Libro delle preghiere. Piccoli e grandi chiedono al Bambino Gesù salute e serenità, ringraziano per i progressi nella guarigione, intercedono per i bambini in condizioni critiche. “Gesù fa che questo Natale mi porti un bel regalo” scrive Arianna che non chiede bambole o costruzioni con le principesse ma: “Fai guarire Francesco. Ti voglio bene”. Le scritte “Many thanks” e “Gracias por mi chichito Samuele” ricordano che l’ospedale Bambino Gesù è un ospedale di eccellenza internazionale in cui viene offerto un servizio di mediazione culturale in oltre 35 lingue.

CAMILLIANO CON IL MALATOL’auspicio quasi sussurrato: “Caro Bambino Gesù, ti prego che questa sia la volta buona perché il piccolo è stanco di soffrire e io non riesco a sopportare di vederlo così”, riporta a tutte quelle situazioni di sofferenza che a volte, nonostante gli sforzi dei medici, hanno un esito tragico che solo la forza di un’invocazione può aiutare a sopportare.

La Porta della Speranza ha un significato simbolico perché non essendoci la possibilità di entrare, di passare, è un rimando a ciò che la porta rappresenta: qualcosa che si può aprire e si può chiudere. Questa porta ci dà la possibilità di aspettare qualcosa che sta al di là dei battenti socchiusi e che è la realtà del Natale con il messaggio di speranza di una vita nuova che è la presenza di Dio in mezzo al suo popolo.

Vivere l’Anno della misericordia in ospedale è un’occasione potentissima, una grazia straordinaria di cambiamento. Apriamo non solo le porte dell’ospedale ma le porte del cuore per verificarci davanti alla Parola di Dio”. Papa Francesco ha chiesto di aprire Porte della Misericordia in occasione del Giubileo straordinario nei luoghi dove si tocca con mano la povertà e la fragilità umana e si ha occasione di testimoniare la misericordia verso i fratelli. L’ospedale, luogo della sofferenza e della solitudine, può diventare un “santuario” dove toccare con mano l’Amore di Dio e sperimentare il servizio caritatevole ai fratelli.

Tutti abbiamo bisogno di misericordia, di gesti di amore profondo, per lasciarsi afferrare da un Dio che vuole abbracciarci come un amato fa con l’amata, che vuole che noi ritorniamo a Lui con affetto e con grande desiderio, un Dio che ci visita, ci viene incontro e ci sostiene. Come è possibile parlare di gioia in ospedale? Non è fuori luogo usare questi termini quando c’è un dolore?  Il Signore ci dice proprio questo: è possibile avere gioia anche se si soffre, soprattutto quando sentiamo di non essere soli, quando sentiamo che qualcuno condivide con noi la nostra condizione, quando ci sentiamo considerati persone e non numeri, quando, in una parola, ci sentiamo amati.

2L’ospedale significa un intero popolo accumunato dal tema del dolore, che tutti tocca da vicino. La Misericordia è un appello, perché, al di là delle tragedie umane, l’uomo malato trovi la speranza di un mondo muovo, costruito dall’Amore di Dio, ma anche dalla fatica generosa di ogni persona di buona volontà. Misericordia è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato. Non c’è luogo più specifico di un Ospedale, (forse insieme al carcere), dove tutta la fragilità umana si manifesta concretamente. In ospedale ognuno di noi sperimenta il limite umano della sofferenza e del dolore, talvolta della disperazione, ma insieme a questo, anche la grazia di Dio, capace di sanare tanto le ferite spirituali che quelle materiali. Questo è il luogo della sofferenza, ma anche della speranza più piena, dove medici e malati si impegnano in ogni momento nella ricerca della salute del corpo, che non è scollegata dalla ‘salute morale’: una coscienza libera dal peso del peccato e del rimorso, riconciliata con Dio e con il prossimo, aiuta anche il corpo a recuperare la sua integrità e la sua forza.

Il giorno 11 febbraio, festa liturgica del Madonna di Lourdes, si celebra la XXIV Giornata Mondiale del malato nel contesto dell’anno giubilare della Misericordia.

