di P. Paolo Guarise, M.I., Consultore per il Ministero
Se S. Francesco è un santo caro al nostro nuovo Pontefice, tanto da prenderne il nome, allo stesso modo dobbiamo dire che Papa Francesco è devoto di S. Giuseppe, dato che è nel giorno della sua festa che ha inizio, in maniera ufficiale, il suo Pontificato.
Nell’omelia della Messa di inizio Pontificato Papa Francesco invita tutti ad imitare S. Giuseppe il quale è stato scelto da Dio perché fosse custode di Gesù, di Maria e di conseguenza di tutta la Chiesa. S. Giuseppe ha esercitato questo servizio con umiltà, con semplicità e con fedeltà totale anche quando non comprendeva pienamente quanto gli veniva richiesto. Solo nell’abbandono a Dio, nell’ascolto della Sua parola Giuseppe fu in grado di leggere gli avvenimenti riguardanti la sua famiglia – avvenimenti anche tragici come la fuga in Egitto o lo smarrimento di Gesù al tempio – e prendere le sue decisioni.
La vocazione del custodire riguarda tutti in questo mondo – non solo i credenti – e si realizza in svariate maniere, come ad esempio custodendo il creato, vale a dire innanzitutto le creature che vivono in esso, e poi l’ambiente. Tutti noi dobbiamo custodire la gente, il nostro prossimo, la nostra famiglia, le categorie più fragili del tessuto sociale come i bambini, gli anziani, i malati.
Papa Francesco insiste sulla necessità di custodire il mondo contemporaneo dai tanti Erodi che seminano violenza e terrore. Per questo siamo chiamati ad essere custodi di pace, contrapponendo la violenza con la bontà e la tenerezza. Sì, con la tenerezza, senza vergognarci, perché essa non è debolezza, bensì fortezza d’animo che si esprime con l’amore e la compassione. Come Camilliani ci è piaciuto sentire la parola tenerezza risuonare più volte dalle labbra del papa, in una delle sue prime omelie. Una parola che fa parte del suo – e nostro – piano ministeriale!
Papa Francesco afferma che, come successore di Pietro, ha ricevuto un potere, un mandato, che è quello che Gesù a dato a Pietro: di pascere le sue pecore, cioè la Chiesa. Tale potere è dunque un servizio, uguale al servizio di custodia e di protezione che fu proprio di S. Giuseppe, che egli ha svolto con umiltà e fedeltà.
Papa Francesco ha poi concluso affidandosi alla speranza, dato che spesse volte il cielo che sta sopra di noi è grigio e nuvoloso, ma poi si schiarisce.
I Camilliani su Facebook
I Camilliani su Twitter
I Camilliani su Instagram