Fra le sagre della carità di San Camillo nell’assistenza ai malati, viene ricordato un episodio di grande rilievo reso noto anche dalla mano del celebre artista Pierre Subleyras (1699-1749): è l’inondazione del Tevere all’ospedale S. Spirito come ci viene descritta da uno storico.
Camillo, la Vigilia del Santo Natale venne, come il solito a S. Spirito. Le acque, nella notte precedente, erano salite ben alte e quel giorno «nubiloso et turbato da pessimi sirocchi si vide il fiume senza alcun ritegno correr per tutte le strade precipitoso ».
Il Fondatore meno curante di sé e della sua casa, già invasa dalle acque, entrando nell’ospedale chiese del Priore. Gli disse con sicurezza del grave pericolo che correvano gli infermi se fossero lasciati nella grande corsia del pian terreno. Il Priore, prestando fede al consiglio, che riteneva ispirato, di Camillo, passò ordine ai serventi di trasportare nella corsia sopra elevata di quattro o cinque scalini e che si internava sul lato sinistro del fabbricato, gl’infermi più gravi. Nel pomeriggio quando il Fondatore tornò a S. Spirito, con la visione anche più chiara del pericolo che incombeva, avvertì che il provvedimento preso non era sufficiente. Il Priore dietro l’insistenza del Santo ordinò che si trasportassero gli infermi nella parte più alta dell’Ospedale nel cosiddetto reparto dei Nobili.
Il reparto Nobili era in complesso anche allora una meschina cosa, ma al momento si prestava alla necessità, se non altro, per la sua posizione elevata.
Il malumore degli inservienti e dei Religiosi di S. Spirito in seguito al nuovo ordine dato dal Priore fu notato da tutti. Presero a mormorare contro Camillo allarmato, come pareva loro, oltre misura. Una certa abitudine di assistere a quegli improvvisi rigurgiti e straripamenti (era la terza volta in quel solo anno 1598) pareva li potesse giustificare a sufficienza dal rifiutarsi ad una fatica improba e che fino allora non s’era mai resa necessaria.
Pure la stima e la deferenza del Priore per Camillo prevalse su le dicerie e le lamentele del personale. Il Fondatore poi angustiato fortemente che si indugiasse più oltre, mentre ormai calava la notte e le acque salivano minacciose, con sei altri suoi Religiosi, due dei quali il Padre Cromazio De Martino e il Padre Cesare Bonino, Consultori Generali, si pose egli stesso a capo di quell’opera di salvataggio di circa duecento infermi, e con energia sovrumana caricandosene le spalle, prese ad arrampicarsi come poteva per quelle strette scale al piano dei Nobili.
Fonte: Sagre natalizie del Santo Fondatore, in “Domesticum” 26 (1929), pp. 190-192.
In copertina: Pierre Subleyras, San Camillo De Lellis pone in salvo gli ammalati del Santo Spirito, olio su tela del 1746, 172×248 cm
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