Condividiamo per riflettere, il messaggio di Papa Francesco per questa occasione dal titolo: Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria:
“Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2,5)

CTF – VIENNA

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La CTF a Vienna

Dal giorno 4 al giorno 8 gennaio 2016, p. Aris Miranda – Consultore generale per il Ministero – con alcuni collaboratori di CTF-Central, ha incontrato presso la nostra comunità di Vienna alcuni rappresentanti di CTF in Europa e anche alcuni membri di Caritas-Wien per discutere la possibilità di avviare un progetto coordinato per i profughi in Europa.
LEGGI L’ARTICOLO

 

 

 

TAIWAN – Apertura porta santa

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Apertura porta santa a Taiwan

Il giorno 19 dicembre si è solennemente celebrata l’apertura della Porta Santa della nostra Chiesa dedicata a S. Camillo. Essa è una delle cinque chiese nella diocesi di Taipei, scelta come chiesa giubilare, come meta di pellegrinaggio per acquistare le indulgenze. Alle ore 10 il rappresentante del vescovo nella zona di Ilan, il confratello camilliano p. Matteo Kao ha presieduto la liturgia con processione fino alla porta della Chiesa, con una grande partecipazione di popolo e fedeli.

Le celebrazioni natalizie sono state vissute con grande fervore in tutte le realtà ministeriali e parrocchiali in cui siamo presenti: il giorno 23 dicembre presso il centro per handicappati e ricovero per anziani; la vigilia di Natale con il canto della stella presso il grande collegio infermieristico e la notte di Natale nelle nostre chiese di Lotung, Hanshi e Sunglow con la celebrazione di 13 battesimi a Lotung, 7 a Hanshi ed 11 battesimi il giorno di Natale nella celebrazione del distretto di Tungshan, nella cappella dedicata a S. Camillo.
GALLERIA FOTOGRAFICA

ARGENTINA

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P. Leocir in visita fraterna in Argentina

Dal 26 al 30 dicembre 2015 p. Leocir Pessini ha incontrato i confratelli della Delegazione in Argentina.

MESSAGGIO DEL SUPERIORE GENERALE ALLA DELEGAZIONE ARGENTINA IN OCCASIONE DELLA SUA PRIMA VISITA FRATERNA
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PROVINCIA SICULO-NAPOLETANA

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Gruppo di scout di Ragusa

Alla Casa della Speranza “Viviana Lisi” di Riposto in Sicilia, in un atmosfera di fraternità circa 30 persone in difficoltà hanno vissuto momenti intensi e significativi!!! Gli ospiti della casa sono stati raggiunti da un gruppo di scout di Ragusa per un’esperienza di servizio e di condivisione.

Qui la galleria fotografica delle attività natalizia dei confratelli camilliani nella diocesi di Acireale

 

 

BURKINA FASO – Ouagadougou

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Ospedale di San Camillo di Ouagadougou

Sabato 19 dicembre è stato un sabato come nessun altro per i bambini malati in cura presso l’ospedale di San Camillo di Ouagadougou. I bambini hanno incontrato Babbo Natale e hanno ricevuto da lui stesso molti doni. Molti genitori di bambini malati, amici dell’ospedale, il personale infermieristico erano presenti per sostenere e regalare loro un momento di gioia.

 

 

 

 

FIGLIE DI SAN CAMILLO

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Professione religiosa solenne a Grottaferrata

Presso la Casa generalizia di Grottaferrata, le religiose Sr. Mildred e Sr. Marilou – di origine filippina – hanno emesso la loro professione religiosa solenne, durante la Santa Messa della Solennità della Sacra Famiglia.

Padre Aris Miranda, Consultore generale e superiore della comunità camilliana di Santa Maria Maddalena ha presieduto la celebrazione eucaristica, concelebrata insieme a p. Modest Ouedraogo, superiore del Centro di Riabilitazione Villaggio Eugenio Litta e a p. Thomas Haacket.

Galleria fotografica

 

CILE

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Apertura porta santa in Cile

Nella III domenica di Avvento, la Porta Santa della Misericordia è stata aperta nella Cattedrale di San Bernardo, dando il via ufficiale all’anno giubilare, anno di grazia in questa diocesi dove i Camilliani religiosi sono presenti fin dall’inizio.

