XXVIII Giornata Mondiale del Malato 11 febbraio 2020 «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28)
Consolati da Cristo per essere noi stessi consolazione degli afflitti
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Tratto da: «Parrocchia di San Martino a Vado Strada in Casentino (AR), Prima Edizione della Rassegna di Testimonianza Letteraria “In cammino… con Gesù”, Pieve di San Martino, 14 no-vembre 2004, presentazione delle opere».Gianlorenzo Casini,Oltre il visibile, Edizioni Messaggero di sant’Antonio, Padova 2017.
Gianlorenzo Casini nella sua situazione di crescente cecità, continua a maturare il suo pensiero. Il testo “Il punto nero” spiega che Gesù guarisce il nostro sguardo, malato, rivolto al volto di Dio, e proprio da quel momento si può affrontare l’oppressione per accedere alla pienezza della vita.
Gianlorenzo Casini: Il Punto nero…
Avevo ascoltato comunque la lettura del Vangelo, che riguardava la guarigione di un paralitico da parte di Gesù, ed attendevo il commento del frate, che, arrivato in parrocchia da poco, mi aveva comunque colpito per l’amore di Dio che profondeva dai suoi discorsi. “Che cos’è questo? Cosa vedete qui?”, udii improvvisamente dire da parte di padre Gregorio, che, iniziata la predica, si era messo a girare fra le panche, cosa alquanto inusuale, con in mano qualcosa. “Un punto nero”, “Un grosso punto”, “Un punto nero in mezzo ad un foglio”, furono le risposte della gente, dalle quali capii che il frate in mano aveva un foglio sul quale era disegnato un grosso punto nero. La predica prometteva di essere interessante, mi risolsi quindi ad ascoltarla con molta attenzione.
Padre Gregorio, avute le risposte che cercava, tornò presso l’altare, e cominciò a parlare. “Pratica-mente tutti mi avete detto di aver visto un punto nero, un grosso punto nero. Questo è esatto, ma io non vi ho mostrato un punto nero, io vi ho mostrato un foglio con un punto nero lì disegnato, quindi un punto nero circondato da tanto bianco. Purtroppo voi avete fatto quello che di solito noi uomini facciamo spesso quando abbiamo un problema, una malattia, od una situazione difficile da affrontare, e cioè consideriamo solo quella e tutto ci sembra brutto e desolante.
Anche gli altri vedono solo quella in noi, o noi vediamo solo quella negli altri, senza considerarli come persone nel loro complesso. Questo fa invece Gesù: Lui guarda e valuta l’individuo nella sua interezza, non certo solo la sua malattia od il suo problema. Gesù non guarda solo il punto nero, ma tutto il foglio. Per Lui rimettere i peccati ad un malato e sollevarlo dalla sua malattia sono due concetti equivalenti, perché se una persona, sana o malata che sia, si avvicina a Lui, si pente dei suoi peccati, e Gli chiede aiuto, trova comunque pace e misericordia.
Noi vediamo nel paralitico un grande punto nero, quello della sua malattia, mentre Gesù vede tutto il bianco che c’è intorno”. In quella predica capii che anch’io stavo guardando solo il mio punto nero, che era diventato tal-mente grande da occupare tutto il foglio. Da quel giorno partì un lento ma continuo processo per rendere il punto nero sempre più piccolo, e poter così riacquistare spazio bianco.
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