LIMA, PERU’, 25-27 ottobre 2019
Pietro Magliozzi m.i.
Nell’ambito della cultura dell’incontro, auspicada dal Papa Francesco, Marie Christine Brocherieux, presidente della Famglia Camilliana Laica (FCL) mondiale ha aperto i lavori del VI incontro latinamericano della FCL, che continua il suo cammino di crescita dopo gli incontri di Roma (2018: FCL internazionale e 2019: Famiglia Carismatica Camilliana) costruendo ponti di dialogo reale nel mondo camilliano e di riconoscenza verso i Beati e Santi Camilliani che ci hanno trasmesso questo carisma. Una novità di quest’incontro del continente americano, è estata, infatti, la presenza e partecipazione della direttiva internazionale della FCL, con Anita Ennis e Maria Bako in tutti i lavori.
Magda Lazarte, presidente della FCL del Perù, ha dato il benvenuto ai circa 90 partecipanti provenienti dal Messico, Colombia, Equador, Perù, Argentina, Cile e Brasile.
La prima relazione è stata quella di Isabel Calderon, colombiana, ex presidente della FCL internazionale, che ha animato con maestria e guidato gran parte dell’incontro. Titolo della relazione: Seguire Cristo misericordioso al modo di San Camillo. La FCL compie quest’anno i suoi primi 25 anni (1994-2019) e si vede chiaramente il cammino svolto nella fedeltà a una responsabilità. Isabel ha impostato il suo intervento sulla “chiamata” di Cristo e di San Camillo al volontariato camilliano, una chiamata a non avere paura e ad amare, una chiamata che marca a fuoco e per sempre la vita e il tipo di servizio. “Siamo figli di un convertito, Camillo” ha detto la relatrice e “rispondendo “Sì” a questa perla della carità, stiamo scegliendo di vivere da risuscitati, stiamo scegliendo la migliore parte della spiritualità: la carità”.
Sono seguiti i lavori di gruppo riflettendo sulla vocazione ad essere FCL, sulla fedeltà a questa vocazione, sull’essenza di essere membro della FCL e sui modi e strategie per diffondere oggi la FCL in America. Su quest’ultimo punto si sono condivise idee originali e classiche come: invitare personalmente nell’ospedale a malati, familiari e operatori sanitari a far parte della FCL, organizzare corsi di pastorale della salute, dare ritiri sulla spiritualità camilliana e qui invitare, nelle parrocchie publicizzare la FCL soprattutto tra i Ministri straordinari della Comunione, fare pastorale della salute itinerante, proporre volontariato tra i giovani nei collegi, fare eventi camilliani (pranzo solidario, festival, giornata del malato), usare meglio le reti sociali e i mass media (Radio, TV con interviste, periodici, you tube e face book). In tutti questi luoghi si può invitare con la parola e ancora di più con l’esempio a guardare la belleza di aiutare e servire chi soffre.
Tra una conferenza e l’altra si alternavano le presentazioni dei vari paesi partecipanti con power e videos che mostravano tutta la ricchiezza delle attività e buone pratiche pastorali e, soprattutto, il cammino fatto in questi 25 anni. Colombia nata negli anni ’80 con i suoi 200 membri in 5 città, Cile nata nel 2008 con 30 membri in 2 città, Messico nata nel 2002 con 35 persone in una città, Equador nata nel 2000 con 23 membri in una città, Argentina con una larga tradizione e adessso con la originalità dell’incoroporazione di giovani nella FCL, Brasile dal 1971 con i suoi 120 membri in 5 città, Perù con 69 persone in 9 gruppi.
La seconda relazione è stata quella del P. Mateo Bautista, dal titolo: La dimensione profetica nella pastorale del lutto. Il P. Mateo ha detto che c’è bisogno di profetismo per innovare le pratiche pastorali e non accontentarsi di ripetere sempre lo stesso e ha fatto riflettere, interagendo con i partecipanti, su che cosa significa il profetismo di San Camillo nella crisi ospedaliera del XVI secolo e quello della FCL nel mondo della sofferenza del XXI secolo. All’interno di questo profetismo, il padre camilliano ha mostrato come San Camillo ha vissuto un lutto permanente (orfano, dis-cosmo-visionato) e ci ha trasmesso come guaritore ferito some saper vivere i lutti e insegnare a viverli salutarmente, cioè, come fonte di conversione.
La Figlia di San Camillo, Sr. Haida Hechevarrìa, ha esposto in seguito il tema: Bere alla fonte del nostro carisma. Tutto parte quando la persona umile sente il biosgno di una relazione, un incontro vivo con Cristo misericordioso; questo è il bere, questo è il dono carismatico. Da qui parte la responsabilità che ha portato San Camillo e deve portare ogni membro della FCL a riformare il mondo della salute con il tocco divino di un amore infinito, paziente, potente, ardente, generoso, originale e creativo.
Il lavoro di gruppo che è seguito ha permesso approfondire sulla “fonte” alla quale stiamo bevendo oggi come FCL che ci fa sentire la grazia di ricevere un dono divino (la vocazione camilliana) che trasforma la vita. Attraverso questo dono possiamo proiettarci al futuro e presentare l’amore di Cristo misericordioso nel mondo di oggi. La risposta a questa ultima domanda da parte dei gruppi è stata quella di offrire ai malati, famiglie e operatori sanitari una visita più significativa, preghiere, benedizioni e favorire i sacramenti.
L’ultima conferenza è stata data da Veronica del Fierro, laica cilena, sul tema: Facendo la carità, non si sbaglia mai. E’ importante guardare la verità della carità in tutte le sue dimensioni; la carità non è solo avere compassione di chi soffre e fare gesti di servizio per lui, ma anche vivere l’etica (la dignità della persona che ho davanti) e la riflessione su come io, FCL, esercito, a partire dalla mia “verità” cristiana, la carità a chi soffre; in altre parole, è importante chiarire sempre il perchè profondo di ciò che si fa come FCL.
Il lavoro di gruppo si è concentrato sulle sfide che il mondo di oggi pone nel vivere la carità disinteressata e comunitaria, la carità nella sua dimensione fondazionale (San Camillo e mariana); sul significato della carità per la mia vita. Ancora una volta è apparsa l’attualità della FCL nel mondo della salute di oggi (disumanizzato, con aridità spirituale, individualista, economicista). Alla FCL tocca essere profetica e controcorrente dando a questo mondo un volto più umano, più centrato nel tu dell’altro, più dialogante e sanante. Sulla dimensione mariana, si è fatto notare che la FCL è femminile (98% sono donne) e quindi è privilegiata nel presentare questa forma di servire tanto cara a San Camillo.
Le tre giornate di lavoro si sono sviluppate nell’equilibrio tra momenti di studio, di preghiera e di convivenza, e nell’armonia di un gruppo ben affiatato con chiaro senso di appartenenza, cha ha lavorato insieme per far crescere questa pianticella camilliana nel continente americano. In tutte le relazioni appariva chiaro che la spiritualità camilliana è il centro di ogni contenuto che dobbiamo mantenere, far crescere e trasmettere. Il finale è stato di grande allegria, espresso da ogni nazione con il suo ballo tipico, in vestiti tipici, espressione della “Festa” latinamericana; perché la carità, unita alla gioria e alla pace del cuore è il vero segno che siamo figli di Dio e pieni del suo Spirito Santo.
La conclusione ha nominato il Cile come prossimo ospite per il VII incontro del 2022.
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