 

 

 

 

FILIPPINE

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St. Camillus Medical Center Quezon

Presso il St. Camillus Medical Center Quezon è stata celebrata la fine del’anno 2015 e dato il benvenuto al nuovo anno 2016 con una solenne celebrazione di preghiera con i malati e con tutte le persone, professionisti e collaboratori, che si prendono cura di loro.

Galleria fotografica

 

 

 

DELEGAZIONE di COLOMBIA-ECUADOR

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I religiosi che hanno partecipato all’assemblea finale della visita pastorale

Visita pastorale del superiore e dei consiglieri provinciali

Nei giorni 12-28 novembre 2015, c’è stata la visita pastorale dei consiglieri provinciali (Provincia Nord Italiana) p. Bruno Nespoli e p. Lorenzo Testa. Il Superiore Provinciale, p. Vittorio Paleari è arrivato il giorno 23 novembre.

 

 

 

 

Convivenza vocazionale annuale

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P. Juan Pablo Villamizar con i partecipanti

In delegazione, dopo le diverse attività di promozione vocazionale che si realizzano durante l’anno, in dicembre solitamente si organizza una settimana di convivenza a Bogotá, invitando tutti i candidati che hanno manifestato un maggior interesse per il carisma camilliano e il progetto di formazione del seminario.

In dicembre c’è stata la presenza di 15 candidati con cui si sono vissuti momenti di preghiera, di visita alle nostre diverse realtà camilliane. Abbiamo scelto 9 candidati che a fine gennaio 2016 entreranno nel nostro seminario.

 

Rinnovazione dei voti religiosi

SEMINARISTI

Foto ricordo della giornata di integrazione tra professi e seminaristi

L’8 dicembre nella cappella del Seminario San Camilo, durante il raduno vocazionale annuale, alla presenza dei 15 partecipanti alla convivenza, i 10 professi temporali camilliani della delegazione hanno rinnovato i voti religiosi. Poi i religiosi di voti solenni hanno rinnovato la loro professione, proprio nel ricordo della professione del fondatore San Camillo e suoi primi compagni.

 

 

 

Ordinazione sacerdotale

JAVIER

Javier Antonio PerezTequia

Il giorno 16 gennaio 2016, nel suo paese natale sarà ordinato sacerdote il nostro confratello diacono JAVIER ANTONIO PEREZ TEQUIA. La delegazione ringrazia il Signore ed invoca la sua benedizione per questo nuovo pastore perché sia sempre secondo il cuore di Dio!

 

 

 

 

Visita fraterna e pastorale del Superiore generale

Nei giorni 18-27 gennaio 2016, sarà presente nelle comunità della Delegazione, p. Leocir Pessini, Superiore generale. Si Auspica sia una visita di animazione per continuare nel camino di rinnovamento e di riorganizzazione, secondo le proposte proprie del Progetto Camilliano. Si preannuncia inoltre come un momento speciale per ringraziarlo delle molteplici presenze tra di noi, in questi ultimi anni, sia per il suo lavoro nel settore della Pastorale della Salute nel CELAM (Conferenza Episcopale dell’America Latina e dei Caraibi), sia per il cammino che con lui come guida abbiamo iniziato i Camilliani in America per promuovere una migliore integrazione e collaborazione.

CURIOSITÀ! IL QUADRO DI SAN CAMILLO A POPAYÁN (MUSEO VALENCIA)

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Il quadro di san Camillo a Popayan

Quadro di san Camillo, conservato a Popayan, Colombia, nel Museo privato “Valencia”. Spesso viene presentato come il Santo a cui votarsi in caso di terremoti! Sic! Possiamo vedere con quale realismo vengono ritratte le mani e braccia di Gesù Cristo che si aprono verso Camillo. I chiodi sono ancora confitti nelle mani..

 

 

 

 

AGENDA DEL SUPERIORE GENERALE E DELLA CONSULTA

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P.Leocir Pessini

Dal 26 al 30 dicembre 2015 p. Leocir Pessini ha incontrato i confratelli della Delegazione in Argentina.

Dall’11 al 13 gennaio 2016 incontrerà i camilliani in Bolivia; dal 14 al 15 gennaio 2016 visiterà la comunità camilliana cilena e dal 18 al 27 gennaio 2016 sarà in visita pastorale ai camilliani che vivono ed operano in Colombia.

