Pillole camilliane IV – Viviana Lisi: “Tutto può e deve essere donato”

Nel quarto appuntamento con le pillole camilliane scopriamo la storia di Viviana Lisi.

Catanese d’origine, Viviana faceva parte della Famiglia camilliana laica. Ragazza studiosa e intelligente, laureata in Lingue e Letterature straniere, amante della letteratura e in particolare della poesia, non disdegnava lo sport e aveva un grandissimo senso dell’amicizia. Ha dedicato tutta la vita al servizio degli altri: dall’impegno nella Croce Rossa e negli Scout all’assistenza ai bambini e agli anziani, dalla cura dei senza fissa dimora a quella dei malati di Aids.

Il suo “luogo d’elezione” era la chiesa di San Camillo ad Acireale, dove ha vissuto l’esperienza della comunità e del volontariato. Nel 2003 Viviana è entrata a far parte della Famiglia camilliana laica, tre anni prima che un terribile male comparisse nella sua vita sconvolgendo apparentemente tutti i suoi piani. Eppure proprio nella malattia, che in poco più di un anno ne ha devastato il corpo portandola via da questa terra a soli 31 anni, Viviana ha saputo offrire la sua prova di spiritualità più grande, affrontandola con un coraggio e una determinazione che hanno stupito tutti. In quei mesi di calvario ha sperimentato l’amore di Dio e quello degli altri, che l’hanno sostenuta e accompagnata nel suo ultimo viaggio.

Nel libro “Raggi di speranza” (pubblicato dopo la sua morte dalla casa editrice San Paolo accogliendo i suoi pensieri e le sue poesie), Viviana così scriveva: “Anche se non posso alzarmi e non posso fare nulla, non mi manca niente. Penso alle persone che magari stanno bene e sono sole. Io appena tendo una mano trovo almeno cinque mani diverse pronte a stringerla”. E ancora: “Nulla di ciò che abbiamo ci è dovuto, quindi tutto può e deve essere donato”. Qualche settimana prima della sua morte, Viviana ha espresso il desiderio di partecipare all’adorazione eucaristica del venerdì della chiesa di San Camillo ad Acireale.

In quell’occasione inviava questo messaggio: “La mia malattia: un’esperienza positiva dove mi sono sentita circondata d’amore. Ho raccolto senza aver seminato con coscienza. Ho ricevuto e ricevo al centuplo”. Viviana ha regalato l’ultima lezione di umanità in prossimità della sua morte, quando ha deciso di lasciare tutti i suoi risparmi per realizzare un’opera a favore degli “ultimi”. Da quel gesto nascerà a Riposto (Catania) una casa della speranza a lei intitolata, che fornisce assistenza a chi si trova in stato di povertà, disagio ed emarginazione.

Ancora oggi, a distanza di sette anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Viviana è fortissimo in tutti coloro che l’hanno conosciuta e in chi ne ha solo sentito parlare. Una ragazza normalissima, con i problemi e le difficoltà comuni alla sua generazione, che però anche nei momenti più bui non ha mai perso la speranza e la fiducia in Dio e negli altri.

Invece di rinchiudersi al mondo a causa della malattia, Viviana ne ha fatto un momento fecondo di apertura, di amore e di condivisione. “Come naufraghi nella tempesta/ – ha scritto – guardiamo a Dio, faro ideale/ che guida il nostro cammino,/e chiediamo a Lui la forza/di proseguire/a dispetto delle nostre varie,/insane,/ma umanissime/paure”. Da qui nasceva la sua grande pace interiore, a dispetto della sofferenza. “Ho scoperto di poter essere felice e in pace, sempre e comunque..”, scriveva alla fine del suo cammino terreno.

Il sorriso di Viviana e il suo affidamento sereno al Signore restano la sua eredità più grande. 

Qui la pagina facebook della Casa della speranza “Viviana Lisi”

Potete richiedere la copia del libro “Raggi di Speranza” direttamente alla Casa della Speranza “Viviana Lisi” . Il ricavato servirà a sostenere le attività della struttura.

In the Fourth Appointment with Camillian Pills we Discover the Story of Vivian Lisi

Born inCatania, Viviana was a member of the Lay Camillian Family. A studious and intelligent girl who took a degree in foreign languages and literature, a lover of literature and in particular of poetry, she did not disdain sport and had a great sense of friendship. She dedicated the whole of her life to service to other people: from her activity in the Red Cross and the scouts to helping children and the elderly, and from providing care to the homeless to providing help to people with AIDS. Her ‘chosen place’ was theChurchofSt. Camillusin Acireale where she lived the experience of being with the community and of voluntary work.

