Forse non tutti sanno che un premuroso Sagrestano della Maddalena, certo Fr. Ferdinando Vicari,[1] richiese ed ottenne un dono dal Papa Pio IX.
Detto così può sembrare un affronto al Papa, ma facciamo un passo indietro…
Era l’anno 1846, ricorrendo il centenario della canonizzazione di S. Camillo, il neo eletto Papa celebrò la messa all’Altare Maggiore, il caso volle che il sacrista Mons. Castellani, dimenticò di portare la cassa con i paramenti sacri, come d’abitudine, quindi il Santo Padre celebrò con quelli adibiti alla Chiesa della Maddalena. Una tale dimenticanza fece sì che non li lasciasse in dono ad onore del Santo Fondatore come era uso fare in altre chiese.
Non era la prima volta che il papa Pio IX visitava la Chiesa di Santa Maria Maddalena, anzi, come racconta il nostro premuroso sacrestano, il Santo Padre, da Mons. Maria Mastai Ferretti, aveva abitato per qualche anno nella Casa, conosciuto i padri che allora vi soggiornavano e in varie circostanze li aveva anche rammentati. Tra gli aneddoti che lo riguardano si narra anche un episodio commovente e che viene descritto nel Processo Canonico per la sua Beatificazione: “Trovandosi ad abitare presso i Camilliani alla Maddalena, si dimentica una notte di spegnere il lume e si appicca fuoco al suo letto; svegliatosi di soprassalto ed intuito il pericolo, invoca la Madonna, e riesce a fuggire sano e salvo”[2].
E ancora nel 1862 presenziò alla Maddalena in occasione della festa del Ss. Salvatore.
Così che, il sacrestano, nel discorrere con Mons. D. Paolino Carlucci, affezionatissimo all’Istituto e alla Chiesa, manifestava con gran dispiacere, che nonostante il Santo Padre fosse venuto più volte alla Maddalena, non avesse mai lasciato una sua memoria da poter mostrare. Questi, in breve tempo fece giungere la notizia al Santo Padre che in tono scherzoso rispose: “non ci abbiamo mai pensato, ma il Sagrestano ha ragione …”
Così ben presto arrivò il dono: “un magnifico Calice d’argento dorato con putti intorno di buono e recente lavoro…”.
Il Sagrestano nel ricevere un tal dono rimase contento e anche un po’ confuso. Tant’è che, a sua volta, volle dimostrare la sua riconoscenza al Papa offrendogli una copia, superbamente miniata dal Sig. Giuseppe Pazzi, di un magnifico disegno della Madonna della Salute con S. Giuseppe e San Camillo fatto dall’artista Francesco Gagliardi, e riprodotta dal Sig. Filippo Belli.[3]
[1] IL Fr Vicari (Rieti 22 gennaio 1815 – Roma, casa di Santa Maria Maddalena 27 agosto 1877) che esercitò l’ufficio di Sagrestano presso la Chiesa di Santa Maria Maddalena dall’anno 1839, si attivò per promuovere l’Arciconfraternita della Madonna della Salute per la quale fece incidere in rame l’effige di Maria della Salute con San Giuseppe e San Camillo in atto supplichevole.
[2] Domesticum anno 1911 p. 165
[3] AGMI 2745 “Memorie storiche intorno alla prodigiosa Immagine di Maria SS. della Salute che si Venera nella chiesa di S.M. Maddalena dei PP. Ministri degli Infermi di Ferdinando Vicari della medesima religione” (ff. 45 -50)
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