Dal 30 gennaio al giorno 8 febbraio, p. Leocir insieme con i Consultori p. Aris Miranda e p. Gianfranco Lunardon sarà in India, per partecipare – il giorno 2 febbraio alle celebrazioni previste per l’erezione canonica della Provincia Camilliana dell’India.

Dal 20 al 22 gennaio, p. Laurent Zoungrana, Vicario Generale insieme a fr. Josè Ignacio Santaolalla, economo dell’Ordine visiteranno la comunità camilliana francese di Theoule-sur-Mer.

Dal 12 al 18 febbraio p. Leocir sarà in visita ai Confratelli della comunità di Guadalajara, in Messico.

Dal 21 al 23 febbraio sarà in visita ai Confratelli delle comunità camilliane di Cremona, Como e Besana Brianza, per concludere il giorno 23 febbraio con l’incontro in Assemblea generale, con tutti i Confratelli della Provincia Nord-Italiana a Capriate san Gervasio.

Dal giorno 8 al 19 marzo, insieme con il vicario generale, p. Laurent Zoungrana, sarà in visita ai Camilliani che vivono ed operano in Madagascar, Centro Africa e Costa d’Avorio.

INCONTRO INTER CONFREGAZIONALE CAMILLIANO

Il giorno 11 febbraio 2016, giornata mondiale di preghiera per i malati e festa liturgica della Madonna di Lourdes, i Superiori generali – p. Leocir Pessini (Camilliani), madre Zelia Andrighetti (Figlie di san Camillo) e madre Lauretta Gianesin (Ministre degli Infermi di san Camillo) – e i loro Consigli generali, si incontreranno presso la casa generalizia delle Figlie di san Camillo a Grottaferrata (Roma) per una giornata di spiritualità e di confronto su vita camilliana e misericordia.

RELIGIOSI DEFUNTI

«Ecco, ora svaniscono. I volti e i luoghi, con quella parte di noi che, come poteva, li amava, per rinnovarsi, trasfigurati, in un’altra trama!» (T.S. Eliot)

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p. Carlos Ramon Álvarez

I Confratelli della Delegazione Argentina e della Provincia di Spagna comunicano la morte di p. Carlos Ramon Álvarez. P. Carlos è nato il 28 aprile 1961 a Santiago del Estero (Argentina). È entrato nel noviziato camilliano a Buenos Aires nel 1986 e ha emesso la prima professione religiosa il 19 marzo 1987, festa liturgica di San Giuseppe. Dopo aver completato gli studi di filosofia e teologia, è stato ordinato sacerdote da Mons. Raul Omar Rossi, Vescovo ausiliare di Buenos Aires, a Buenos Aires, il 7 dicembre 1993. Ha svolto diverse tipologia di attività ministeriali in Argentina: cappellano presso il Cancer Institute Angelo Roffo di Buenos Aires; animatore vocazionale; cappellano nelle parrocchie di San Miguel Arcángel e di Nuestra Señora de la Merced nella diocesi di Formosa (Argentina). Nel mese di novembre u.s., si è recato in Argentina per qualche giorno di vacanza con la sua famiglia. Alcuni eventi problematici di salute, hanno esigito il ricovero in ospedale a Santiago del Estero. Il giorno di Natale è stato colpito da un ictus e il giorno seguente, prima di essere sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico, per l’amputazione delle gambe, ha subito un altro attacco di cuore che si è rivelato fatale. P. Carlos è morto all’ospedale di Santiago del Estero, sabato 26 dicembre 2015.