In 2003 she joined the Lay Camillian Family, three years before a terrible illness appeared in her life and upset – it appeared – all her plans. And yet specifically in her illness, which in a little more than a year devastated her body and took her from this earth at the age of only thirty-one, Viviana knew how to offer up her greatest spiritual trial, facing up to it with a courage and a determination that amazed everyone. During those months ofCalvaryshe experienced the love of God and the love of other people which sustained her and accompanied her during her last journey.

In the book Raggi di speranza (‘Rays of Light), which was published after her death by the publishing house San Paolo and which brought together her thoughts and her poems), Viviana wrote as follows: ‘Even though I cannot get up and I can do nothing at all, I lack for nothing. I think of those people who perhaps are well and are alone. I just reach out one hand and I find at least five different hands ready hold it’. And she went on: ‘Nothing that we have is due to us, thus everything can and must be given’.

A few weeks before her death, Viviana expressed the wish to take part in the adoration of the Eucharist on Friday at theChurchofSt. Camillusin Acireale. On that occasion she sent the following message: ‘My illness: a positive experience where I have felt surrounded by love.  I reaped without having sowed consciously. I have received a hundredfold’. Viviana gave her last lesson in humanity when drawing near to death, when she decided to leave all her savings for a work for the ‘least’. From that deed was born in Riposto (Catania) a house of hope named after her which provides care to those who are in condition of poverty, malaise and marginalisation.

Still today, seven years after her death, the memory of Viviana remains very strong in all those people who knew her and in those who have heard her spoken about. A very normal girl, with the problems and difficulties typical of her generation, but a girl who, even in the darkest moments, never lost hope and trust in God and other people. Rather than shutting herself off from the world because of her illness, Viviana made it a moment of openness, of love and of sharing. ‘Like castaways in a storm’, she wrote, ‘we look at God, the ideal lighthouse who guides our journey, and we ask of Him the strength to go on, despite our various unhealthy but very human fears’. From here came her great inner peace, notwithstanding the suffering. ‘I discovered that I can be happy and at peace, always and whatever’, she wrote at the end of her journey on earth. The smile of Viviana and her serene entrusting of herself to the Lord remain her greatest legacy

Here the facebook page of the Casa della Speranza “Viviana Lisi”.

You can ask for a copy of the book ‘Raggi di Sperenza’ directly from Casa della Speranza “Viviana Lisi” . The money from sales will be used to support the activities of this institution.

 

En la cuarta cita con las píldoras camilianas, descubrimos la historia de Viviana Lisi

Es de Catania, Viviana formaba parte dela Familiacamiliana laica. Joven estudiosa e inteligente, licenciada en Lenguas y Literaturas Extranjeras, amante de la literatura y especialmente de la poesía, no desdeñaba el deporte y tenía un gran sentido de la amistad. Dedicó toda su vida al servicio de los demás, desde el compromiso enla CruzRojay en los Scout a la asistencia a los niños y los ancianos, desde la atención a los que no tienen casa permanente a la de los enfermos de Aids. Su “lugar de elección” era la iglesia de San Camilo en Acireale, donde vivió la experiencia de la comunidad y del voluntariado. En el 2003 Viviana entró a formar parte dela Familiacamiliana laica, tres años antes de que una terrible enfermedad apareciera en su vida alterando aparentemente todos sus planes. Sin embargo, justamente en la enfermedad, que en poco más de un año devastó su cuerpo y se la llevó de este mundo cuando solo tenía 31 años, Viviana supo ofrecer su prueba de espiritualidad más grande afrontándola con una valentía y una determinación que sorprendieron a todos. En aquellos meses de calvario experimentó el amor de Dios y el los demás, el de los que la apoyaron y acompañaron en su último viaje. En el libro “Rayos de esperanza” (publicado después de su muerte por la editorial San Pablo y que recoge sus pensamientos y sus poesías), Viviana dice entre otras cosas: “Aunque no puedo ponerme de pie ni hacer nada, tampoco me falta nada. Pienso en las personas que tal vez están bien pero se sienten solas. Yo, apenas tiendo una mano, encuentro por lo menos otras cinco dispuestas a estrecharla”. Y también: “Nada de lo que tenemos nos es debido, por lo que todo puede y debe ser donado”. Alguna semana antes de su muerte, Viviana expresó el deseo de participar en la adoración eucarística del viernes en la iglesia de San Camilo de Acireale. En esa ocasión enviaba este mensaje: “Mi enfermedad es una experiencia positiva en la que me he sentido rodeada de amor. He cosechado sin haber sembrado conscientemente. He recibido el ciento por uno”. Viviana regaló la última lección de humanidad próxima ya su muerte, cando decidió dejar todos sus ahorros para realizar un a obra en favor de los “últimos”. De ese gesto nacería en Riposto (Catania) una casa de la esperanza con su nombre, que ofrece asistencia a quienes se encuentran en situación de pobreza, angustia y marginación.

