A dio sulla piccola via. Sulla traccia di S. Teresina il cammino di Nicolino
Da “Una vita donata” di F. Ruffini
Uno dei modelli intermedi che guidarono il suo cammino verso il Signore, fu S. Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo. La sua “piccola via” divenne il codice di comportamento della sua vita.
In una lettera alla mamma, preoccupata forse di chissà quali penitenze imponeva la vita religiosa, Nicolino per tranquillizzarla circa la normalità e la semplicità degli atti giornalieri così le scriveva:
“Santa Teresina del Bambino Gesù, una suora Carmelitana francese, non ha fatto niente di speciale durante la sua vita, non ha fatto niente di particolare, ha fatto solo quello che doveva fare; a 24 anni è morta di tubercolosi ed è diventata santa. Sai mamma, è morta tubercolotica sì ma non l’ha presa certamente per le troppe penitenze perché non faceva niente in soprappiù; non si è rovinata la salute, come si potrebbe pensare, per le penitenze, eppure oggi è una santa.
Sai mamma ti parlo spesso di Santa Teresina perché sono molto devoto di questa santa. Quando ho qualche cosa che non va lo dico a “Suor Teresa”, come la chiamo io, lei pensa a farmela passare. Man mano che ho qualche soldo compro qualche libro di S. Teresina, già ne ho parecchi.”
Di S. Teresa aveva raccolto quanto era stato edito, richiedendo direttamente al Monastero di Lisieux le ultime pubblicazioni. Aveva un’ottima conoscenza della lingua francese, e si applicò a tradurre le sue Poesie.
Nella “memoria” che mi scrisse il Padre Fernando, ha questo passaggio: “Di S. Teresina del B.G. ci eravamo procurati non solo l’autobiografia, “Storia di un’Anima”, ma anche “Il Vero Volto di S. Teresina”, perché portava tutte le fotografie inedite fino ad allora per meglio vederla e studiarla successivamente.
Ricordo benissimo quanto si dilettava di fotografare le piccole immagini di S. Teresina anteponendo come addizionale all’obiettivo della macchina fotografica una lente di un grosso cannocchiale, mentre illuminava la foto con una lampada da tavolino.
Cercava così di ritrarre da quella foto anche le sfumature delle espressioni impercettibili in un piccolo formato, del viso della Santa nei suoi vari momenti e atteggiamenti. Non mancavano gli scritti di Paolina, Sorella e Superiora di S. Teresina.”
Questo suo interesse per la piccola Santa di Lisieux, che crescerà in grande mistico amore, non era apprezzato da più di un confratello del Seminario. La “non conoscenza” dell’esperienza di Dio della Santa giovane Carmelitana, faceva ritenere devozione buona per “donnicciole”. Un giudizio qualificabile da parte nostra, ad essere buoni, superficiale!
Forse l’indole dolce di Nicolino portò ad equivocare questa sua grande attenzione, e conseguente promozione nell’ambito del Seminario del suo “modello di santità”.
Lo si può dedurre da quanto l’amico Nicandro ha scritto: “Ma un giorno Nicolino, mentre mi mostrava la biografia di S. Teresina del B.G., formata da foto degli scritti, ebbe a dirmi che da quella piccola santa aveva imparato tanto nel fare tutto con semplicità, specialmente le piccole cose.
Quel mattino parlammo a lungo sfogliando la biografia, traducendo insieme alcuni passi che ci parvero più significativi. Vedi che semplicità, mi disse. E io: ricordi quando abbiamo osservato le stelle col telescopio? Guardando questa biografia tu hai messo il telescopio in posizione esatta, io fino ad ora l’ho tenuto rovesciato; ecco perché alcuni atteggiamenti di questa santa mi sembrano puerili e insignificanti…
Mi prestò la biografia per due giorni. Quando la restituii – Allora? mi chiese -, Grazie. Ci vedo più chiaro. Non penserò più come qualche confratello che ti sei innamorato di una santarella. Altro che femminella! Non ha niente da invidiare a S. Caterina o a S. Teresa d’Avila! Mi guardò raggiante.”
Ringraziando la Maestra Anna Volpe, che gentilmente aveva accompagnato una sua lettera con del denaro, che gli aveva permesso di acquistare “Consigli e Ricordi”, che tanto desiderava, confessava “io ho una grande devozione per questa Santa perché mi rassomiglia molto, e da Lei posso imparare come ci si fa perfetti” (6 dicembre 1962)
I Camilliani su Facebook
I Camilliani su Twitter
I Camilliani su Instagram