In Copertina Affresco Chiesa S. Marco, Bergamo L’affresco dedicato a San Camillo è di Carloni, Carlo Innocenzo (1747), San Camillo de Lellis in gloria
Oggi, 2 ottobre si celebra la memoria degli Angeli Custodi che, come assicurava San Camillo ai suoi religiosi ” … stanno a difesa dei morenti, e parlano per le vostre bocche, suggerendovi quanto in quel momento solenne dovete dire ai poverelli“.
Vi vogliamo proporre un episodio riportato dal Vanti nel suo libro San Camillo de Lellis e i suoi Ministri degli Infermi in cui due suoi religiosi fanno esperienza di una speciale intercessione.
“S’egli ne era persuaso, non lo era soltanto per fede; lui e i suoi religiosi ne avevano avuto conferma sensibile e manifesta ripetutamente. Oltre la testimonianza autorevole di San Filippo Neri, di aver veduto gli angeli assistere due Ministri degli Infermi al letto di un moribondo, si sapeva che una notte del 1596 era venuto alla Maddalena a cercare aiuto per un moribondo un giovane di bell’aspetto. Accompagnando egli i due religiosi per strada, li precedeva tanto agile e svelto da non riuscire ad essi di stargli a fianco, per aver notizie dell’infermo. Giunti presso le prigioni di Tor di Nona, il giovane voltandosi indicò una porta aperta, dicendo: «qui sta il moribondo»; e prima che i due potessero interrogarlo d’altro, non si vide più. I religiosi entrarono in casa e passando dalla prima camera alla seconda, vi trovarono un vecchio solo, moribondo, al fioco lume di una lanterna. Intimoriti da tanta strana solitudine e più ancora da certe ombre paurose che vedevano o pareva loro di vedere, fecero la propria parte col morente, che non parlava ma dava segno d’intendere. Spirò nel termine di un quarto d’ora, « tutto contento» per quella insperata assistenza. I religiosi, volendo vedere a chi potevano affidare il morto, entrarono nella camera vicina, dove, seduta su una sedia, una vecchia sopraffatta dalla stanchezza, dormiva. Svegliata e sorpresa di vedersi avanti i due religiosi, che non aveva cercati né fatti cercare, la donna disse che il morto era un forestiero, molto devoto dell’angelo custode, da lui continuamente invocato. Del giovane che aveva chiamati i religiosi non seppe dir nulla, né poteva indovinare chi fosse, perchè nessuno aveva mai visitato prima di loro l’infermo. I due partirono convinti che solo un angelo li avesse chiamati e guidati al letto del vecchio.”
M.Vanti, San Camillo de Lellis e suoi Ministri degli Infermi, Coletti, Roma, 1964, III Edizione, pp. 218/219.
Vi ricorodiamo, inoltre, che il 2 ottobre 1607 San Camillo rinuncia la Generalato col permesso del Papa, per saperne di più clicca qui
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