Todavía hoy, diez años después de su muerte, el recuerdo de Viviana sigue vivo en todos los que la conocieron y hasta en quienes han oído hablar de ella. Fue una joven de lo más normal, con sus problemas y dificultades, los mismos de su generación, pero que ni en los momentos más obscuros perdió la esperanza y la confianza en Dios y en los demás. En lugar de retirarse del mundo a causa de su enfermedad, Viviana hizo de su situación un momento fecundo de apertura, amor y comunicación de bienes. “Como náufragos en la tempestad/ –escribió– miremos a Dios, faro ideal que guía nuestro camino, y pidámosle la fuerza de seguir adelante a pesar de nuestros muchos, y nada sanos, pero muy humanos, miedos”. De esto brotará su gran paz interior, no obstante el sufrimiento. “He descubierto que se puede ser feliz y estar en paz siempre y en cualquier caso…”, escribía al final de su camino terreno.

La sonrisa de Viviana y su abandono sereno en el Señor siguen siendo su herencia más grande.

Aquí la página facebook dela Casade la esperanza “Viviana Lisi”

Podéis pedir el ejemplar del libro “Rayos de esperanza” directamente ala Casade la esperanza “Viviana Lisi” . Lo que se recoja servirá para sostener las actividades de la estructrura.

Nesta quarta edição das Pílulas Camilianas, descobrimos a história de Viviana Lisi.

Catanense de nascimento, Viviana participava da Família Camiliana Leiga. Moça estudiosa e inteligente, formada em Línguas e Literatura estrangeiras, amante da literatura e, de modo especial, da poesia, praticava esporte e tinha uma grande capacidade de fazer amigos. Dedicou toda sua vida a serviço do próximo, desde seu trabalho na Cruz Vermelha e com os escoteiros, até a assistência às crianças e aos idosos; do apoio aos sem-teto até as atividades a favor dos aidéticos.

O seu “lugar preferido” era a Igreja de São Camilo, em Acireale, onde viveu a experiência da comunidade e do voluntariado. Em 2003, Viviana começou a participar da Família Camiliana Leiga, três anos antes de ser afetada por um terrível problema de saúde que – aparentemente – modificou todos os seus planos. No entanto, justamente por essa doença que em pouco mais de um ano devastou o seu corpo, levando-a desta terra com somente 31 anos, Viviana soube oferecer sua maior prova de espiritualidade, enfrentando-a com uma coragem e uma determinação que deixou todos maravilhados. Durante os meses de sofrimento, ela experimentou o amor de Deus e o amor do próximo, daqueles que a sustentaram e a acompanharam em sua última viagem.

No livro “Raggi di speranza”/“Raios de Esperança” (publicado depois de sua morte, pela editora São Paulo e que reuniu seus pensamentos e poesias), Viviana assim escrevia: “Mesmo sem poder levantar-me e sem fazer nada, não me falta coisa alguma. Penso nas pessoas que talvez estejam bem, mas estão sozinhas. Basta eu estender uma mão para logo encontrar ao menos cinco mãos diferentes, dispostas a apertá-la”. E ainda: “Nada do que temos nos pertence, portanto tudo pode e deve ser doado”. Algumas semanas antes da sua morte, Viviana manifestou o desejo de participar da adoração ao Santíssimo, numa sexta-feira, na Igreja de São Camilo, em Acireale. Na oportunidade, enviou esta mensagem: “A minha doença é uma experiência positiva e me sinto cercada de amor. Recolhi, sem ter semeado conscientemente. Recebi e recebo cem vezes mais”.

Viviana deixou sua última lição de humanidade, já nos momentos da morte, quando decidiu destinar toda a sua poupança para a realização de uma obra a favor dos “últimos”. Desse gesto, nascerá uma “casa da esperança”, em Riposto (Catânia), que receberá o seu nome e dará assistência a pessoas em situação de pobreza, sofrimento e marginalização. Ainda hoje, após sete anos do seu falecimento, a lembrança de Viviana continua muito forte em todos aqueles que a conheceram e em quem ouviu dela falar. Era uma moça normal, com os problemas e as dificuldades comuns à sua geração, no entanto, nunca perdeu a esperança e a confiança em Deus e nas outras pessoas, inclusive nos momentos mais duros. Em lugar de se fechar para o mundo, por causa da doença, Viviana a aproveitou para fazer dela um momento fecundo de abertura, amor e partilha. Escreveu: “Como náufragos durante uma tempestade, contemplamos Deus, farol ideal/ que guia nosso caminho,/ e lhe pedimos a força de prosseguir / apesar dos nossos muitos, insanos, mas humaníssimos temores”. Disso provinha sua grande paz interior, mesmo em meio ao sofrimento. “Descobri que posso ser feliz e estar em paz, sempre e em qualquer situação…”, escreveu no fim da sua peregrinação sobre esta terra.

