A.Potente, È vita ed è religiosa. Una vita religiosa per tutti, Paoline 2015
Antonietta Potente, una delle voci del mondo teologico femminile contemporaneo, offre una rilettura della vita religiosa alla luce della sapienza umana ed evangelica, in un momento storico che chiamiamo di “crisi”. “Non si può scrivere o parlare della vita religiosa, o di ogni altra esperienza di vita, se non ricordandone e ammettendone la sua precarietà. Altrimenti sarebbe solo un inutile saggio sull’autocompiacimento di noi stessi”.
È questo il leitmotiv del libro “È vita ed è religiosa. Una vita religiosa per tutti”, che si rifà innanzitutto alle origini dell’epoca cristiana per ritrovare ispirazione. Lì dov’è nata la vita religiosa, possiamo scoprire la scelta alternativa a un cristianesimo strutturato, la creatività di questa scelta e la sua laicità (la vita religiosa che si origina nella religiosità della vita).
Nel libro vengono poi analizzate le metamorfosi della vita religiosa insieme a quelle della società, e “riletti” i voti e i lineamenti principali della vita religiosa: la solitudine comunitaria, l’appartenenza all’altro, ecc. Ciò che chiamiamo vita religiosa e la sua storia, letta in modo sapienziale, oggi potrebbe diventare uno stile alternativo per tutti. Ispirare coloro che hanno desiderio di amare in modo autentico e prendersi cura della realtà, senza i pesanti fardelli della falsità, dell’opportunismo e del formalismo.
Dice l’Autrice nell’introduzione:
“Questo breve testo che avete tra le vostre mani è pensato per chi non conosce a fondo la ‘vita religiosa’, per chi la conosce solo per sentito dire o, addirittura, per chi ha una certa diffidenza verso questo tipo di problematica, ma anche per chi, pur conoscendola, la vuole rileggere ancora. Inoltre, considero che oggi non basta più conoscere il senso e il significato delle cose, ma ci sia anche bisogno d’imparare a vivere, cercando delle metodologie che alimentino la vita stessa e che ci aiutino a inserirci nella complessità della realtà, non come ingombranti corpi estranei, ma come corpuscoli essenziali dell’ecosistema.
Per questo, penso che sia giusto fare una breve ‘archeologia’ della vita religiosa, come una tra le tante metodologie sapienziali della vita umana. In altre parole vorrei sviscerare questo tema per cercare la sua essenzialità e perché ognuno vi possa attingere e trovare o ritrovare, a sua volta, un pre-testo per continuare a vivere e, allo stesso tempo, per ricreare la storia in un altro modo”.
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