I Confratelli della Delegazione di Colombia-Ecuador annunciano la morte del religioso p. Galindo Yecid Alvarado, nato a Timana, Huila (Colombia) il 29 marzo 1978. Entra nel Seminario Camilliano di Bogotá il 20 gennaio 1996. Frequenta lo studio della filosofia negli anni 1996-1998 e l’anno successivo vive la tua esperienza di noviziato a Chaclacayo – Lima in Perù. Emette la prima professione religiosa a Bogotá il 6 febbraio 2000. Frequenta gli studi teologici presso l’Università di San Bonaventura nel periodo 2000-2003.

defuntiDopo le esperienze di vita religiosa, comunitaria e pastorali, emette la professione solenne il 6 febbraio 2005. Viene ordinato diacono a Bogotá il 16 aprile 2005 e sacerdote a Timana il 29 ottobre 2005. Ha operato attività ministeriali come professo temporaneo negli ospedali: San Blas (2000), San José (2001), Seguro Social (2002), Cancerología (2003) e l’anno di pastorale a Barranquilla (2004). Dal gennaio 2005 ha fatto parte della comunità del teologato San Camillo ed ha collaborato nella Cappellania dell’ospedale San José, come diacono dal 16 aprile 2005. Dopo la sua ordinazione presbiterale è stato trasferito alla Comunità di San José, nel gennaio 2006, come cappellano del medesimo ospedale e come parroco della parrocchia ospedaliera.  Il 15 settembre 2006 ha presentato la richiesta di uscire dall’Ordine e di dispensa dagli Ordini Sacri (15 agosto 2006). Il giorno16 agosto abbandona la comunità. In attesa della risposta canonica alla sua richiesta, dopo vari tentativi di ricerca di lavoro e di riorganizzare la sua vita, ha vissuto con la sua famiglia nel paese natale di Timana. Dopo un lungo periodo di malattia che lo ha costretto nei giorni scorsi al ricovero in ospedale, il giorno 6 gennaio 2016, abbiamo appreso la notizia della sua morte. Aveva solo 37 anni.

La Comunità delle Figlie di San Camillo comunica la morte della consorella Suor Bianca Fiorani, deceduta il giorno 5 gennaio 2016, nella Comunità religiosa camilliana di Brescia e di Suor Rosina Minichetti deceduta il giorno 6 gennaio 2016, nella nostra Casa di Roma-Torpignattar

«Ora vivono in Cristo, che hanno incontrato nella Chiesa, seguito nella nostra vocazione, servito nei malati e sofferenti. Nella fiducia che il Signore, la Vergine Santa nostra Regina, san Camillo – i beati Luigi Tezza, Giuseppina Vannini, Maria Domenica Brun Barbantini, Enrico Rebuschini – e i nostri Confratelli e Consorelle defunti li accoglieranno fra loro, li affidiamo nella preghiera ricordandoli con affetto, stima e gratitudine».

ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA

SALVE, MATER MISERICORDIAE!

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Domenico Ghirlandaio Madonna della Misericordia (1472, Chiesa Ogni Santi – Firenze)

La Vergine è ritratta frontalmente, con le braccia distese e il corpo leggermente inclinato, con una cinta alta che la fa sembrare incinta. Da piedi di Maria che escono dall’ombra della gonna sporgendo oltre un gradino su cui si trova l’iscrizione “MISERICORDIA DOMINI PLENA EST TERRA” (“La Terra è piena della misericordia del Signore”).

Salve, Mater misericordiae!

E’ con questo saluto che vogliamo rivolgerci alla Vergine Maria nella Basilica romana a lei dedicata con il titolo di Madre di Dio. E’ l’inizio di un antico inno, che canteremo al termine di questa santa Eucaristia, risalente a un autore ignoto e giunto fino a noi come una preghiera che sgorga spontanea dal cuore dei credenti: “Salve Madre di misericordia, Madre di Dio e Madre del perdono, Madre della speranza e Madre della grazia, Madre piena di santa letizia”. In queste poche parole trova sintesi la fede di generazioni di persone che, tenendo fissi i loro occhi sull’icona della Vergine, chiedono a lei l’intercessione e la consolazione.

E’ più che mai appropriato che in questo giorno noi invochiamo la Vergine Maria, anzitutto, come Madre della misericordia. La Porta Santa che abbiamo aperto è di fatto una Porta della Misericordia. Chiunque varca quella soglia è chiamato a immergersi nell’amore misericordioso del Padre, con piena fiducia e senza alcun timore; e può ripartire da questa Basilica con la certezza – con la certezza! – che avrà accanto a sé la compagnia di Maria. Lei è Madre della misericordia, perché ha generato nel suo grembo il Volto stesso della divina misericordia, Gesù, l’Emmanuele, l’Atteso da tutti i popoli, il «Principe della pace» (Is 9,5). Il Figlio di Dio, fattosi carne per la nostra salvezza, ci ha donato la sua Madre che, insieme a noi, si fa pellegrina per non lasciarci mai soli nel cammino della nostra vita, soprattutto nei momenti di incertezza e di dolore.