O sorriso de Viviana e a sua confiança serena no Senhor permanecem como a sua herança maior.  

Aqui a página facebook da Casa da Esperança “Viviana Lisi”

Você pode solicitar um exemplar do livro “Raios de Esperança”, diretamente à Casa da Esperança “Viviana Lisi”. A renda será destinada às atividades desta instituição.

Dans ce quatrième rendez-vous avec les Pillules Camilliennes, nous découvrons l’histoire de Viviana Lisi.

Originaire de Catania (Sicile), Viviana faisait partie de la Famille Camillienne Laïque. Jeune fille studieuse et intelligente, diplômée en Langues et Littératures étrangères, aimant la littérature et en particulier la poésie, elle ne dédaignait pas le sport et avait un grand sens de l’amitié. Il a dédié toute sa vie au service des autres : depuis son engagement auprès de la Croix Rouge et des Scouts, à l’assistance aux enfants et aux personnes âgées, au soin des personnes sans domicile fixe et aux malades du SIDA.

Son « lieu de prédilection » était l’église Saint Camille, à Acireale, où elle a vécu l’expérience de la communauté et du volontariat. En 2003, Viviana est entrée dans la Famille Camillienne Laïque, trois ans avant qu’un terrible mal apparaisse dans sa vie, bouleversant apparemment tous ses projets.

Cependant, c’est justement dans la maladie, qui, en un plus d’un an, a dévasté son corps, l’emportant dans l’au-delà, à seulement 31 ans, que Viviana a su offrir son épreuve. Sa spiritualité  grandissant, elle a affronté cette période avec un courage et une détermination qui ont stupéfait tout son entourage.

Pendant ces mois de calvaire, elle a expérimenté l’amour de Dieu et celui des autres qui l’ont soutenue et accompagnée jusqu’à son dernier voyage. Dans le livre « Raisons d’Espérance » (« Raggi di Speranza », publié après sa mort, aux éditions San Paolo, recueillant ses pensées et sa poésie), Viviana a écrit : «Même si je ne peux pas me lever, ni rien faire, je ne manque de rien. Je pense aux personnes qui, peut-être vont bien, mais sont seules. Dès que je tends une main, j’en trouve au moins cinq différentes, prêtes à la serrer. » Et encore : «  Rien de ce que nous avons est un dû, et donc tout peut et doit être donné. » Quelques semaines avant sa mort, Viviana a exprimé le désir de participer à l’adoration eucharistique du vendredi, à l’église Saint Camille, à Acireale. A cette occasion, elle a envoyé ce message : « Ma maladie : une expérience positive où je me suis sentie entourée d’amour. J’ai reçu sans avoir semé consciemment. J’ai reçu et je reçois au centuple. »

Viviana a offert une dernière leçon d’humanité : alors proche de sa mort, elle a décidé de laisser toutes ses économies pour réaliser une œuvre en faveur des « plus défavorisés». Par ce geste, naîtra, à Riposto (Catania), une maison de l’espérance qui portera son nom, qui fournira assistance à toute personne en état de pauvreté, privation ou exclusion.

Encore aujourd’hui, sept ans après sa disparition, le souvenir de Viviana est très présent pour tous ceux qui l’ont connue ou qui ont entendu parler d’elle. Une jeune très normale, avec les problèmes et les difficultés communs à sa génération, mais qui, même dans les moments les plus sombres, n’a jamais perdu l’espérance ni la confiance en Dieu et dans les autres. Au lieu de se fermer au monde à cause de sa maladie, Viviana en a fait un moment fécond d’ouverture, d’amour, et de partage. “Comme des naufragés dans la tempête/ – écrit-elle – regardons vers Dieu, le phare idéal/ qui guide notre chemin/ et demandons-Lui la force/de poursuivre/malgré toutes nos diverses,/et folles,/mais très humaines/peurs”. De là, lui venait cette grande paix intérieure, malgré ses souffrances. “J’ai découvert que je pouvais être heureuse et en paix, toujours et quand même. ”, écrivait-elle à la fin de son chemin terrestre.

Le sourire de Viviana et sa confiance sereine dans le Seigneur restent le plus grand héritage qu’elle nous laisse.

Ici la page facebook de la Maison de l’Espérance (Casa della speranza “Viviana Lisi”)

Vous pouvez demander un exemplaire du livre “Raggi di Speranza”, directement à la Casa della Speranza “Viviana Lisi”. Les fonds serviront à soutenir les activités de la structure.