“Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove” (2 Corinzi 5, 17).
Carissimi fratelli e sorelle,
con un cuore grato e pieno di speranza, accogliamo l’arrivo del 2025, un anno che per noi ha un significato speciale. È un anno di grazia, illuminato da due eventi significativi: il Giubileo della Chiesa e il 450° anniversario della conversione di San Camillo. Questi momenti di fede ci invitano a rinnovare il nostro cammino spirituale e il nostro impegno nel servizio, come pellegrini di speranza, mantenendo lo sguardo fisso su Gesù, “la Via, la Verità e la Vita” (Gv 14,6). In Lui troviamo la nostra meta, la nostra forza e la sorgente di ogni speranza.
San Camillo, conquistato dall’amore di Cristo (cfr. Fil 3,12), ha vissuto una conversione radicale che ha trasformato ogni aspetto della sua vita. Seguendo il suo esempio, siamo chiamati a fare dell’intimità con Cristo il centro della nostra esistenza: “Tutta la nostra vita dovrà essere permeata dall’amicizia di Dio, affinché sappiamo essere ministri dell’amore di Cristo verso i malati” (C. 13). Questa relazione profonda con Gesù è il fondamento del nostro servizio. Ogni nostro gesto di cura e assistenza deve essere radicato in un’esperienza viva del mistero di Cristo.
Il nostro pellegrinaggio terreno richiede fiducia e coraggio nel seguire i progetti di Dio, aprendo continuamente il nostro cuore all’azione dello Spirito Santo. Come camilliani, siamo chiamati a camminare nella fede, certi che “tutto posso in Colui che mi dà forza” (Fil 4,13). Veniamo così a vivere la nostra vocazione con l’atteggiamento del pellegrino: lodando Dio in ogni circostanza e testimoniando il Suo amore con la nostra vita. San Paolo ci incoraggia con queste parole: “Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie” (1Ts 5,16-18).
Con un cuore pieno di gratitudine e fiducia, abbracciamo il 2025 come un dono prezioso, un’opportunità per crescere nella nostra vocazione e missione. Che l’amore di Cristo continui a conquistare i nostri cuori e a renderci strumenti di speranza e guarigione nel mondo.
Auguro che l’Anno Nuovo sia pieno di benedizioni per tutti.
Con affetto fraterno e preghiera,
p. Pedro Tramontin
Superiore Generale
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