Maria è Madre di Dio, è Madre di Dio che perdona, che dà il perdono, e per questo possiamo dire che è Madre del perdono. Questa parola – “perdono” – tanto incompresa dalla mentalità mondana, indica invece il frutto proprio, originale della fede cristiana. Chi non sa perdonare non ha ancora conosciuto la pienezza dell’amore. E solo chi ama veramente è in grado di giungere fino al perdono, dimenticando l’offesa ricevuta. Ai piedi della Croce, Maria vede il suo Figlio che offre tutto Sé stesso e così testimonia che cosa significa amare come ama Dio. In quel momento sente pronunciare da Gesù parole che probabilmente nascono da quello che lei stessa gli aveva insegnato fin da bambino: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34). In quel momento, Maria è diventata per tutti noi Madre del perdono. Lei stessa, sull’esempio di Gesù e con la sua grazia, è stata capace di perdonare quanti stavano uccidendo il suo Figlio innocente.

Per noi, Maria diventa icona di come la Chiesa deve estendere il perdono a quanti lo invocano. La Madre del perdono insegna alla Chiesa che il perdono offerto sul Golgota non conosce limiti. Non può fermarlo la legge con i suoi cavilli, né la sapienza di questo mondo con le sue distinzioni. Il perdono della Chiesa deve avere la stessa estensione di quello di Gesù sulla Croce, e di Maria ai suoi piedi. Non c’è alternativa. E’ per questo che lo Spirito Santo ha reso gli Apostoli strumenti efficaci di perdono, perché quanto è stato ottenuto dalla morte di Gesù possa raggiungere ogni uomo in ogni luogo e in ogni tempo (cfr Gv 20,19-23).

L’inno mariano, infine, continua dicendo: «Madre della speranza e Madre della grazia, Madre piena di santa letizia». La speranza, la grazia e la santa letizia sono sorelle: tutte sono dono di Cristo, anzi, sono altrettanti nomi di Lui, scritti, per così dire, nella sua carne. Il regalo che Maria ci dona dandoci Gesù Cristo è quello del perdono che rinnova la vita, che le consente di compiere di nuovo la volontà di Dio, e che la riempie di vera felicità. Questa grazia apre il cuore per guardare al futuro con la gioia di chi spera. E’ l’insegnamento che proviene anche dal Salmo: «Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. […] Rendimi la gioia della tua salvezza» (51,12.14). La forza del perdono è il vero antidoto alla tristezza provocata dal rancore e dalla vendetta. Il perdono apre alla gioia e alla serenità perché libera l’anima dai pensieri di morte, mentre il rancore e la vendetta sobillano la mente e lacerano il cuore togliendogli il riposo e la pace. Cose brutte sono il rancore e la vendetta.

Attraversiamo, dunque, la Porta Santa della Misericordia con la certezza della compagnia della Vergine Madre, la Santa Madre di Dio, che intercede per noi. Lasciamoci accompagnare da lei per riscoprire la bellezza dell’incontro con il suo Figlio Gesù. Spalanchiamo il nostro cuore alla gioia del perdono, consapevoli della fiduciosa speranza che ci viene restituita, per fare della nostra esistenza quotidiana un’umile strumento dell’amore di Dio.

E con amore di figli acclamiamola con le stesse parole del popolo di Efeso, al tempo dello storico Concilio: “Santa Madre di Dio!”. E vi invito, tutti insieme, a fare questa acclamazione tre volte, forte, con tutto il cuore e l’amore. Tutti insieme: “Santa Madre di Dio! Santa Madre di Dio! Santa Madre di Dio!”.

GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA

SANTA MESSA E APERTURA DELLA PORTA SANTA – BASILICA DI S. MARIA MAGGIORE
OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO Venerdì, 1° gennaio 2016

PREGHIERA DEL GIUBILEO IN LINGUA