In copertina: Germana Sommaruga insieme a Teresina ed Efisia
Sabato 3 ottobre 2015 alle ore 9,30 presso il Centro Camilliano di formazione di Verona, si terrà un convegno per ricordare Germana Sommaruga a 20 anni dalla sua salita al cielo.
L’iniziativa è promossa dall’Associazione “Amici Insieme con Germana”.
Di seguito una breve presentazione del Convegno ad opera di Lorenzo Moser, vice presidente dell’Associazione “Amici Insieme con Germana”.
“L’associazione “Amici Insieme con Germana” è stata fondata 5 anni fa con lo scopo di promuovere la causa di beatificazione e canonizzazione di Germana Sommaruga. Ma non solo. Infatti abbiamo come obiettivo di farla conoscere, di diffondere il suo pensiero attraverso la conoscenza dei suoi scritti.
Ecco il motivo per cui ci troviamo qui. Vogliamo ricordare Germana nel 20° anniversario della sua “nascita” alla nuova vita in Paradiso. E per farlo abbiamo pensato di proporre questo convegno, chiedendo ad alcune persone che l’hanno conosciuta, direttamente o indirettamente appunto attraverso i suoi scritti, di presentarcela. Naturalmente una personalità poliedrica come Germana non è riassumibile in un convegno, ma speriamo che attraverso la presentazione di questi tre “amici” relatori sia possibile anche stimolare in voi partecipanti, la voglia di approfondire la conoscenza delle sue idee, del suo pensiero.
Cosa si può dire di Germana? Semplificando si potrebbe dire che ha vissuto tutta la sua vita terrena cercando, con le sue idee, i suoi scritti, il suo esempio, di essere a fianco a chi soffre, femminilizzando, se così si può dire, il messaggio forte di San Camillo. Ma utilizzare questo termine non vuol dire che lo ha fatto servendosi di strumenti, mettendosi in gioco in maniera meno forte, meno “virile” come amava dire lei. Anzi! Un Padre Generale dei Ministri degli Infermi, P. Florindo Rubini, ebbe una volta a dirle: “Lei è camilliano!”. Questo per spiegare con quanta forza, con quale tempra Germana abbia cercato di portare avanti le proprie idee, la sua visione di aiutare quanti fossero nella sofferenza, di qualunque tipo essa fosse.
Perché la sofferenza non è solo quella fisica, ma è anche psicologica, è anche la sofferenza derivante dalla solitudine. Germana voleva che tutti potessero aprire gli occhi, per rendersi conto di quanta sofferenza ci sia intorno a tutti noi. E una volta aperti gli occhi, mettersi in gioco – ciascuno coi propri mezzi – per cercare di farsi prossimo, di lenire la sofferenza. A volte è sufficiente accompagnare una persona con la propria presenza per mandare un messaggio forte. Non servono le parole. Forse la parte più dolorosa dello “star male”, di avere dei problemi, di soffrire insomma, non è tanto o solamente il fatto di chiedersi: “Perché è toccato a me, cosa ho fatto di male?”, quanto il sentirsi solo nell’affrontarlo.
Questo è il messaggio di Germana: la sofferenza esiste, mettiamoci in gioco per aiutare chi ha bisogno.
Un altro aspetto di Germana mi ha colpito molto: la sua libertà; l’ho sempre sentita capace di un’apertura totale all’altro. A chi le chiedeva un consiglio, un chiarimento, Germana ha sempre aiutato la persona a cercare la strada migliore per realizzarsi, per crescere umanamente e spiritualmente; anche nelle scelte vocazionali Germana è sempre stata disponibile con grande discrezione e rispetto, spesso indirizzando la persona verso altri percorsi o Istituti, senza nemmeno tendere a presentarle l‘Istituto da lei fondato “Missionarie degli infermi – Cristo speranza”.
Il suo è stato un percorso nuovo, sconosciuto, spesso problematico. Ma un percorso necessario anche per la Chiesa, e il papa Pio XII accoglie la sua richiesta e la incontra, ha per lei parole di incoraggiamento. I tempi sono maturi: la Chiesa e il mondo hanno bisogno di persone che abbracciano questa nuova forma di vita consacrata a servizio della sofferenza.
Relatori saranno: Marisa Sfondrini, Rosabianca Carpene, P. Angelo Brusco.
Lorenzo Moser
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