Preghiamo il Santo Rosario con il Venerabile Nicolino

Felice Ruffini

Nicola d’Onofrio non ha scritto un “Rosario Meditato”, anche se ha commentato più volte durante i vari mesi di Maggio alcuni Misteri, come era tradizione nello Studentato Camilliano romano, e qualche testimone dice di essere stato da lui aiutato al suo turno. Ma non ne abbiamo trovato traccia. È la giovanissima Barbara di Roma, ardente devota del giovane Servio di Dio che leggendo e studiando i suoi “Scritti” ha compilato questo S. Rosario meditato con Nicolino, traendo liberamente da “Un amore Giovane”, a cura di p. Felice Ruffini – Postulazione Generale Camilliani, Roma 1990, passi selezionati che portano “ad immergersi nella contemplazione del mistero di Colui che è la nostra pace”.

Il Rosario della Vergine Maria, sviluppatosi gradualmente nel secondo Millennio al soffio dello Spirito di Dio, è preghiera amata da numerosi Santi e incoraggiata dal Magistero. Nella sua semplicità e profondità, rimane, anche in questo terzo Millennio appena iniziato, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità.

Essa ben s’inquadra nel cammino spirituale di un cristianesimo che, dopo duemila anni, non ha perso nulla della freschezza delle origini, e si sente spinto dallo Spirito di Dio a prendere il largo (duc in altum!) per ridire, anzi “gridare” Cristo al mondo come Signore e Salvatore, come la via, la verità e la vita (Gv 14,6), come traguardo della storia umana, il fulcro nel quale convergono gli ideali della storia e della civiltà”. (Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, n.1)

Il giovane studente Camilliano Nicola d’Onofrio, che amò teneramente l’Immacolata Madre di Dio, scrisse nel suo Diario Spirituale: “Ho la Mamma di Gesù, mi abbandono tra le sue braccia, sul suo cuore. Ogni giorno mi affiderò a Lei con la consacrazione, la saluterò col Rosario”.

I Testimoni che lo hanno conosciuto, hanno confermato che questo suo santo proposito lo ha osservato fino all’ultimo giorno della sua breve vita.

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